Rimonta e gloria: la Francia condanna la Germania a una quasi retrocessione

C’è stato tutto nella notte del St.Denis. L’epica della rimonta dei campioni del mondo, che spinti dalle note dell’inno nazionale cantato a squarciagola dal pubblico di casa hanno mostrato l’orgoglio ribaltando l’avversario storico; e il paradosso della Germania, che in una delle partite migliori del suo disastroso 2018 subisce la sconfitta che rischia di condannarla alla retrocessione in ‘Lega B’. Già perché i cambi di Low portano una ventata d’aria fresca allo spirito e alla manovra dei tedeschi – specie con uno scatenato Schulz sulla fascia sinistra –, ma il problema di fondo resta: fare gol. E così, le tante occasioni sprecate, permettono alla Francia di girare la partita con il suo gioiellino Griezmann e di condannare i tedeschi al tifo francese. Con un solo punto e una sola partita da giocare, infatti, la Germania per rimanere nella serie A della Nations League dovrà tifare per una vittoria proprio dei Galletti. Solo così i tedeschi sarebbero padroni del proprio destino nell’ultima sfida contro l’Olanda (a oggi a quota 3 e con 2 match ancora da giocare).

Pronti via e un lampo da quattrocentista di Mbappé mette paura alla Germania, che trova però nella verticalità l’arma giusta per fare male alla Francia nel primo tempo. La rivoluzione di Low porta infatti volti nuovi come Sane, Kherer o lo scatenato Schulz, che aiutano la Germania a portare una ventata d’aria fresca a una squadra che vista con l’Olanda sembrava ben poco pimpante. Ai tedeschi serve però un rigore per portarsi in vantaggio, trasformato da Kroos dopo un fallo di mano di Kimpembe successivo a un cross di Sane.

La squadra di Low crea di più nel primo tempo, ma non concretizza, mettendo in chiara evidenza il problema di un ricambio che dopo Klose e Muller, non ha più visto nessun tedesco issarsi a ruolo di finalizzatore. Non lo è certo Werner, che in nazionale continua a non vedere la porta.

Sotto all’intervallo, la Francia rientra però dagli spogliatoi con la voglia di reagire. Spinta dal pubblico di casa e con l’orgoglio di squadra campione del mondo, mette in scena una bella rimonta. A guidarla un Griezmann fino a quel momento quasi del tutto assente. La frustata di testa sul cross teso di Hernandez è però un gesto tecnico spettacolare; è il gol che vale il pareggio e il cambio drastico di trama.

Da quel momento all’angolo va infatti la Germania, che subisce il colpo del ko a 10 minuti dalla fine. Bellissima palla di Mbappé per l’inserimento di Matuidi: il tackle di Hummels non prende nulla e sulla corsa lo juventino cade sul piede del tedesco. Il penalty è trasformato ancora da Griezmann e vale alla Francia il 2 a 1 finale.

Per la Germania sesta sconfitta in un anno solare. Record negativo: è la prima volta nella loro storia.

Griezmann. Premiato per la balistica del colpo di testa che infiamma squadra e stadio e dà il là alla rimonta.

Werner. Ci prova, si muove, cerca il duetto con i compagni. Di per sé non fa nulla di sbagliato, se non fosse che il calcio alla fine è una cosa davvero semplice. Il portiere deve parare, il centravanti deve segnare. E in nazionale maggiore Werner non lo fa mai.

Francia (4-2-3-1): Lloris; Pavard, Varane, Kimpembe, Hernandez; Kante (93’ Nzonzi), Pogba; Mbappé (86’ Dembele), Griezmann (91’ Ndombele), Matuidi; Giroud.

Germania (4-4-2): Neuer; Ginter (83’ Brandt), Suele, Hummels, Schulz; Kehrer, Kimmich, Kroos, Sane (75’ Draxler); Werner, Gnabry (88’ Muller).

Gol: 14’ rig. Kroos; 62’ e rig. 80’ Griezmann.

Note – Ammoniti: Ginter.