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Juventus, Szczęsny a TNT Sports: "Non siamo inferiori all’Inter. Studio i rigori di Çalhanoğlu. Su Allegri..."

Davide Bighiani

Aggiornato 02/02/2024 alle 13:53 GMT+1

SERIE A - Il risultato del match di San Siro che chiude il programma della 23a giornata di Serie A diventa magari non decisivo ma quanto mai importante per delineare il prossimo futuro della strada che porta allo Scudetto di quest'anno. Wojciech Szczęsny, ai microfoni di TNT Sports, ha parlato di questa partita e non solo, tra presente e futuro.

Inter-Juventus: statistiche e curiosità del big match della 23ª giornata

Inter-Juventus è partita per cuori forti, lo sappiamo, e questa volta - come tante altre in passato - rischia di diventare decisiva. Dopotutto la classifica della Serie A parla chiaro: i nerazzurri guidano il campionato, i bianconeri seguono a ruota - a un'incollatura - ma con una partita in più già giocata. Inutile nascodersi quindi: il risultato del match di San Siro che chiude il programma della 23a giornata di Serie A diventa magari non decisivo ma quanto mai importante per delineare il prossimo futuro della strada che porta allo Scudetto di quest'anno. Il portiere della Juventus Wojciech Szczęsny, ai microfoni di TNT Sports, ha parlato del Derby d'Italia Inter-Juventus e non solo, tra presente e futuro, mettendo il focus su quello che sta funzionando ora nel club bianconero e sul rapporto con Allegri e i suoi compagni di reparto.
+18 sulla quinta, zona Champions ipotecata: Milan a -7, Inter-Juve è la partita scudetto?
"Sicuramente è una partita molto molto importante per la classifica però mancano ancora 14-15 partite quindi non è la partita che decide lo scudetto. Detto questo, è una partita che darà un segnale forte al campionato se una delle due squadre riuscirà a portarla a casa".
Vi sentite al livello dell’Inter, oppure – come dicono tanti – loro hanno la rosa migliore e c’è ancora un po’ di gap?
"L’Inter è forte, è molto forte ma non mi sento di dire che abbiano qualcosa in più rispetto a noi. Sono una squadra molto matura perché facendo tanti gol riesce comunque a non subire tanto. E’ da tutto l’anno che stanno facendo molto molto bene, ma noi andiamo lì con la speranza di portare a casa un risultato molto molto importante".
Vlahovic e Lautaro sono al momento i due attaccanti più forti in Serie A? Cosa è scattato in Dusan nell’ultimo periodo?
"Sono certamente due attaccanti molto molto forti, io aggiungerei anche Osimhen che magari quest’anno non ha i numeri dell’anno scorso. Dusan sta molto bene fisicamente, si vede che dall’inizio del campionato si sente molto meglio rispetto all’anno scorso, poi i numeri parlano chiaro. Sta facendo più gol, ma anche a livello di gioco, sta lottando di più sulle palle alte, si vedono i risultati".
L’Inter-Juventus di cui hai il ricordo più bello?
"Il ricordo più bello in assoluto è quel 2-3 a San Siro nel 2017/18: è stata una partita dalle mille emozioni, che abbiamo vinto al 90’ con quel gol di Higuain e poi è stata la gara decisiva per lo scudetto quell’anno. E’ stata una delle emozioni più belle della mia carriera perché è stato il mio primo scudetto".
Le 3 qualità migliori della Juventus di quest’anno?
"Primo, il portiere… (ride). No, direi la capacità di passare dei momenti difficili della gara senza subire occasioni da gol: soprattutto nella prima fase della stagione ci sono stati dei momenti dove non abbiamo giocato bene per lunghi tratti della partita senza subire gol e poi siamo riusciti a sbloccarla al 90’ e portare a casa anche un pareggio – che è meglio di una sconfitta – e questa è la grande qualità della Juve quest’anno. Secondo: credo la qualità dei giocatori singoli: credo di avere dei compagni molto forti. Terzo: l’allenatore…"
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Allegri: "Juve-Inter come Sinner-Djokovic? No, che loro sono permalosi"

