Cronache Rosa: altro che ottavo nano, Formolo fa passi da gigante

"Davide Formolo è una delle più interessanti speranze del ciclismo italiano e, al suo primo Giro d'Italia, sarà chiamato ad aiutare Hesjedal con tutte le sue potenzialità da campione". Con queste parole, alla vigilia della cronoprologo e in termini di pronostico, Andrea Tabacco aveva parlato del corridore Cannondale deputandolo miglior giovane della Corsa Rosa. Così, Davide Formolo ha vinto la quarta tappa del Giro d’Italia scegliendo una frazione bellissima con una fuga di oltre cento chilometri, un attacco in solitaria sull’ultima salita e la flame rouge della supernova.

Nasce a La Spezia, nell'incantevole scenario del Golfo dei poeti, la nuova stella del ciclismo italiano: classe 1992, professionista dal 2014, prima vittoria fra i grandi al suo debutto al Giro d’Italia, già secondo ai Campionati Nazionali dietro a un certo Vincenzo Nibali. I compagni di squadra lo chiamano Roccia, per il nostro Riccardo Magrini è l’Ottavo Nano, Alessandra De Stefano l’ha infine definito Formolino. Non per ragioni di altezza (181 cm.) ma per questo volto che non sembra nemmeno scremato dalla maggiore età, eppure la tappa di oggi ha già svelato tutti i suoi carati. Unico reduce tra i fuggitivi quando l’Astana ha iniziato la sua cronoscalata, in piedi sui pedali dall’imbocco alle durissime pendenze finali della Biassa: che golpe del bocia! Con questo splendore si svelano le stimmate e si vincono le classiche.