Il corridore della settimana: Alberto Bettiol, il Leoncino delle Fiandre
Aggiornato 08/04/2019 alle 16:29 GMT+2
Il dolce stil novo di Alberto Bettiol riapre la scuola toscana di Magni, Bartoli e Tafi campioni del Fiandre. Laureatosi a 25 anni all'università del ciclismo con una tesi di laurea sul pavé del Vecchio Kwaremont, Bettiol vince poche ore dopo il successo di Marta Bastianelli. Non aveva mai vinto una corsa da professionista: oggi è sua la copertina sul traguardo più famoso del mondo.
Un Leoncino delle Fiandre che vince la prima corsa della carriera sul traguardo più famoso del mondo, con una splendida azione da signore delle classiche. Diciotto chilometri di passione che separano il pavé del vecchio Kwaremont dai leoni gialli di Oudenaarde: è Bettiol contro tutti, solo come un numero primo per riempire la bellezza dell’impresa, trasformando la domenica santa del ciclismo in un giorno fatto della materia dei sogni.
Il dolce stil novo di Alberto Bettiol
Nato a Poggibonsi il 29 ottobre 1993 respirando ciclismo tra gli ulivi della Val d’Elsa, i vitigni del Chianti e le Crete Senesi. Fiorentino cresciuto nella Liquigas italiana di Basso, Nibali e Sagan, dopo un anno fra i big della BMC, Alberto Bettiol torna alla Cannondale che diventa Education First. Le sue ruote fanno giri immensi e poi ritornano perché Bettiol si scopre grande nella corsa di casa, la Strade Bianche, e va forte dal primo giorno dell'anno perché lo vedi sempre fra i migliori: due podi di tappa alla Tirreno-Adriatico, l’attacco sul Poggio alla Milano-Sanremo, il quarto posto di Harelbeke e un conto aperto con il Nord. «Proverò a vincere: devo solo capire come si fanno 'sti cavolo di Muri».
Vai Albertino che dietro sono tutti cotti! Sono tutti cotti! C’hai la crono nelle gambe, vai via da solo! Via Albertino, via che si va a godere!
Mi dovete tenere, alza le braccia al cielo! Alberto Bettiol! Alberto, l’hai capito cosa hai fatto? Hai vinto il Fiandre, Alberto! (Riccardo Magrini)
Il commento di Riccardo Magrini
L’ho chiamato. L’ha fatto. Lo sapevo! Aveva la gran gamba in una grande giornata. Gli altri erano tutti buoni e si sono marcati. Bettiol lo conosco da quand’era dilettante e per questo per me non è una novità: è passato pro giovanissimo, ma è stato due anni nella bambagia senza capire bene cosa fosse. Quand'è passato in BMC, ha avuto quell’incidente alla Liegi-Bastogne-Liegi (pneumotorace) e poi s’è pure rotto la clavicola. Ha avuto una stagione difficile ma adesso è cambiato tutto. Pesa 5 chili in meno e va forte dall’inizio dell’anno. Prima del Fiandre, Nibali ha fatto un dietromoto con lui e Gabriele Balducci, il suo ds ai tempi da dilettante: vede il colpo di pedale e dice «Min##a se il giovane va!». Per questo, con un conto aperto, in futuro potrà vincere anche la Liegi. È adatto, è veramente forte, e sai perché te lo dico? Perché me lo dicono i corridori.
L'azione: Bettiol attacca sul Vecchio Kwaremont
A 18 chilometri dal traguardo, Alberto Bettiol diventa un Leoncino delle Fiandre elevandosi sul Vecchio Kwaremont. Due virgola due chilometri di mito del ciclismo fin dal 1974: tra i ciottoli di questa strada ci sono le firme di Merckx, De Vlaeminck, Raas, Argentin, Museeuw, Boonen, Devolder, Cancellara, Sagan, Gilbert. Bettiol è partito sul tratto più duro all’11% e non l’ha preso più nessuno. Prima scalando da solo il Paterberg, poi con un passo da cronoman alla Bugno, resistendo al tempo e a un gruppo che s’è perso in un distacco di mezzo minuto fra i disturbi dello stopper Sebastian Langeveld. Uno che, alla 12a partecipazione consecutiva, ha le tasche piene di sassi del Fiandre.
Chi teme più Bettiol è Van Avermaet perché ce l'ha avuto in squadra, l'anno scorso in BMC, e si mette davanti a tirare: gli altri, forse, non hanno visto la crono della Tirreno-Adriatico. Eppure c'è gente come Sagan, Jungels, Kristoff e Valverde, ma anche una schiera di talenti grezzi (Asgreen, Politt, Van Der Poel, Naesen, Benoot, Van Aert) che non si danno i cambi e nemmeno si guardano. Bettiol firma così l’azione della settimana santa, del mese classico, di un anno di ciclismo per lo spessore di un trionfo che all’Italia, ai Monumenti del Nord, mancava dal 2007 di Ballan (Fiandre) e Di Luca (Liegi-Bastogne-Liegi).
Il dato: non aveva mai vinto una corsa
Settant'anni dopo la nascita della leggenda di Fiorenzo Magni. Come Andrea Tafi. Come Michele Bartoli che, miglior specialista di una straordinaria generazione italiana, vinse qui il primo dei suoi 5 Monumenti. Ora Alberto Bettiol, un altro toscano, s’è perfino superato trionfando per la prima volta in carriera. È vero, non aveva mai vinto una corsa. Meglio del francese Jacky Durand che, risalendo al 1992, si prese il Fiandre un anno dopo il suo unico successo al Grand Prix d'Isbergues.
La foto: Bettiol e Bastianelli, il Fiandre è italiano
Il trionfo di Alberto Bettiol segue quello di Marta Bastianelli, campionessa europea e già al terzo successo stagionale nelle corse fiamminghe, al Fiandre femminile. Si chiude così questa domenica indimenticabile di ciclismo: Il bacio sul podio, 16:9, olio su tela. Un capolavoro en plein air d’arte classica all’italiana.
La settimana di ciclismo su Eurosport
- 8-13 aprile: Giro dei Paesi Baschi, Eurosport 1 (canale 210 di Sky) ed Eurosport Player
- 10 aprile: Scheldeprijs, Eurosport 2 (canale 211 di Sky) ed Eurosport Player
- 14 aprile: Parigi-Roubaix, Eurosport 1 (canale 210 di Sky) ed Eurosport Player
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