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La FIGC vieta la Superlega: chi non si impegna a non partecipare salterà la Serie A

Simone Eterno

Aggiornato 28/12/2023 alle 17:58 GMT+1

UEFA-SUPERLEGA - Nella norma all'iscrizione al prossimo campionato i club dovranno impegnarsi a non prendere parte a tornei di associazioni non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC. Un testo però che cozza palesemente con quanto appena sancito dalla Corte di Giustizia UE lo scorso 21 dicembre 2023.

Die FIGC wird finanziell entlastet

Credit Foto SID

Da ormai una settimana esatta la Superlega è tornata a essere un argomento all'ordine del giorno, con la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea che ha stabilito un abuso di posizione dominante da parte di UEFA e FIFA. Una decisione che ha ridato vita ai progetti di A22, che non ha perso tempo e ha immediatamente presentato il suo progetto per una competizione alternativa a quelle continentali a livello di club; e che al tempo stesso ha scatenato le ovvie reazioni. Dalla UEFA, che ha ribadito le sue posizioni, sostenendo che "non cambi nulla" e al tempo stesso però, secondo alcune indiscrezione del quotidiano britannico The Times, chiedendo che la Corte riscriva il comunicato stampa.
La reazione più interessante però, almeno alle nostre latitudini, è quella della FIGC. In occasione del Consiglio Federale la Federcalcio ha approvato all’unanimità il nuovo sistema delle Licenze Nazionali 2024-2025. Dal documento non solo emergono alcune informazioni classiche, come la data - 4 giugno 2024 - entro cui i club dovranno depositare la domanda di ammissione alla prossima edizione della Serie A, ma anche una vera e propria clausola dedicata palesemente alla Superlega. Un capitoletto che anzi potremmo proprio definire anti-Superlega. Così si legge nel testo ufficiale:
«le società devono, entro il termine perentorio del 4 giugno 2024, osservare il seguente adempimento:
  • depositare presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A, anche mediante posta elettronica certificata, la domanda di ammissione al Campionato di Serie A 2024/2025, contenente la richiesta di concessione della Licenza Nazionale e l’impegno a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC».
«L’inosservanza del termine perentorio del 4 giugno 2024, anche con riferimento ad uno soltanto degli adempimenti previsti dai precedenti paragrafi I), II), III), V) e VI) per la partecipazione al Campionato Professionistico di competenza, determina la mancata concessione della Licenza Nazionale 2024/2025»
Evidente dunque come il documento chieda ai club di prendere un impegno concreto a non prendere parte a competizioni diverse da quelle organizzate da FIFA, UEFA e FIGC.

Il commento a questa notizia

Per quanto possa apparire complicato che una Superlega - o qualsiasi altra entità diversa dalla UEFA - possa organizzare un torneo differente dai soliti noti già a partire dalla prossima stagione (2024/25), questa clausola è palesemente in contrasto proprio con quanto sancito giovedì scorso, 21 dicembre, dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea. Per "abuso di posizione dominante", si intende proprio questo: impedire che un club sia libero di iscriversi a ciò che vuole. Ecco, al punto 35 e 36 della sentenza UE sono evidenti i riferimenti a questo, ragion per cui questa clausola della FIGC lascia il tempo che trova. Un club che decidesse ipoteticamente di iscriversi ad altro e venisse per questa ragione escluso dal campionato di Serie A 2024/25, troverebbe quasi certamente vittoria - a fronte proprio della storica sentenza della Corte di Giustizia dell'UE del 21 dicembre 2023 - in un eventuale contenzioso legale tra le parti.
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