Lautaro Martinez sa come zittire le critiche: i numeri del 2025 dicono che è un top in Europa e la sua continuità ha pochi eguali nella storia della A
SERIE A - Criticato da tanti, considerato meno di altri bomber in Europa, il "Toro" sta dimostrando con gol e prestazioni di essere un attaccante completo: ripercorriamo insieme tutte le sue cifre, mettendo in risalto un inizio di stagione a livelli... Europei!
Martinez: "Critiche? fanno parte del gioco, io cerco sempre di dare gioia ai tifosi"
Video credit: Eurosport
Le critiche come benzina da innestare nel proprio motore. Ormai lo abbiamo capito: Lautaro Martinez sa superare eccome tutto ciò che di male si dice nei suoi confronti, accantonarlo e anzi usarlo a proprio favore. Esattamente ciò che ha fatto nello scorso mese, quando - come spesso gli è capitato in passato - i detrattori hanno cominciato a bussare alla sua porta: "non segna come l'anno scorso", "non sembra in forma", "è stanco dopo i tanti viaggi internazionali", "è un gradino sotto rispetto ai grandi bomber europei". La risposta, come al solito, la dà prima il campo, poi la sua voce: "Ho imparato a gestirle", dice riferendosi alle critiche. L'ottavo gol in campionato - bellissimo, da rapace d'area di rigore - ha riportato l'Inter in testa alla classifica, solitaria, e il Toro davanti a tutti nella classifica cannonieri (davanti a Pulisic con 7 e la coppia Calhanoglu-Orsolini con 6).
I Numeri: in Italia nessuno come lui. E in Europa...
Lautaro Martinez è l'unico rappresentante del campionato italiano presente nella Top 10 dei marcatori più prolifici dell'anno solare 2025 in campo europeo: davanti ci sono mostri sacri quali Kylian Mbappé (a quota 55), Harry Kane (47) ed Erling Haaland (35). Il Toro si assesta in nona posizione con i suoi 27 gol distribuiti in 47 match, ovvero un gol ogni 135 minuti, e guarda dall'alto tutti gli altri protagonisti del campionato italiano: sia Orsolini (Bologna) che Pulisic (Milan) sono fermi a quota 18 e con 2/3 partite da giocare da qui a gennaio difficilmente riusciranno a raggiungerlo. E ancora: dalla sua stagione d'esordio in Serie A nel 2018/19 nessun giocatore conta più partite con almeno un gol segnato e almeno un assist servito rispetto a Lautaro Martínez: 15 come Romelu Lukaku e Ciro Immobile. Un caso? Non crediamo...
"Sì, però in Europa..."
Se allarghiamo il discorso in campo europeo, Lautaro sa farsi valere anche lì , se pensate che "è solo uno dei quattro giocatori ad avere preso parte a più di 10 gol (8 reti, 3 assist per lui nel torneo in corso) in ciascuna delle ultime 7 stagioni dei Big-5 campionati europei, con Kylian Mbappé, Erling Haaland e Harry Kane", come riporta sapientemente Opta.
Nel XXI° secolo, dalla stagione 2000-2001 ad oggi nel nostro campionato solo altri 11 giocatori sono riusciti a completare un simile esercizio di continuità, l'elenco ve lo riportiamo qua sotto e come potete vedere il Toro di Bahia Blanca è in compagnia di autentici pezzi da novanta. Ulteriormente ristretto il numero di giocatori a farlo con la stessa maglia se si considera che oltre a Lautaro ci sono riusciti solamente Totti con la Roma, Di Natale con l'Udinese, Mertens, Hamsik e Callejon col Napoli e Immobile con la Lazio.
- Giocatori ad avere preso parte a 10 o più reti in almeno 7 stagioni consecutive in Serie A dal 2000 ad oggi
| LAUTARO MARTINEZ (Inter) | 7 stagioni (2019-20 / 2025-26) | 117 gol + 27 assist |
| IMMOBILE (Lazio) | 7 stagioni (2016-17 / 2022-23) | 162 gol + 37 assist |
| DZEKO (Roma-Inter) | 8 stagioni (2015-16 / 2022-23) | 107 gol + 43 assist |
| ZAPATA (Udinese-Samp-Atalanta) | 7 stagioni (2015-16 / 2021-22) | 95 gol + 34 assist |
| MERTENS (Napoli) | 9 stagioni (2013-14 / 2021-22) | 113 gol + 60 assist |
| CALLEJON (Napoli) | 7 stagioni (2013-14 / 2019-20) | 64 gol + 55 assist |
| ICARDI (Samp-Inter) | 7 stagioni (2011-12 / 2018-19) | 121 gol + 27 assist |
| HAMSIK (Napoli) | 10 stagioni (2007-08 / 2016-17) | 93 gol + 77 assist |
| DI NATALE (Udinese) | 11 stagioni (2005/06 / 2014-15) | 182 gol + 47 assist |
| ROCCHI (Empoli-Lazio) | 9 stagioni (2002/03 / 2009-10) | 91 gol + 30 assist |
| TOTTI (Roma) | 15 stagioni (2000/01 / 2014-15) | 200 gol + 109 assist |
"Sì, però in Champions..." dice qualcuno: per ora fanno 12 gol in stagione, se consideriamo i 4 centri in Champions League, dove quest'anno Lautaro ha deciso di cominciare subito forte, timbrando contro Slavia Praga (doppietta), Union Saint-Gilloise e Kairat Almaty. E' vero, proprio come l'Inter, ha faticato contro Atletico Madrid e Liverpool: proprio la rabbia della sconfitta secondo lui immeritata subita a San Siro contro i Reds lo ha accompagnato fino alla partita di Marassi. L'orgoglio del capitano ha fatto sì che mettesse subito una spinta in più nel match di campionato, mandando un messaggio chiaro a tutti i compagni.
Che messaggio mandiamo? Lo mandiamo a noi stessi. Siamo noi quelli che lavoriamo e siamo noi che cerchiamo di riportare l’Inter dove deve stare, è a noi che parlo"
Non solo numeri
Quello in corso è l'ottavo anno di Inter per Lautaro Martinez in nerazzurro: arrivato in sordina per una cifra vicina ai 25 milioni di euro, con gli anni il Toro ha saputo imporsi fino a prendersi i gradi da capitano e diventare un faro per il club nerazzurro. Numeri a parte - ultimamente ha staccato Mazzola nella classifica di marcatori all-time, ora è quarto con 165 alle spalle di Giuseppe Meazza (284), Alessandro Altobelli (209) e Roberto Boninsegna (171) - "Lauti" è un riferimento soprattutto dentro al campo. Non solo un grande attaccante, capace di realizzare valanghe di gol, ma anche bravissimo a gestire la palla nella zona offensiva del campo: è lui a ricevere e smistare palloni fuori dall'area da consumato regista offensivo, mentre è letale in area di rigore, dove raramente gli basta più di un tocco per fare gol. L'esempio è proprio la partita contro il Genoa: assist per Bisseck per il primo gol e 2-0 praticamente inventato da solo, con la protezione del pallone, la spallata a Marcandalli e la zampata mancina, prendendo il tempo ad avversario e portiere. Tradotto: se Lautaro sta bene, l'Inter sta bene, e viceversa. Checché ne dicano criticoni e detrattori, il Toro è l'anima di questa Inter che vuole lottare su tutti i fronti perché sa di avere le armi per farlo. E un capitano pronto a trascinare tutti verso gli obiettivi fissati.
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