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Roma, il futuro parla chiaro: De Rossi merita di restare. In campo e fuori fino ai singoli, una rivoluzione totale

Iacopo Erba

Pubblicato 21/03/2024 alle 16:15 GMT+1

SERIE A - Dall'arrivo del nuovo tecnico i giallorossi stanno letteralmente volando. I quarti di Europa League e una classifica nuovamente sistemata in chiave Champions sono solo la punta dell'iceberg di una squadra rivitalizzata a 360 gradi. La scelta della società di esonerare Mourinho si è rivelata più che vincente: con questo rendimento la sua conferma diventa scontata.

De Rossi: "La Roma senza la Champions è inaccettabile"

A volte una scelta rischiosa e persino scomoda può trasformarsi nella base di partenza per una vera e propria rinascita. Lo ha provato sulla sua pelle la Roma, letteralmente un'altra squadra in questi ultimi due mesi. Grandi meriti, ovviamente, vanno a Daniele De Rossi che si è calato in un ambiente totalmente depresso e lo ha risollevato e cementato a modo suo, facendo sentire tutti nuovamente in grado di raggiungere traguardi importantissimi. Ma anche a una società che ha avuto il coraggio di allontanare una presenza ingombrante come José Mourinho per affidare la propria risalita a un allenatore magari con poca esperienza sul campo, ma che ha dalla sua parte una conoscenza straordinaria di una piazza così particolare. E poco male se da qui in avanti il calendario proporrà ai giallorossi una lunghissima serie di big match, compreso il doppio impegno con il Milan nei quarti di finale di Europa League: dallo scorso 16 marzo questa Roma ha smesso di avere paura, rivitalizzata in ogni aspetto dal suo nuovo condottiero.

Numeri da capogiro e un gioco brillante: la Roma di De Rossi vola

Le risposte più importanti, nel calcio come nello sport in generale, è sempre il campo a darle. E quelle date dalla Roma dal cambio di guida tecnica sono semplicemente esaltanti. Un dato Opta, in particolare, racconta la straordinaria metamorfosi vissuta dalla squadra in queste settimane: con Daniele De Rossi allenatore quella giallorossa è sia la squadra che ha segnato più gol in Serie A (23) sia quella con la più alta percentuale realizzativa (25%). Come se non bastasse, peraltro, nello stesso periodo solo l'Inter (25) ha guadagnato più punti nel massimo campionato rispetto a Pellegrini e compagni: 22 in 9 match, frutto di sette vittorie, un pareggio e una sola sconfitta arrivata peraltro contro i dominatori di questa stagione dopo uno strepitoso primo tempo. E oltre ai numeri, ai quali si aggiungono i due turni superati in Europa League contro Feyenoord e Brighton, c'è la semplice prova visiva: la squadra crea tantissimo, non ha paura di osare, è attaccata al risultato e soprattutto crede nuovamente in quello che fa, mettendo in mostra un coraggio in linea con quello di un allenatore il cui pensiero ha già attecchito sotto tutti i punti di vista.
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Daniele De Rossi abbraccia Lorenzo Pellegrini, Roma-Sassuolo

Credit Foto Getty Images

Pellegrini trascina, Svilar la scommessa vinta. E Dybala...

Il grande percorso di De Rossi è iniziato da un certosino lavoro sulla testa dei giocatori: Daniele ha avuto il grande merito di farli sentire nuovamente importanti, dopo mesi di sollecitazioni emotive vissute sotto la martellante dialettica mourinhana. Il bastone lo impone il ruolo, ma finalmente è arrivata anche tanta carota, specialmente per alcuni uomini persi per strada come il capitano Lorenzo Pellegrini che dal cambio di guida tecnica è il secondo centrocampista con più gol segnati nei cinque principali campionati europei (cinque, dietro solamente ai sei di Phil Foden). Un entusiasmo che si è riflesso anche sulla condizione fisica di un gruppo dalla storia clinica sulla carta molto complessa. Un esempio lampante è Paulo Dybala, che a prescindere dal pensiero - poi rettificato - del leggendario Francesco Totti, sotto la gestione DDR ha saltato per infortunio soltanto l'ultima sfida di campionato contro il Sassuolo. E non va sottovalutato anche il coraggio del nuovo tecnico giallorosso nell'estendere in maniera esponenziale le rotazioni e nello scommettere su alcuni singoli che, al momento, lo stanno incredibilmente ripagando: dare fiducia a Svilar ha regalato alla squadra un portiere finalmente sicuro e affidabile dopo i mesi di incertezze di Rui Patricio, così come rimettere El Shaarawy nella sua posizione naturale ha restituito un attaccante ormai costretto a votarsi al sacrificio per ritagliarsi spazio in un ruolo peraltro non suo.
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De Rossi saluta il pubblico dell'Olimpico prima Roma-Hellas Verona - Serie A 2023/2024

Credit Foto Getty Images

Da frecciatine e divisioni a una totale unità: la rivoluzione di DDR è anche nella comunicazione

La rivoluzione derossiana va però ben oltre il rettangolo verde ed è esattamente ciò che gli stessi Friedkin ricercavano. Cambiare Mourinho è stata forse la scelta più coraggiosa fatta dai Friedkin dal loro arrivo nella Capitale, se non altro perché ha significato mettere in discussione in tutto e per tutto una visione d'insieme che aveva portato la squadra a sfaldarsi e allontanarsi troppo da obiettivi ritenuti obbligatori per competere ancora ad alti livelli. La società, stanca di essere messa costantemente sul banco degli imputati da un allenatore tanto straordinario quanto incredibilmente divisivo come lo Special One, si è ritrovata ad assistere finora a un'autentica masterclass comunicativa.
De Rossi risulta infatti sincero e lucido davanti alle telecamere, mai sopra le righe a partita in corso e soprattutto accomodante e grato alla proprietà per questa opportunità a tempo che molto presto, salvo clamorosi e impronosticabili crolli, è destinata a trasformarsi nel sequel di una straordinaria storia d'amore. Che cambia nella forma, ma non nella sostanza. D'altronde, si sta parlando pur sempre di un personaggio rispettato all'unanimità da tutto il mondo del calcio, che gli ha sempre riconosciuto una spiccata maturità e sensibilità: ultimo esempio l'accorato messaggio in conferenza stampa per l'amico ed ex compagno Osvaldo, alle prese con la depressione e in un momento di grandissime difficoltà. Se infatti è ancora troppo presto definirlo un grande allenatore, le certezze assolute risiedono proprio nell'integrità dell'uomo. Puntare in toto su di lui, in sintesi, è l'unica strada sensata che la Roma al momento può seguire. Perché De Rossi, più di chiunque altro, metterà sempre tutti d'accordo.
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De Rossi: "Osvaldo è un fratello, io ci sarò sempre per lui se avrà bisogno"

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