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Dalla Terza Categoria alla Serie B in 10 mesi: l'incredibile favola di Cristian Carletti

Stefano Fonsato

Pubblicato 10/02/2017 alle 17:54 GMT+1

Caso più unico che raro tra le operazioni di mercato dell'ultima sessione. Si tratta dell'ennesima scommessa del Carpi, che dopo i vari Lasagna e De Marchi - scoperti in Eccellenza - punta su un ragazzo classe '96 - il quale aveva detto "basta" col calcio e si era messo a giocare con gli amici dell'Ariete Bonemerse. Poi, la chiamata sperimentale della Pergolettese e il clamoroso exploit.

Cristian Carletti (il primo da destra), l'attaccante del Carpi passato dalla Terza Categoria alla Serie B in soli 10 mesi

Credit Foto Twitter

Una scalata record e senza precedenti. Non esistono altre definizioni per descrivere l'avventura da sogno che sta vivendo in questi giorni Cristian Carletti. Carletti chi? E' la domanda che in molti si staranno ponendo, e in maniera più che mai lecita, dato che il ragazzo - un centravanti classico ben strutturato - classe '96, fino a dieci mesi fa calcava i campi della Terza Categoria cremonese con la maglia dell'Ariete Bonemerse ed ora si ritrova come per magia in Serie B a difendere i colori del Carpi. "Com'è possibile?", ci si chiede. Le ragioni sono tante. Una, però, è in grado di riassumere un po' il tutto: la giovane punta segna caterve di gol.

La dura lex calcistica del "Nemo propheta in patria"

Mai come in questo caso, il detto "Nemo propheta in patria" risulta più che azzeccato. Cristian spende gli anni delle giovanili nella Cremonese, squadra della sua città, club che ha nel cuore. Un amore che lo ha sempre tradito: Carletti, infatti, scala le categorie del vivaio grigiorosso a suon di gol (una media di 20 a stagione) ma una vera possibilità non gli viene mai concessa. A 19 anni decide quindi di chiudere definitivamente col calcio a certi livelli, dedicandosi al lavoro e andando a dare una mano ai suoi amici che si barcamenano in Terza Categoria, per l'appunto, l'Ariete. Il ragazzo chiede (ed ottiene) lo svincolo dalla Cremonese, che ormai da illo tempore tenta invano di tornare in Serie B, anche con investimenti di un certo peso. Ebbene, in cadetteria arriverà prima proprio lo stesso Carletti...

"Non gioco più, piuttosto me ne vado in Terza..."

Nell'ultimo campionato della piramide Figc, Carletti - come ovvio che sia - si scatena, arrivando a segnare 27 gol in 18 presenze. D'accordo la Terza, ma questi sono comunque numeri che non possono rimanere inosservati, specie se a collezionarli è un ragazzo all'alba dei 20 anni. Il primo club a scommettere su di lui è la Pergolettese (l'ex Pergocrema), che la scorsa lo porta con sé in Serie D: Carletti, non viene tesserato subito, ma dopo un breve periodo di prova sì e parte da quarto attaccante in rosa. Un paio di spezzoni di gara bastano per conquistarsi un posto da titolare e realizzare 7 reti nella prima parte della stagione attuale. Non male per il passaggio dall'ultima alla prima competizione del dilettantismo. Ma quello che è accaduto nelle ultime ore del calciomercato invernale, è stato qualcosa di sinceramente inimmaginabile.

Con l'Ariete, Carletti diventa "Toro". Dal Pergo alla Serie B

"Il Pergo resterà sempre nel mio cuore - ha detto Carletti al momento della firma del contratto -. E' la prima squadra ad aver creduto in me. Ora mi appresto a vivere quest'avventura sapendo di aver già vinto, con la testa sgombra". Anche se il Carpi, come giusto che sia, si è fatto un paio di conti sull'aspetto gestionale del ragazzo. Dalla dirigenza biancorossa fanno infatti sapere che, per quanto Carletti sia straordinariamente forte di carattere, un simile passaggio di contesti, più unico che raro, necessita di un periodo di ambientamento, il più lontano possibile da microfoni, taccuini e ulteriori attenzioni mediatiche. Si tratta comunque dell'ennesima "invenzione" di casa Carpi, che ha già lanciato - direttamente dall'Eccellenza - gente del calibro di Kevin Lasagna (il cui cartellino è stato acquisito dall'Udinese, che probabilmente lo porterà al "Friuli" a giugno) e Michael De Marchi (mandato qualche giorno fa in prestito al Prato, in Lega Pro), entrambi prelevati dal Cerea. Alto 185 centimetri, fisico robusto e "ben piantato", Cristian Carletti viene soprannominato "Toro", come suoi illustri colleghi del passato come Andrea Fabbrini (ex granata, Modena e Vicenza) o, ancora, Pasquale Luiso. E' il centravanti di una volta, uno alla Dario Hubner, in grado di scardinare qualsiasi difesa, non importa di quale livello o categoria. Ma il ds biancorosso Giancarlo Romairone ammonisce: "Si tratta di un attaccante giovane e interessante, che testeremo; è una prima punta rapida e esplosiva, dopo le uscite di De Marchi e Jawo abbiamo deciso di portarlo subito qui. Ma non mi lancerei in paragoni di sorta: sono sconvenienti, soprattutto per un ragazzo come lui, la cui vita calcistica è stata stravolta dall'oggi al domani". Carletti scalda i muscoli per la sfida contro il Frosinone, che solo l'anno scorso valeva la cornice della Serie A. Chissà a cosa penseranno, oggi, i dirigenti della Cremonese...
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