Opinion
CiclismoAdam Hansen, un campione di fatica da record dietro le quinte
Aggiornato 11/03/2016 alle 15:28 GMT+1
Iron man delle due ruote, il corridore australiano della Lotto Soudal sta completando al Giro d'Italia il suo undicesimo Grand Tour consecutivo fra Corsa Rosa, Grande Boucle e Vuelta. Un record assoluto, quello di Adam Hansen, scritto fra vittorie di tappa (Pescara 2013) e doveri di gregariato, fughe e borracce, menate e traguardi sul filo del tempo massimo: vita da mediano, tempra da campione
É qualcosa di davvero straordinario, o forse no vista la sua tempra da iron man, quello che Adam Hansen sta completando al Giro d'Italia, ovvero il suo undicesimo Grand Tour consecutivo. Significa che, dalla Vuelta a España 2011, l'oggi trentaquattrenne australiano della Lotto Soudal non s'è più fermato. Tre anni di “corona unita” dalle strade italiane a quelle iberiche, passando per il Tour de France, 10 giri portati a termine come lo spagnolo Marino Lejarreta nel 1990: domenica a Milano saranno 37,480 chilometri di passione e due ruote.
Ci sono stati grandi momenti quando, al Giro d'Italia del 2013, Adam Hansen ha vinto la settima tappa di San Salvo-Pescara, quella delle cadute di Bradley Wiggins sull'asfalto bagnato dell'inferno appenninico. Un successo bissato all'ultima Vuelta sul traguardo mosso di Cangas do Morrazo dopo i rischi fuori tempo massimo sul Gavia e sullo Stelvio, con lo sterno micro-fratturato. Diceva: “That's impossible, for sure I’d crash out”, e invece Adam Hansen sta per entrare nella storia del ciclismo passando da dietro le quinte.
Adam Hansen, ieri in assolo nel finale di tappa, è un ottimo passista, usa il manubrio più stretto fra le bici del Giro nonostante i suoi 183 centimetri e si prepara da solo gli scarpini da corsa. Gregario artigiano, l'inossidabile aussie ha come miglior piazzamento un 53° posto overall all'ultima Vuelta e sta disputando la Corsa Rosa al servizio di Jurgen Van Den Broeck, che fa classifica per la Lotto-Soudal, dopo gli sforzi maggiori nelle tappe piane per le volate di André Greipel. "Ma perché vengo sempre scelto io! Perché la squadra continua a prendere me?": sorride Hansen, ma sa che nel 1950 Bernardo Ruiz completò 12 Grand Tour consecutivi. Ai tempi, la Vuelta era una corsa di due “sole” settimane, ma a scanso d'equivoci, appuntamento il 4 luglio a Utrecht per la partenza del Tour de France?
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