Matteo Trentin! Che rimonta su Moser e Brambilla: finale italianissimo

Frazione lunga di 240 chilometri da Muggiò a Pinerolo, con una fuga di massa formatasi nella prima ora di corsa (km.7) fra le strade piane della Lombardia (Rho, Magenta) e del basso Piemonte (Novara e Vercelli). Gli attaccanti vidimati dal gruppo maglia rosa sono 22: Pavel Brutt (Tinkoff), Jay McCarthy e Ivan Rovnyi della Tinkoff, Matteo Busato e Julen Amezqueta della Willier, Christian Knees (Sky), Roger Kluge (IAM Cycling), Stefan Küng e Daniel Oss della BMC, Axel Domont (AG2R LaMondiale), Albert Timmer (Giant Alpecin), Olivier Le Gac (FDJ), Genki Iamamoto (Nippo Fantini), Davide Malacarne (Astana), Matej Mohoric e Sacha Modolo della Lampre, Aleksandr Solomennikov (Gazprom), Gianfranco Zilioli (Nippo Fantini), Ramunas Navardauskas e Moreno Moser della Cannondale, Matteo Trentin e Gianluca Brambilla della Etixx-Quickstep.

Gli accordi fra i battistrada saltano sullo strappo in pavé di San Pietro che immette al Gran premio della montagna di Pramartino con pendenze fino al 17% (seconda categoria di 4.7 chilometri) dove il vincitore della mitica tappa “bianca” di Arezzo (Brambilla) e l’atteso Moser allungano sui compagni di fuga con cambi regolari fino all’ultimo dente di salita. Duemila metri fittissimi di attacchi sui pedali e picchiate in discesa verso la fiamma rossa di Pinerolo che sembra una questione fra Brambilla e Moser... Fino all'arrivo di Matteo Trentin che sbuca dall'ultima curva e li passa a doppia velocità sul rettilineo della 18a tappa.