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Buongiorno a tutti gli amici di Eurosport da Luca STAMERRA (Twitter: @StamLuca). Quest'oggi siamo in DIRETTA per seguire la 14esima tappa del Giro, frazione da Castellania ad Oropa di 131 km.

Giro d'Italia
Tappa 14 | Semi montagna | Uomini | 20.05.2017
Completato
Castellania CoppiOropa
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Luca Stamerra

Aggiornato 20/05/2017 alle 17:22 GMT+2


-13,2 km
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Il treno della Movistar è subito dietro quello della Bahrain Merida
-13,5 km
Si va a 50 km/h, fra qualche km si comincerà a salire verso il santuario di Oropa
-16,5 km
Anche gli uomini della Bahrain Merida di Nibali in testa al gruppo maglia rosa. Nibali comincia a muovere le proprie pedine
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-17,3 km
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Ora gli uomini della Trek Segafredo di Mollema a fare il ritmo davanti
-17,5 km
GRUPPO COMPATTO!!!
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-20 km
Passati entrambi i tv di giornata con Lagutin che ha centrato ambo le volte la prima posizione
-20,5 km
-25 km
Ormai non c'è più un treno specifico davanti al gruppo maglia rosa, il plotone viaggia prendendosi tutta la sezione stradale a disposizione. Fra qualche km aumenterà invece l'andatura per cominciare al meglio la salita di Oropa.
-30 km
Torniamo in corsa: sempre tre al comando con un drappello composto da Sergey Lagutin (Gazprom), Daniel Martínez Poveda (Wilier Triestina) e Natnael Berhane (Dimension Data).
La FDJ a fare l'andatura in un primo momento, rimontando fino a 40'' dalla testa della corsa. In pianura, grande lavoro di Caleb Ewan che non si è ritirato dopo l'ultima tappa per velocisti, rimanendo in corsa per aiutare il proprio compagno di squadra Adam Yates.
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Ricordiamo, per completezza d'informazione, tutti i compagni di squadra di Marco Pantani alla Mercatone Uno-Bianchi: Enrico Zaina, Stefano Garzelli, Riccardo Forconi, Simone Borgheresi, Ermanno Brignoli, Fabiano Fontanelli, Marco Velo e Massimo Podenzana, tutti diretti da Giuseppe Martinelli. In blocco, come detto, la squadra non partì prima della 21esima tappa per protesta verso la decisione dell'UCI di escludere Pantani a due giornate dal termine del Giro d'Italia.
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Pantani era in maglia rosa, e anzi incrementò in classifica generale rispetto ai suoi avversari. Quel Giro d'Italia entrò però nella storia anche per l'esclusione di Pantani prima della partenza della penultima tappa: dopo i controlli ematici svolti dai medici dell'UCI a Madonna di Campiglio, a Pantani venne riscontrato un tasso di ematocrito di 52%, superiore al limite massimo consentito fissato a 50%. Il corridore romagnolo non poté perciò prendere il via della ventunesima tappa, ricevendo anche quindici giorni di sospensione. La squadra di Pantani, la Mercatone Uno-Bianchi, si ritirò in blocco dalla corsa e Paolo Savoldelli rifiutò di indossare la maglia rosa. Quel giorno ci fu l'ultima tappa di montagna, con passaggi su Tonale, Gavia (Cima Coppi), Mortirolo e arrivo all'Aprica, che vide il duello per il primato tra Savoldelli e Ivan Gotti con il corridore del Team Polti a staccare in salita Savoldelli e a vincere poi il Giro con un margine di 3'35'' sul rivale. Sul podio anche Gilberto Simoni (3'36''), al 4° posto Jalabert (5'16'').
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Come dimenticare invece l'episodio del 1999 con la foratura di Marco Pantani ai -9 km. Una brutta botta per il morale del pirata che rischiava di andare fuori giri nel tentativo di rimonta, per sua fortuna rimasero diversi compagni ad aspettarlo tra cui Stefano Garzelli e Marco Velo, importantissimi per il suo rientro tra i big.
Pantani viaggiò tutta, superando via via i vari contendenti al titolo, da Savoldelli ad Ivan Gotti, finendo per scavalcare anche Gilberto Simoni e Laurent Jalabert. All'arrivo Pantani non alzò neanche le braccia al cielo, non avendo ancora capito se fosse riuscito a superare tutti i corridori presenti sul percorso.

