Le 5 verità di Inter-Milan 2-3: Conceicao ha scosso il Diavolo, Asllani è un problema

SUPERCOPPA - I rossoneri hanno ottenuto una grande rimonta e non hanno mai mollato: il nuovo tecnico ha portato entusiasmo. I nerazzurri sono sembrati superficiali, Inzaghi non ha letto bene la ripresa, Asllani continua a deludere. Bella risposta alle critiche di Leao e Theo Hernandez.

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Video credit: Eurosport

Inter-Milan, derby valido per la finale di Supercoppa Italiana 2024/25, è terminato 2-3 al Al-Awwal Park di Riad. Una super rimonta rossonera, decisivo l'ingresso di Leao. Sentenzia la vittoria rossonera la rete di Abraham nel recupero. In precedenza Lautaro e Taremi avevano dato il doppio vantaggio all'Inter, Hernandez, Pulisic e Abraham i marcatori rossoneri.

1) Il Milan ha un’anima: Conceicao ha portato entusiasmo

Era depresso il Diavolo. Un po’ sfiduciato, appesantito dalla situazione con Paulo Fonseca, con diversi casi da risolvere. Il cambio in panchina, invece, ha portato quantomeno una scossa. Si era già notato contro la Juventus, si è manifestato nella finalissima contro l’Inter. Il Milan ha voglia di emergere, se vengono toccate le corde giuste è in grado di reagire e ha giocatori di qualità alta per imporsi. Questo 3-2 in Supercoppa verrà ricordato a lungo dai rossoneri: e non tanto per la rimonta epica di questo derby, quanto proprio per questa svolta mentale e attitudinale. Può essere un magnifico inizio di un nuovo percorso: Conceicao in una settimana ha portato un trofeo. Ma soprattutto è arrivata una dose di entusiasmo che in casa Milan non si vedeva da tempo.
 

2) Inter un po’ troppo superficiale: senza "fame" non si vince nulla

Inzaghi ha parlato nel post partita di atteggiamento, di assenze, di troppi sprechi sul 2-1. In realtà non è parsa la solita Inter nemmeno nel primo tempo e nemmeno dopo il doppio vantaggio. Troppo passiva, poco determinata, poco coesa dietro. La mancanza di Thuram e il ko di Calhanoglu hanno sicuramente e indubbiamente complicato i piani in casa nerazzurra, ma senza giusta cattiveria e la giusta fame è difficile alzare trofei. Qualche lettura sbagliata del tecnico ha completato la frittata. Una rimonta del genere, una squadra forte come quella nerazzurra, non può davvero permettersela. Questa può diventare la classica lezione utile per il futuro. O almeno dovrà lavorare proprio su questo Simone Inzaghi.
 
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L'AC Milan remporte la Supercoupe d'Italie 2025

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3) Asllani è un problema: da vice-Calhanoglu delude

Non si punta il dito contro nessuno, anche perché nel ko nerazzurro nemmeno altri giocatori hanno disputato una buona prova. Il punto è che in questo caso c’è proprio un abisso tra il titolare e la sua naturale riserva. Kristjan Asllani ha 22, è ancora giovane, ma sta vivendo la sua terza stagione all’Inter e la crescita definitiva non si vede mai. Impacciato, insicuro, con poca personalità. Sembra mancargli qualcosa per imporsi a questi livelli, nonostante le doti tecniche siano conclamate e riconosciute. Inzaghi deve capire come scuotere un ragazzo che si sta un po’ perdendo.
 

4) Hernandez e Leao: quando hanno voglia fanno la differenza

Sono due delle quattro stelle del Milan insieme a Pulisic e Maignan. E non è un caso che tutti e quattro siano stati a loro modo decisivi. Ma se l’americano era al centro del progetto anche con Fonseca e in questa prima parte di stagione raramente aveva deluso, se il portiere francese sa sempre il fatto suo, gli altri due erano un po’ osservati speciali. Per le troppe pause, per il rendimento altalenante e qualche atteggiamento che non era stato gradito nemmeno dai tifosi. E invece, nella serata araba, Hernandez ha fatto gol e assist, Leao ha scatenato il panico entrando dalla panchina e cambiando il corso del match. Il talento non si discute, se Conceicao riesce a trasmettere anche l’applicazione, il Milan ha ritrovato i suoi due top player.
 
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Taremi esulta per il gol in Inter-Milan - Supercoppa italiana 2025

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5) Taremi risponde presente, Fofana perno del Milan

Tra i segnali che ha mandato la Supercoppa di Riad ci sono una conferma e una novità. Sì perché Taremi ha disputato probabilmente la sua miglior partita da quando è all’Inter e grazie a un gol e un assist si è meritato un voto alto in pagella. Non è servito o bastato per vincere il trofeo, ma per l’iraniano era importante sbloccarsi. La conferma invece riguarda Youssouf Fofana, che continua a mostrarsi come un centrocampista completo, un perno sul quale il Milan basa la sua sostanza e la sua efficacia. Ottima prima parte di stagione, impreziosita da questa finale e da questo trofeo.

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