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Di Luca fra i grandi

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Pubblicato 04/06/2007 alle 12:49 GMT+2

Danilo Di Luca, dopo le imprese nelle classiche, si impone per la prima volta nel Giro d'Italia e sancisce la sua definitiva consacrazione

Vincere il Giro d'Italia è il sogno di ogni bambino che intraprenda la carriera del ciclismo. Danilo Di Luca, in questo senso, rispecchia in pieno quel bambino che a sette anni riceve in dono la prima bicicletta e comincia la sua cavalcata verso il mondo dei grandi.
Il trionfo di Milano nella 90a edizione del Giro d'Italia, che segue la vittoria, splendida, della Liegi-Bastogne-Liegi, è il traguardo sognato da tempo. La copertina del libro finito e scritto con tutta la passione possibile. Il sogno, appunto, del bambino che prende in mano la bicicletta da piccolo e che non la molla più.
"Di Luca è un corridore da classiche. Non è competitivo nelle grandi corse a tappe". Erano in molti a pensarla così ma solo perché il curriculum del killer di Spoltore poneva attenzione sulle sue imprese nelle gare di un giorno. Di Luca, che si è sempre sentito un corridore da grandi corse, però, il Giro d'Italia, l'aveva già vinto. Tra i giovani, under 23, nel 1998 la sua prima affermazione nella corsa rosa. Certo, non vale quanto l'ultima, ma la stoffa c'era anche per le grandi corse a tappe e la vittoria tra i giovani era lì a dimostrarlo.
Nel Giro d'Italia 2007, Danilo ha dimostrato tutta la sua forza. Già dalla prima tappa, la cronometro a squadre da Caprera a La Maddalena, Di Luca aveva evidenziato tutto il suo carattere trascinando la Liquigas al successo e gridando dietro a Gasparotto reo di averlo anticipato sul traguardo finale.
Da lì in poi, il Giro d'Italia di Di Luca è in continua crescita. Le vittorie di Montevergine e Briançon, la difesa sullo Zoncolan e sulle Tre Cime di Lavaredo e le fatiche a cronometro, a Oropa il killer è terzo a 8 secondi dal fulmine di giornata, Marzio Bruseghin, gli consegnano le chiavi per aprire la porta dei grandi.
Il Giro d'Italia è suo. Per la quinta volta nella storia del ciclismo, il re della Liegi-Bastogne-Liegi vince anche il Giro d'Italia nello stesso anno. C'erano riusciti solo Merckx, due volte, Hinault e Berzin. E se non significa entrare fra i grandi questo&hellip
ANDREA TABACCO
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