Roma, ufficiale Daniele De Rossi è il sostituto di Mourinho: l'ex capitano ha firmato un contratto fino a giugno 2024

La Roma ha già scelto, anche perché di tempo da perdere di sicuro non ce n'era: sarà Daniele De Rossi a prendere il posto di José Mourinho sulla panchina giallorossa. L'ufficialità è arrivata qualche ora dopo la notizia shock del divorzio dallo Special One, con un comunicato in cui il club annuncia la firma fino al 30 giugno 2024 dell'ex capitano che potrà finalmente coronare il sogno di guidare il club della sua vita e lo farà già da questo sabato, quando i giallorossi scenderanno in campo alle 18 contro il Verona per iniziare una difficilissima rimonta in ottica quarto posto.

De Rossi ha firmato un contratto fino al prossimo giugno, con eventuale opzione di rinnovo in caso di raggiungimento di determ,inati obiettivi sportivi. Nel suo staff vari ex giocatori, tra cui Giacomazzi (ma non l'ex laziale Pinzi), più altri ancora in via di definizione. De Rossi siederà sulla panchina giallorossa dopo una sola esperienza da tecnico nel calcio professionistico, peraltro fallimentare, alla SPAL in Serie B. A far propendere i Friedkin per De Rossi, oltre la possibilità di affidarsi a un tecnico che accettasse di traghettare la squadra fino a fine stagione, anche e soprattutto il forte legame con il popolo romanista di cui l'ex capitano è sempre stato primo rappresentante: da questo amore inizierà la rinascita di una squadra negli ultimi mesi troppo brutta per essere vera.

"Desidero ringraziare la famiglia Friedkin per avermi affidato la responsabilità della guida tecnica della Roma: da parte mia non conosco altra strada se non quella dell’applicazione, del sacrificio quotidiano e della necessità di dare tutto quello che ho dentro per affrontare le sfide che ci attendono da qui alla fine della stagione - le prime parole di Daniele De Rossi, che si leggono nel comunicato stampa con il quale il club ha annunciato il ritorno dell'ex bandiera - L’emozione di poter sedere sulla nostra panchina è indescrivibile, tutti sanno cosa sia la Roma per me, ma il lavoro che attende tutti noi ha già preso il sopravvento. Non abbiamo tempo, né scelta: essere competitivi, lottare per i nostri obiettivi e provare a raggiungerli sono le uniche priorità che il mio staff ed io ci siamo dati".

"Siamo felici di poter consegnare la responsabilità tecnica dell’AS Roma a Daniele De Rossi, in quanto riteniamo che la leadership e l’ambizione che lo hanno da sempre contraddistinto possano risultare determinanti nella rincorsa agli obiettivi che la squadra ha davanti a sé fino al termine della stagione - le parole con cui Dan e Ryan Friedkin, hanno spiegato la scelta di affidare la guida tecnica del club all'ex Capitan Futuro - Conoscevamo il legame indissolubile che unisce Daniele al Club, ma l’entusiasmo con cui ha immediatamente accettato questa sfida per i prossimi mesi ci ha ulteriormente convinto della sua capacità di essere una guida per i calciatori e un fiero rappresentante dei valori di questa società. Bentornato a casa, Daniele".

Quel numero 16, abbracciato nel 2005 e mai più abbandonato fino all'ultimo commovente addio. Una fascia al braccio, scrigno di un sentimento viscerale verso il club a cui ha dato la vita, la sua "sola carriera". Daniele De Rossi arriva per salvare una Roma depressa, senza gioco e, per la prima volta, forse anche senza cuore: d'altronde chi meglio di lui, condottiero e primo rappresentante di un popolo follemente innamorato nel bene e nel male, può farlo? Lui che la maglia giallorossa l'ha vestita 616 volte, meno solo di Francesco Totti. De Rossi è conscio dei rischi che comporta accettare un incarico di questo tipo, in un momento tanto delicato: la sua carriera di allenatore non è quasi ancora iniziata, ma già gli propone un'opportunità oggettivamente impossibile da rifiutare. Perché se la Roma chiama, si deve necessariamente rispondere. Anche col rischio di bruciarsi, o comunque di dover raccogliere i pezzi.

Alla SPAL Daniele De Rossi ha avuto grossissimi problemi soprattutto a livello di gestione di una rosa oggettivamente non all'altezza della Serie B, venendo peraltro anche ignorato in sede di mercato sui nomi proposti per rinforzarla. Il calcio proposto a Ferrara dall'ex capitano giallorosso è in linea, almeno sul piano dello schieramento tattico, con quello che sta proponendo oggi la Roma: 3-5-2 all'esordio, trasformato poi strada facendo in un 3-4-2-1. La più grande differenza tra il credo dell'ormai ex "Capitan Futuro" e questa Roma è tuttavia la ricerca spasmodica del movimento senza palla da parte dei centrocampisti. Questa sarà certamente la sfida più delicata, visto quanto la linea mediana giallorossa è apparsa statica e ingessata nelle ultime settimane anche per una condizione fisica non certo ottimale di tanti interpreti del reparto.