Tre volte Cavendish

Nella città di Gino Bartali, Mark Cavendish vince in volata la 13esima tappa del Giro d'Italia del Centenario, da Lido di Camaiore a Firenze. 176 i km da percorrere, per una delle tappe più semplici di questa edizione della Corsa Rosa.

Protagonisti della (solita) fuga di giornata sono Ignatiev, Scarselli e Schroder. Il gruppo lascia fare, con i battistrada che accumulano un vantaggio massimo di 5 minuti e 25 secondi. Quando mancano 30 km al traguardo, Schoroder lascia la compagnia degli altri due battistrada e continua in solitaria alla volta di Firenze. Il gruppo, però, che procede a quasi 60 km/h di media nell'ultimo tratto, rinviene irrimediabilmente sul corridore tedesco della Milram, che si rialza ai 5 km dall'arrivo e viene irrimediabilmente riassorbito dal plotone.

La volata è lanciata: Alessandro Petacchi rimane al vento però troppo presto e, senza Ale-Jet, nessuno è in grado di contrastare la progressione di Cavendish, che taglia il traguardo di Firenze a braccia alzate davanti allo spezzino della Lpr e al Quick Step, Alan Davis.

In classifica generale non cambia ovviamente nulla, con il russo della Rabobank, Denis Menchov, in maglia rosa: 34 i secondi di vantaggio su Danilo Di Luca e 40 sullo statunitense dell'Astana, Levi Leipheimer.

Pedro Horillo Munoz - La funzione respiratoria del corridore spagnolo sta progressivamente migliorando, tanto che i medici hanno alleggerito l'assistenza di questa funzione vitale e stanno valutando, pur riservandosi ancora la prognosi, come proseguire i trattamenti per risolvere le varie fratture che il corridore ha subito nell'incidente durante una tappa del Giro d'Italia. Oggi Horillo - spiega il bollettino medico degli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove il corridore è ricoverato - ha ricevuto la visita di un tecnico ortopedico che nei prossimi giorni preparerà per il corridore uno speciale corsetto termoplastico in resina, che gli permetterà di controllare le fratture alle costole e di stare seduto.