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Spinazzola-Juventus-Atalanta, una querelle che non fa bene a nessuno

Enrico Turcato

Aggiornato 31/08/2017 alle 08:35 GMT+2

Il giocatore continua a volere la Juventus, i rapporti tra le due società si sono raffreddati. Ma ora che senso ha che resti a Bergamo? Un caso in cui è mancato soprattutto il buon senso

Leonardo Spinazzola

Credit Foto Eurosport

Partiamo da un dato di fatto. Se due società firmano un accordo, devono rispettarlo. Se una delle due società vuole rivedere tale accordo, deve convincere l’altra società ad accettare. Al tempo stesso, se un tesserato ha un contratto firmato con una società, è tenuto a rispettarlo. Se, per qualsiasi tipo di motivo, il tesserato cambia idea e vuole giocare in un’altra società, può farlo presente, ma deve comunque accettare la decisione finale di chi in quel momento ne detiene il cartellino. Premessa dovuta e che in realtà si dovrebbe applicare anche a tanti altri casi (Kalinic, Conti, Bernardeschi, Dembelè ecc) accaduti in questa sconvolgente estate di calciomercato. L’infinita questione che, però, ha coinvolto Leonardo Spinazzola, l’Atalanta e la Juventus ha connotati differenti e merita di essere analizzata/approfondita scannerizzando le singole motivazioni di tutte le parti in causa. Anche perché a meno di 24 ore dalla fine di questa sessione, non è ancora stata del tutto risolta.

Le ragioni e gli errori dell’Atalanta

L’impressione è che l’Atalanta e il suo presidente Percassi abbiano preso questo “contenzioso” sul personale. Un modo per farsi rispettare e far intendere (anche a livello mediatico) che se non ci sono le condizioni, non si posso fare (sempre) favori. A maggior ragione dopo aver perso Conti (Milan). Ma comunque eccessivo se si allarga l’orizzonte e si valutano i tantissimi affari che negli ultimi anni l’Atalanta ha portato a termine con la Juventus. Padoin, Peluso, Gabbiadini, Boakye e ultimi in ordine di tempo Spinazzola, Caldara e Orsolini. Insomma, un connubio solido che rischia di rovinarsi a causa di una (probabilmente) eccessiva rigidità. Perché in realtà il tempo per trovare un sostituto di Spinazzola c’era e, considerato il rapporto tra i due club, forse era necessaria più flessibilità. Invece l'Atalanta si è impuntata e non ha mollato la presa sull'esterno.
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Gomez Spinazzola - Atalanta-Milan - Serie A 2016/2017 - LaPresse

Credit Foto LaPresse

Le ragioni e gli errori della Juventus

Se vogliamo il principale errore della Juventus è stato quello di firmare un prestito biennale (stessa formula utilizzata per Caldara e Orsolini). Sottovalutando, a suo tempo, le qualità del giocatore. Che Spinazzola “esplodesse” in questo modo, fino a guadagnarsi la Nazionale, non se lo aspettava nessuno. Comprensibile, invece, la volontà della Juventus di rivolere un giocatore cresciuto e formato nel vivaio senza sborsare ulteriore denaro. Gli accordi con l’Atalanta erano altri, ma i bianconeri non potevano accettare di dover trovare un sostituto ai bergamaschi o di versare del denaro per riaverlo un anno prima. Non per arroganza o prepotenza, ma appunto forte del rapporto pluriennale che lega nel calciomercato entrambe le società.

Le ragioni e gli errori di Spinazzola

L’esterno dell’Atalanta ha sbagliato a rifiutare convocazioni e a non presentarsi prima della trasferta di Valencia e della gara contro la Roma. Si è impuntato, mancando chiaramente di rispetto al club (e all’allenatore) che ne ha rilanciato le ambizioni e che gli ha regalato la Nazionale. Errori gravi. Ma mettendosi nei suoi panni si può facilmente capirne le ambizioni. Arriva la Juventus, la società in cui sei cresciuto e di cui sei tifoso e ti propone di giocarti una maglia con Alex Sandro, De Sciglio e Lichtsteiner. Come si può rifiutare? Come si può non cercare in tutti i modi di tornare " a casa"? Spinazzola avrà sicuramente pensato al famoso "treno che passa una volta sola".

Hanno sbagliato tutti: ora torna alla Juventus?

Considerando anche le polemiche degli ultimi giorni, con il "Papu" Gomez e Giuseppe Marotta principali protagonisti, non si può che constatare la brutta piega che ha preso questa ormai lunga disputa. Spinazzola non è "un caso umano", ma sicuramente rimanendo a Bergamo rischia di trascorrere un periodo complicato. Conviene all'Atalanta tenersi un giocatore scontento in casa, magari non utilizzandolo? Conviene alla Juventus trattenere Asamoah (che ha chiesto la cessione) e rinunciare per un altro anno a un giocatore cresciuto nel vivaio (e quindi utile anche per le liste UEFA)? E Spinazzola conviene rischiare magari di perdere una possibile convocazione ai Mondiali? Domande e dubbi che andavano risolti prima del 31 agosto. Ma ci sono ancora poche ore per mettere fine alle ansie condivise dalle tre parti in causa. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
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