Luciano Moggi: "Carraro nel 2004 pensava ad aiutare il Milan. Tudor è un leader da Juve. A Spalato ha una barca, e l'ha chiamata 'Moggi'"
CALCIO - In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, l'88enne ex dirigente della Juventus radiato per i fatti di Calciopoli smentisce l'ex presidente della FIGC Franco Carraro ("Nel 2004, quando la Juventus e il Milan si stavano giocando lo scudetto, cercava di favorire i rossoneri di cui era stato presidente") e dà un consiglio all'amico Igor Tudor: "le sue fortune passano da Vlahovic, ma...".
Tudor esalta Vlahovic: "Mai stato così bene in tutta la sua vita"
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Luciano Moggi è radiato da qualsiasi incarico nell'ambito dello sport italiano in seguito allo scandalo di Calciopoli da ormai 8 anni ma quando parla continua regala sempre dichiarazioni ad effetto e destinate a far discutere. Dopo che nelle scorse settimane, l’ex presidente della FIGC dal 2001 al 2006 Franco Carraro ha ammesso che fu sbagliato assegnare lo scudetto all’Inter e che lo scandalo Calciopoli iniziò da un suo errore politico: l’ex direttore generale della Juventus alla Gazzetta dello Sport contraddice Carraro e toccando altri temi come la Juve dell’amico Igor Tudor, "un leader naturale, che sa il fatto suo".
LA BUFALA DI CARRARO SU CALCIOPOLI
"Carraro dice che tutto è nato da un suo errore politico, ho letto: nel 2004 voleva sostituire i due designatori Bergamo e Pairetto con Pierluigi Collina, loro lo hanno saputo e sono venuti quindi a cercare il mio appoggio. Una vera e propria bufala. Nel 2004, quando la Juventus e il Milan si stavano giocando lo scudetto, Carraro cercava di favorire i rossoneri di cui, in passato, era stato presidente: 'Mi raccomando, gli dica di non aiutare la Juventus...', la sua telefonata a Bergamo. Il destinatario di quel "gli dica" era Rodomonti, arbitro della nostra partita a Milano contro l’Inter: ovviamente non intendeva aiutare i nerazzurri, ma il Milan in caso di un passo falso della Juve".
QUELLA PUNIZIONE A MARADONA NEL GELO DI MOSCA E LA VOLTA CHE BECCAI TREZEGUET ALL’INGRESSO DELL’HOLLYWOOD
"Una volta Maradona si presentò a Mosca si presentò il giorno dopo: troppo facile mandarlo in tribuna, al caldo, lo misi in panchina sotto la neve. Mai trattare i campioni in modo diverso, perdi credibilità agli occhi del gruppo. Serve bastone e carota, diciamo così... Diciamolo anche a Trezeguet, in discoteca si poteva andare solo quando non c’erano le coppe a metà settimana, una volta mi trovò all’ingresso dell’Hollywood, da quella volta non ci mise più piede".
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Luciano Moggi
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LA JUVE DI TUDOR E L’IMPORTANZA DI VLAHOVIC
"Igor Tudor è un leader, sa come si fa: con noi si è fatto largo pur non avendo un talento naturale. A Spalato, nella sua città, ha una barca: sapete come l’ha chiamata? Moggi. Deve capire, ma l’ha capito, che le sue fortune passano da Vlahovic, ma che Vlahovic va mandato in campo dalla panchina: così può dimostrare al mondo che è più forte degli altri attaccanti. Se gira Dusan si può pensare ai primi quattro posti, altrimenti la vedo non facile. E, comunque, io avrei costruito la squadra con un centrocampista in più, e magari un difensore, e con meno uomini offensivi".
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Tudor: "Questo arbitro ci ha danneggiato: c'era un rigore per noi e il loro non lo è"
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