Inter-Napoli 1-1, le 5 verità: Azzurri solidi, Inter che fatica con le big
Pubblicato 11/11/2024 alle 09:03 GMT+1
SERIE A - Il pareggio del Meazza rafforza le convinzioni del Napoli. Acerbi è un recupero fondamentale, mente Lukaku e Kvara pagano l'atteggiamento difensivo degli Azzurri. Grandi polemiche di Conte sul VAR: andrebbe rivisto il protocollo?
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Inter-Napoli, match valido per la 12ª giornata di Serie A, è terminato 1-1 a Milano. Alla rete di McTominay ha risposto Calhanoglu, che ha poi sbagliato anche un rigore. Vediamo insieme l'analisi del match in cinque punti distinti.
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1) Napoli tosto: reazione evidente al ko con l’Atalanta
Arrivava da uno 0-3 subito dall’Atalanta il Napoli di Conte. E anziché crollare, al Meazza ha dimostrato di essere una squadra solida, di saper reagire, soffrire e compattarsi. Una partita gagliarda quella giocata dai campani, abili a sfruttare il vantaggio di McTominay e poi a difendere con ordine anche dopo il pareggio di Calhanoglu. Ci sono pareggi che pesano in maniera differente da altri e questo – per il momento e per la qualità dell’avversario – ha un valore alto. Un 1-1 che dà al Napoli la consapevolezza di potersela giocare con chiunque.
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McTominay esulta per il gol in Inter-Napoli - Serie A 2024/2025
Credit Foto Getty Images
2) Inter: tra Milan, Juve e Napoli nessuna vittoria
La squadra di Inzaghi ha fatto la partita, ha attaccato, ci ha provato. Alla fine, però, non ha sfondato e si è dovuta accontentare di un pareggio con il Napoli. Negli ultimi tre big match casalinghi l’Inter ha raccolto due punti su nove disponibili: ko nel derby con il Milan, 4-4 con la Juventus, 1-1 con gli Azzurri. Un bilancio sicuramente non soddisfacente. La classifica in vetta è cortissima ed è presto per lanciare allarmi, ma l’Inter continua a sembrare meno brillante rispetto allo scorso torneo.
3) Lukaku e Kvara non brillano: dipende anche dal modo di giocare
Lukaku sempre spalle alla porta e sovrastato da Acerbi. Kvaratskhelia larghissimo a sinistra e poco incisivo. Non sono stati protagonisti nel big match di San Siro le due stelle del Napoli. E la loro prestazione incolore dipende anche dal modo che ha di giocare il Napoli certe partite toste in questa prima parte di stagione (lo abbiamo visto anche con Juventus e Atalanta). Lukaku deve fare il riferimento/boa e deve giocare di sponda per i compagni, Kvara ha troppo campo davanti da coprire quando riparte. Insomma, se la squadra di Conte gioca partite così difensive, è ovvio che si complichi anche la pericolosità di questi due giocatori. Per rimanere in alto bisognerà attuare anche altre strategie.
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Acerbi in chiusura su Lukaku in Inter-Napoli - Serie A 2024/2025
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4) Acerbi rientro importante, sempre tra i migliori
Ha giocato una grande partita Francesco Acerbi nell’Inter. I rientri del centrale difensivo e di Calhanoglu sono sicuramente preziosissimi per Inzaghi, vista la centralità dei due nell’organizzazione di gioco nerazzurra. In particolare Acerbi, nonostante l’età avanzi, nel duello individuale uomo contro uomo riesce a reggere il confronto anche con i big. Lo abbiamo visto con Haaland in Champions League e in campionato con Lukaku. Per come gioca l’Inter risulta imprescindibile.
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Giovanni Di Lorenzo protesta con l'arbitro Mariani durante Inter-Napoli
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5) Conte e le polemiche sul VAR: un protocollo che va rivisto?
“Se c'è un errore che significa che il Var non può intervenire? Intervengono quando gli conviene? Una decisione dell'arbitro poteva cambiare la partita, il Var c'è o non c'è per correggere gli errori. Il Var se c'è un errore deve intervenire, punto e basta. Questa cosa mi fa incazzare. Il rigore è un errore clamoroso che può incidere sulla partita. La situazione di oggi del Var fa tornare i retropensieri di una volta, eravamo partiti bene. Se c'è l'errore il Var richiama l'arbitro e va a vedere. Il Var è un grandissimo strumento, ma comincio a non sentirmi più sicuro”. Parole molto pesanti quelle di Antonio Conte nel post Inter-Napoli. Parole che danno adito a riflessioni, soprattutto su un tema molto dibattuto: la discrezionalità arbitrale sul “chiaro ed evidente errore”. Rivedere il protocollo e cercare di limitare questa discrezionalità aiuterebbe a ridurre certe polemiche e a eliminare quelli che Conte chiama in modo deciso “retropensieri”.
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