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Serie A - Napoli, da Tudor a Mazzarri: i 3 motivi che hanno spinto De Laurentiis a cambiare idea per la panchina

Luca Stamerra

Pubblicato 14/11/2023 alle 21:15 GMT+1

SERIE A - Una notte e via! Tudor è stato allenatore del Napoli, virtualmente parlando, il tempo di una notte, poi De Laurentiis ha cambiato idea dopo il colloquio avuto nella giornata di lunedì ed è virato verso un nome di sua conoscenza: Walter Mazzarri. Già allenatore del Napoli dal 2009 al 2012, ADL ha preferito l'usato sicuro, anche se non allenava più dal 2022. Ecco perché.

De Laurentiis: "Conte al Napoli? Pettegolezzo che mi infastidisce"

Il pareggio contro l'Union Berlino e la sconfitta contro l'Empoli hanno messo la parola fine sull'era, per così dire, di Rudi Garcia al Napoli. De Laurentiis già durante la precedente sosta per le Nazionali ha tentato di sostituire l'allenatore francese ma, incassato il no di Conte, ha voluto continuare dando un'altra chance all'ex Roma. Gli ultimi risultati, però, hanno fatto riemergere il malcontento generale: quello della piazza, della società e dei giocatori. Inevitabile il cambio di guardia con De Laurentiis costretto a scegliere il nome del successore. Sembrava tutto fatto per l'arrivo di Igor Tudor, col croato che aveva anche accettato la proposta del club partenopeo, ma nella notte il cambio di marcia. La notte porta consiglio, si dice, e ADL ha risentito un vecchio amico, Walter Mazzarri che fu allenatore del Napoli dal 2009 al 2013, con una Coppa Italia messa in bacheca. A lui il ruolo di traghettatore fino a fine stagione col compito, comunque, di conquistare un posto tra le prime quattro del campionato oltre agli ottavi di Champions League. Ma perché questo cambio di rotta improvviso? Spieghiamo cosa è successo...

1) De Laurentiis voleva solo un traghettatore: Tudor non lo è

De Laurentiis sembrava orientato ad assegnare a Tudor il ruolo di successore di Rudi Garcia. Il profilo del croato piaceva, a Udine, Verona e Marsiglia ha fatto bene, e ha una grande personalità di fronte ai giocatori. Ma il Presidente del Napoli voleva solo un traghettatore e, solo dopo, avrebbe pensato se tenere o no il croato. Il tutto per non ripetere l'errore su Gattuso, quando fu scelto come successore di Ancelotti, facendogli un contratto di un anno e mezzo. Un errore lo ha definito De Laurentiis che fu costretto a tenerselo anche per la Coppa Italia vinta nel 2020, rinviando però la costruzione di un vero progetto tecnico. Al colloquio, Tudor parlava di futuro, ma De Laurentiis voleva solo sentire parlare di presente. Il giorno dopo, ecco il contatto con Walter Mazzarri, uno che ha già fatto parte della famiglia Napoli. Mazzarri ha accettato il ruolo fino a giugno e poi tanti saluti a tutti...

2) Con Tudor non si poteva entrare nello spogliatoio

De Laurentiis, come fatto nell'ultimo periodo con Rudi Garcia, voleva entrare nelle dinamiche di campo. Dare consigli, pesanti, al tecnico su come mettere in campo la squadra e quali giocatori scegliere come interpreti. Insomma, un allenatore aggiunto. Rudi Garcia, ormai sicuro dell'addio, ha lasciato questo spazio a De Laurentiis, spazio che però Tudor non era disposto a concedere. Anche per indole del tecnico croato. ADL ha avvertito che con Tudor sarebbe stato molto difficile discutere di scelte all'interno della squadra e, per questo, ha preferito contattare un allenatore che conosce profondamente.
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Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli - Stagione 2022-23

Credit Foto Imago

3) Mazzarri-De Laurentiis, c'è l'intesa per continuare col 4-3-3

Tudor ha un'idea molto precisa di calcio. Lo abbiamo visto a Marsiglia, ma anche negli anni precedenti a Verona e Udine. Il tecnico croato si affida sempre al 3-4-2-1 con poche varianti e, questo modulo, non si sarebbe sposato con la rosa attualmente a disposizione del Napoli. Sarebbe troppo diverso dal Napoli spallettiano e dovresti fare delle esclusioni pesantissime. Ma Mazzarri come gioca? Non ha sempre predicato il 3-5-2 in carriera? Tutto vero, ma De Laurentiis ha trovato un'intesa tattica col tecnico toscano. Almeno all'inizio, Mazzarri dovrà riportare in campo il lavoro fatto da Spalletti nei due anni precedenti. Tornare al 4-3-3, quello di Spalletti, e ritrovare la stessa armonia. Questo il compito di Mazzarri. Dopotutto, lui stesso ha detto di aver studiato - a memoria - il Napoli di Spalletti e di poterlo riportare in campo. Ce la farà?

Le parole di Mazzarri prima del contatto col Napoli

A Napoli vorrebbero tornare tutti perché è una squadra forte, il club è diventato importante. Napoli è un posto affascinante. Se dovessi avere, come ho avuto, delle chance di rientrare, mi piacerebbe trovare gente disposta a capire il calcio che intendo fare. Mi piace insegnare, migliorare i giocatori, impostare un lavoro serio. Programmare, chiedo troppo. Ma a Napoli sono abituati al gioco di Spalletti? Me lo sono studiato a memoria. Conosco tutti i movimenti che facevano, questo fa parte di me. [Mazzarri al Corriere dello Sport]
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De Laurentiis: "Il rinnovo di Osimhen? Ci siamo stretti la mano, poi..."

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