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Giro d'Italia - Almeida si prende il Bondone! Thomas secondo e in rosa, Roglic staccato

Marco Castro

Aggiornato 23/05/2023 alle 21:50 GMT+2

GIRO D'ITALIA - Dopo due settimane di attendismo, era previsto spettacolo sul Monte Bondone e così è stato. Joao Almeida e Geraint Thomas sono i più forti sulla salita finale e il portoghese si aggiudica allo sprint la sua prima vittoria alla corsa rosa. Il gallese torna leader, mentre Primoz Roglic si stacca ai -4,5 e limita i danni, chiudendo terzo a 25 secondi. Damiano Caruso settimo a 1'16''.

Almeida batte Thomas sul Bondone e Roglic trema: rivivi l'arrivo

E al sedicesimo giorno scoppiarono i fuochi d'artificio. Ci voleva il Monte Bondone per stuzzicare i big al confronto diretto al Giro d'Italia 2023 e nel luogo dove Charly Gaul divenne mito, la strada dice che i due più forti, almeno quest'oggi, sono Joao Almeida e Geraint Thomas. Il portoghese mette a ferro e fuoco gli avversari sull'ascesa finale e va a prendersi il suo primo successo alla corsa rosa vincendo lo sprint a due con il gallese, che torna leader della classifica generale. Primoz Roglic si stacca definitivamente a quattro chilometri e mezzo dalla fine e non affonda grazie a un super Sepp Kuss, chiudendo terzo a 25 secondi. Molto brillante Eddie Dunbar, al traguardo con lo sloveno, mentre Damiano Caruso termina le sue fatiche con un ritardo di 1'16'' insieme a Rubio, van Wilder, De Plus e Arensman.
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"YES!": che gioia per João Almeida dopo la vittoria sul Bondone

Calendario e risultati

Chi vince il Giro d'Italia 2023?

L'ordine d'arrivo

1. J. ALMEIDA (UAE Emirates)5h53'27''
2. G. THOMAS (INEOS Grenadiers)st
3. P. ROGLIC (Jumbo-Visma)+25''
4. E. DUNBAR (Jayco AlUla)st
5. S. KUSS (Jumbo-Visma)+1'03''
6. I. VAN WILDER (Soudal - Quick Step)+1'16''
7. D. CARUSO (Bahrain - Victorious)st
8. E. RUBIO (Movistar)st
9. L. DE PLUS (INEOS Grenadiers)st
10. T. ARENSMAN (INEOS Grenadiers)st

La cronaca

L'ultimo giorno di riposo è alle spalle, si riparte con una frazione da brividi al Giro d'Italia 2023. Partenza da Sabbio Chiese e arrivo sul Monte Bondone, salita che evoca il ricordo di epiche imprese. In programma, 203 chilometri, cinque GPM e 5200 metri di dislivello. La prima parte di corsa non presenta grandi difficoltà altimetriche, ma la strada lungo la riva occidentale del Lago di Garda è piuttosto nervosa e i tentativi di fuga si sprecano. Si registra anche una caduta in cui finiscono a terra Laurens De Plus, Sepp Kuss e Lorenzo Fortunato. In questo episodio il gruppo si spezza in due tronconi e tra i ritardatari ci sono anche la maglia rosa Bruno Armirail, Andreas Leknessund e Lennard Kämna.
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Subito una caduta: restano staccati Armirail, Leknessund e Kämna

Il plotone torna compatto dopo qualche minuto di inseguimento, mentre la fuga buona si materializza dopo oltre 40 chilometri. All'attacco ci sono: Aurelien Paret-Peintre, Valentin Paret-Peintre (AG2R Citreon), Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), Jack Haig, Jonathan Milan (Bahrain - Victorious), Jonathan Lastra (Cofidis), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Martin Marcellusi, Alessandro Tonelli (Green Project - Bardiani), Salvatore Puccio, Ben Swift (INEOS Grenadiers), Derek Gee (Israel - Premier Tech), Carlos Verona (Movistar), Michael Hepburn, Filippo Zana (Jayco AlUla), Toms Skujins (Trek - Segafredo), Diego Ulissi (UAE Emirates).
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E la fuga se ne va! 17 all'attacco: ci sono anche Milan, Zana e Ben Healy

In un secondo momento rientrano sulla testa della corsa anche Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan), Cesare Benedetti, Patrick Konrad (BORA - hansgrohe), Thomas Champion (Cofidis), Mattia Bais (EOLO-Kometa), Davide Gabburo, Filippo Magli (Green Project - Bardiani), Nicolas Dalla Valle, Veljko Stojnic (Team Corratec) per un totale di 26 uomini al comando. Comincia il Passo di Santa Barbara (1ª categoria di 12,7 km all'8,3%), primo GPM ufficiale di giornata e forse anche il più duro. Stojnic si stacca dal gruppo di testa, mentre Roglic schiera Edoardo Affini a condurre l'inseguimento e il divario tra attaccanti e gruppo resta stabile, sui tre minuti e mezzo. Marcellusi prova ad anticipare tutti e lancia una volata lunghissima verso il GPM, ma Ben Healy non si fa pregare. L'irlandese rimonta l'avversario con una gamba esagerata e scollina per primo. Con questi 40 punti è virtualmente la nuova maglia azzurra.
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Che scatto di Ben Healy! Altri 40 punti ed è la nuova maglia azzurra