Sappiamo che hai un ottimo rapporto con Allegri: qual è il suo maggior pregio?
"Io credo che il mister sia molto bravo ad azzeccare i cambi: capisce bene la partita e nei momenti giusti sa che deve uscire, chi deve entrare, chi può cambiare la partita. E’ anche molto bravo a far sentire importanti quelli che non giocano dall’inizio. Ci ha sempre detto che chi va in panchina deve decidere la partita negli ultimi minuti e tante volte quest’anno è successo proprio questo. La capacità di leggere le partite è quindi la sua grande qualità. Le Challenge? Ormai non ne fa più, anni fa ne faceva con i ragazzi: ora è invecchiato un pochettino quindi sa che non le può fare".
Mago dei rigori: studi tantissimo, ti ricordi tutto. Immagino tu stia già studiando Çalhanoğlu, infallibile dal dischetto con l’Inter.
"Çalhanoğlu è forte: non c’è nemmeno tanto bisogno di studiarlo, perché è uno di quei rigoristi che quando tira come sa tirare puoi studiarlo per ora ma non lo pari lo stesso. Soprattutto quel rigore chiuso, molto forte, quando tira bene non c’è la possibilità di pararlo. Comunque sto studiando sia lui che Lautaro, anche lui è un buon rigorista. Sperando di non affrontare un rigore…"
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Wojciech Szczesny (Juventus)

Credit Foto Getty Images

Non si fischiano un po’ troppi rigori nell’ultimo periodo?
"E’ una conseguenza naturale del VAR: ci sono tanti episodi che non si vedono dal campo, ma poi con il VAR vengono fischiati di più. Non mi lamento, anche perché quest’anno non ne abbiamo subito nemmeno uno".
Se ti dico Pinsocottero… Che rapporto hai con Perin e Pinsoglio?
"Allora, sfatiamo questo mito: viene considerata come una roba dei portieri, è oiù una roba di Pinso e Perin, che fanno quando non hanno l’energia giusta al mattino, per svegliarsi. Io preferisco mettere la testa nell’acqua fredda, preferisco così. Siamo grandi amici tutti e tre e sono dei grandi portieri: Mattia ha fatto una crescita importante e sarebbe anche pronto per essere il titolare della Juventus. Sento la sua pressione, in sento positivo. Anche Pinso ha grandi qualità: oltre a essere un uomo-spogliatoio è anche un ottimo portiere".
Inter-Juve quale partita può essere in Inghilterra (visto che sei stato in Premier League)?
"Sarebbe un Manchester United-Liverpool, e lo dico da tifoso dell’Arsenal, quindi mi da fastidio. Continuo a seguire l’Arsenal, la squadra che tifo da bambino: stanno facendo bene, seguo quasi ogni partita. Da quando c’è Mikel Arteta hanno fatto tanti passi in avanti e sono lì per competere per lo scudetto".
Polonia: cosa non ha funzionato nelle qualificazioni europee?
"Abbiamo perso tante partite, soprattutto quelle più facili: abbiamo ottenuto solo pareggi e sconfitte imbarazzati, quindi siamo nei playoff. Comunque io cerco di rimanere positivo perché è la mia ultima possibilità di giocare l’Europeo. A marzo saremo pronti."
Un giocatore polacco molto forte che ancora si conosce poco?
"Lewandowski, non so se lo conoscete (ride). Di quelli meno conosciuti c’è Moder, centrocampista del Brighton, che ha passato due anni fuori per infortunio ma se riesce a stare bene fisicamente secondo me sarà un grande centrocampista.
Un messaggio per i tifosi della Polonia verso i playoff…
"Rimaniamo positivi perché abbiamo passato un po’ di momenti brutti nell’ultimo anno ma noi ci crediamo nella qualificazione e speriamo di portargli tante gioie nel prossimo futuro".
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