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Vince Landa, Contador sempre più padrone della corsa

Andrea Tabacco

Aggiornato 24/05/2015 alle 20:38 GMT+2

L’Astana lavora tutto il giorno e alla fine vince la 15esima tappa con lo spagnolo di Vitoria: 2° chiude Trofimov (Katusha), 3° è Contador, che batte Aru nello sprint per i 6’’ d’abbuono. Il fuoriclasse della Tinkoff-Saxo corre da dominatore e allunga nella generale sul sardo dell’Astana, ora staccato 2’35’’. Crollano definitivamente Uran e Porte. Torna nei 10 Visconti, ora 9° a 9’53’’

Alberto Contador y Fabio Aru

Credit Foto EFE

Mi sarebbe piaciuto molto vincere a Madonna di Campiglio per il ricordo di Marco Pantani, che mi ha ispirato tantissimo quando ero ragazzo -
Parole di Alberto Contador poco dopo il traguardo. Il Pistolero non ha vinto, ma ha comunque scelto chi avrebbe dovuto farlo al suo posto. Non Fabio Aru, secondo nella generale e al quale è stato dato un altro colpettino per le sue ambizioni di classifica, ma Mikel Landa, spagnolo come lui e compagno di squadra dello scalatore sardo dell’Astana. Era la prima tappa di alta montagna, che arrivava però dopo la massacrante cronometro di Valdobbiadene. La formazione kazaka le ha provate tutte per mettere in crisi Contador, ma la realtà dei fatti è che lo spagnolo non si batte. Non con la condizione che ha dimostrato di avere in queste prime due settimane di corsa.
L’Astana fa la corsa dura fin da subito, fin cioè dal Passo Daone, salita inedita per il Giro d’Italia. A fare l’andatura è il solito Tiralongo, che poi scandirà il ritmo anche nei primi chilometri dell’ultima ascesa, da Pinzolo in poi. Contador resta presto da solo, mentre Aru può sfruttare l’ottimo lavoro di tutti i suoi compagni di squadra. L’ultimo a mollare tra i gregari è Kangert, a circa 4 km dall’arrivo. Davanti, a questo punto, sono rimasti in 4: Contador, Aru, con il compagno di squadra Landa, che ormai gregario non è più, e Trofimov, della Katusha. E’ proprio Landa ad attaccare per primo, a 3.2 km dall’arrivo. Contador lo segue immediatamente, e così farà anche dopo quando a scattare sarà Aru. Trofimov cerca il colpo di coda nell’ultimo chilometro, ma il corridore russo della Katusha è ripreso e superato nel finale da Landa, che riparte dopo aver avuto il via libera di Contador. Sì, avete letto bene: via libera. Senza dirlo apertamente, infatti, il Pistolero fa capire a tutti che avrebbe lasciato partire il connazionale, e non Fabio Aru. Perché è il sardo (che forse paga anche il dispetto di San Giorgio del Sannio...) il suo avversario per la rosa, non Landa.
Dietro lo spagnolo di Vitoria, splendido vincitore di tappa, e Trofimov, inatteso secondo, è Contador a prendere i 6 secondi di abbuono assegnati a chi chiude in terza posizione. Aru, che cerca in tutti i modi di vincere lo sprint a due, è battuto e costretto alla resa. In classifica generale il suo distacco dallo spagnolo della Tinkoff-Saxo è di adesso di 2’35’’. Amador si conferma sul podio, mentre Landa sale al quarto posto, a 4’46’’ dalla maglia rosa. Crollano definitivamente Uran e Porte, che chiude a oltre 27’ dal vincitore di tappa. Molto bene Damiano Caruso, ora 7° nella generale, e Giovanni Visconti, a lungo in fuga quest’oggi e adesso di nuovo fra i primi 10: è 9°, a 9’53’’ da Contador, uno che per come stanno le cose in questo momento potrebbe anche decidere di cominciare già a pensare al Tour de France.
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