A ruota si affronta il più agevole Passo Bordala (3ª categoria di 4,6 km al 7,1%) e stavolta la tattica della Green Project ha successo. Healy risponde solo al primo attacco, ma resta immobile all'accelerazione di Gabburo, che scollina per primo. In discesa Jack Haig ha un problema alla bicicletta, ma rientra senza problemi. La corsa giunge al traguardo volante di Rovereto, dove Jonathan Milan sfreccia davanti a tutti nonostante il tentativo di interferenza Skujins. Raggiunto l'obiettivo, il corridore della Bahrain si rialza. Comincia il terzo GPM in programma, Matassone (2ª categoria di 11,4 km al 5,6%). Qui la coppia della Astana Pronskyi-Scaroni decide di rompere gli indugi e accelera, scavando subito un bel solco di oltre un minuto. Intanto, comincia a piovere e sul Bondone è segnalata grandine.
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"Andiamo andiamo": Pronskiy chiama Scaroni e il duo Astana attacca

Dopo una veloce discesa, inizia anche la salita di Serrada (2ª categoria di 17,5 km al 5,5%). Pronskyi e Scaroni cominciano a perdere secondi, all'inseguimento restano solo i due Paret-Peintre, Haig, Healy, Konrad, Gee, Verona, Zana, Skujins, Lastra e Ulissi. In gruppo, invece, si alza il ritmo. Dopo l'ottimo lavoro di Affini, arriva Sam Oomen per la Jumbo e i big cominciano a recuperare terreno velocemente. Ma è un fuoco di paglia, in realtà, perchè davanti i primi inseguitori riprendono il duo della Astana e continuano a pedalare di buona lena. Verona passa per primo al GPM, mentre il gruppo transita con quattro minuti e mezzo di ritardo. Intanto, la INEOS perde un altro pezzo: Pavel Sivakov si ritira, sofferente fin dalla caduta che aveva portato all'abbandono di Tao Geoghegan Hart. Dopo la picchiata c'è un breve tratto di pianura e Jack Haig si prende i tre secondi di abbuono al traguardo volante di Aldeno. A quel punto è tutto pronto per la scalata finale al Monte Bondone (1ª categoria di 22,7 km all'8,4%, con picco al 15%), che i dodici di testa approcciano con tre minuti e mezzo di margine.
Verona imprime subito un buon ritmo e Healy dimostra di non averne più, staccandosi subito. Restano in otto al comando, visto che solo Haig, Konrad, Ulissi, A. Paret-Peintre, Lastra, Swift e Pronskyi rispondono al corridore della Movistar. Ai -18,5 arriva Rohan Dennis a fare il ritmo nel gruppo, che grazie al forcing dell'australiano si porta a un minuto e mezzo dai battistrada quando mancano 14,5 chilometri al traguardo. Tocca alla UAE completare l'inseguimento, prima con Formolo e poi con uno scatenato Jay Vine. Il gruppo dei migliori è ridotto ormai a una ventina di unità e ai -10 si stacca anche la maglia rosa Bruno Armirail, che aveva la lingua di fuori già da diverso tempo. Ai -8, la corsa esplode. I fuggitivi vengono ripresi e Almeida dà una prima sgasata.
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Roglic è un bluff! Thomas attacca e lui si spegne: il momento decisivo

Con il portoghese restano solo Thomas, Roglic, Kuss, Dunbar e uno strepitoso Zana, che spreme le ultime energie per lavorare per il suo capitano. Ai -6,5 il campione italiano si sposta e Almeida riparte. Il portoghese guadagna pochi secondi, ma i suoi avversari fanno fatica a chiudere il buco. Comincia a piovere e ai -4,5 Thomas si alza sui pedali, riuscendo ad agganciare il corridore della UAE. Non ce la fa Roglic, brillante fino a quel momento ma all'improvviso legnoso. Thomas e Almeida fiutano l'occasione e accelerano di comune accordo, dandosi cambi regolari. Roglic sbuffa e viene tenuto a galla dal Sepp Kuss dei giorni migliori. Magnifico anche Dunbar a restare col duo Jumbo, mentre Caruso paga già più di un minuto. Nel finale la strada spiana leggermente e la situazione si cristallizza. Thomas e Almeida sfrecciano alla flamme rouge e preparano lo sprint. Lo lancia Almeida, che ha lo spunto migliore e non ha problemi a regolare Thomas. Roglic batte Dunbar e prende almeno l'abbuono del terzo classificato, poi arrivano Kuss, il gruppetto Caruso e alla spicciolata tutti gli altri.

La classifica generale

1. G. THOMAS (INEOS Grenadiers)67h32'35''
2. J. ALMEIDA (UAE Emirates)+18''
3. P. ROGLIC (Jumbo-Visma)+29''
4. D. CARUSO (Bahrain - Victorious)+2'50''
5. E. DUNBAR (Jayco AlUla)+3'03''
6. L. KÄMNA (BORA - hansgrohe)+3'20''
7. B. ARMIRAIL (Groupama - FDJ)+3'22''
8. A. LEKNESSUND (DSM)+3'30''
9. T. ARENSMAN (INEOS Grenadiers)+4'09''
10. L. DE PLUS (INEOS Grenadiers)+4'32''

Dove seguire in tv e streaming il Giro d'Italia

Il Giro d'Italia 2023 è trasmesso in DIRETTA su Eurosport 1 e 2 (Canali 210 e 211 di Sky e su DAZN) con la telecronaca di Luca Gregorio e Riccardo Magrini e commento bonus di Moreno Moser e Wladimir Belli. Se non volete perdervi neanche un metro delle 21 tappe di questa edizione, potrete seguire il Giro d'Italia in DIRETTA INTEGRALE, dal km 0, in streaming su Discovery+ (Scopri l'offerta) e GCN+ con tanti contenuti esclusivi in più. Sarà anche possibile recuperare tutte le corse On Demand su tutte le nostre piattaforme.

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