L'ordine d'arrivo di quel giorno:
1° Marco PANTANI (ITA) 3h47'31"
2° Laurent JALABERT (FRA) +21''
3° Gilberto SIMONI (ITA) +35"
4° Ivan GOTTI (ITA) +38"
5° Daniel CLAVERO SEBASTIAN (ESP) +38"
6° Nicola MICELI (ITA) +44"
7° Paolo SAVOLDELLI (ITA) +49"
8° Andrei ZINTCHENKO (RUS) +54"
9° Daniele DE PAOLI (ITA) +56"
10° Davide REBELLIN (ITA) +57"
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L'ultimo passaggio nel 2014 con la vittoria di Enrico Battaglin che all'epoca indossava la maglia della Bardiani CSF. Battaglin superò allo sprint Dario Cataldo, a 7'' di ritardo invece arrivò Pantano. Chiuse, in quella tappa, al 4° posto un giovanissimo Jan Polanc e chissà che il corridore sloveno dell'UAE Emirates non voglia riprovarci oggi, per la vittoria e per i punti della classifica scalatori.
Quello fu il Giro d'Italia di Nairo Quintana, che nella salita di Oropa chiuse al 15esimo posto a 2'39'' dal vincitore. Tra gli uomini di classifica solo Hesjedal e Rolland fecero meglio di lui, mentre il colombiano guadagnò su tutti gli altri: 4'' su Aru e Pozzovivo, 8'' su Majka, 20'' su Cadel Evans e 25'' su Rigoberto Uran (suo avversario in quella edizione del Giro). Ergo, è una montagna che Quintana conosce molto bene.
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Credit Foto Eurosport

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Prima del passaggio del 1999, ricordiamo la cronometro del 2007 con la vittoria di Marzio Bruseghin, all'epoca in maglia Lampre. Cronometro di 12,6 km con arrivo in salita, completata in 28 minuti e 55 secondi, con Bruseghin che vinse per un solo secondi di margine su Leonardo Piepoli.
Terzo, in quella cronometro fu Danilo Di Luca che perse 8'' su Bruseghin. Cronometro decisiva per distanziare Andy Schleck che perse da Di Luca ben 32 secondi. Il duello per quella edizione del Giro fu proprio tra Di Luca e Schleck con il lussemburghese che arrivò a Milano 2° nella generale a 1'55'' sul corridore abruzzese.
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Si tornò ad Oropa nel 1993 con il successo di Massimo Ghirotto che arrivò sul traguardo in solitaria, guadagnando 21'' su Marco Giovannetti e 47'' su Laurent Madouas.
Quella era la penultima tappa del Giro con Miguel Indurain in maglia rosa; lo spagnolo perse però terreno sia da Pëtr Ugrjumov che da Claudio Chiappucci, sui rivali per la vittoria a Milano.
Indurain soffrì ma riuscì a gestirsi, mantenendendo un buon margine sui rivali, andando poi a conquistare il suo secondo Giro d'Italia in carriera (secondo consecutivo).
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Credit Foto Imago

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Il Santuario di Oropa è stato arrivo di tappa per 5 volte nella storia del Giro d'Italia. La prima volta nel 1963 con lo splendido successo di Vito Taccone che anticipò sul traguardo i due contendenti alla maglia rosa, Vittorio Adorni (2° a 3'') e Franco Balmamion (3° a 9'').
In quella edizione del Giro d'Italia, Vito Taccone giunse 6° nella generale a più di 11 minuti di ritardo su Balmamion, ma vinse ben 5 tappe sulle 21 previse in quel Giro: 4 delle quali consecutive (dalla 10a alla 13esima), quella di Asti, appunto quella di Oropa, Leukerbad (in Svizzera) e Saint-Vincent, per poi tornare a vincere a Moena nella 19esima tappa.
-70 km
2'13'' il margine dei tre fuggitivi, sempre la FDJ a controllare la corsa
-72 km
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Tutto ok questa volta per Simon Geschke, con il Team Sunweb che non si è dimenticato del suo corridore in albergo come capitato qualche giorno fa a Forlì. Il tedesco resta uno degli elementi più importanti per il team olandese, poiché dopo il ritiro di Kelderman, è proprio Simon Geschke l'ultimo uomo in salita per Dumoulin.