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La lettera di van Aert per Goolaerts: “Ricordatelo come faccio io, con un eterno sorriso”

Daniele Fantini

Pubblicato 10/04/2018 alle 21:05 GMT+2

Wout van Aert, compagno e amico di Michael Goolaerts, ha scritto una lettera toccante per ricordare il giovane corridore belga scomparso per un attacco cardio-respiratorio sofferto durante la Parigi-Roubaix.

Wout van Aert (con la maglia della Vérandas Willems-Crelan) e Arnaud Démare durante il passaggio all'Oude Kwaremont al Giro delle Fiandre 2018

Credit Foto Getty Images

La tragica scomparsa di Michael Goolaerts, colpito da arresto cardio-respiratorio durante la Parigi-Roubaix, ha sconvolto il mondo del ciclismo e distrutto la Veranda’s Willems Crelan, il team per cui aveva cominciato a correre da professionista nella scorsa stagione. Wout van Aert, suo compagno e amico da tanti anni, ha voluto lasciare un ricordo toccante, pubblicando una lettera estremamente emozionante sulle pagine di un quotidiano francese.
Oggi non ci sarà nessun resoconto della mia corsa, perché non ha importanza. Mi sono allenato per settimane in vista della Parigi-Roubaix, la mia classica preferita. Volevo concludere in bellezza una solida campagna primaverile. Purtroppo, non sarà così: tutti i risultati di questa prima parte di stagione sono scomparsi con la morte del mio compagno di squadra Michael Goolaerts. Conosco Michael sin da giovane. Siamo entrambi del ‘94 e originari della stessa regione. Abbiamo corso per molto tempo insieme e l’anno scorso siamo diventati compagni di squadra. Michael rideva sempre, era motivato, talentuoso. La Parigi-Roubaix era la corsa dei sogni anche per lui. Mercoledì scorso siamo stati convocati dalla squadra per correre la classica ed eravamo pieni di entusiasmo. Lui mi avrebbe appoggiato il più a lungo possibile, ma non è successo. Non ho saputo nulla durante la corsa di quello che stava succedendo perché la squadra ha deciso di tenermi all’oscuro della situazione. Una volta terminata la Parigi-Roubaix mi hanno avvisato e ho trascorso ore con i miei compagni, prima sull’autobus e poi in hotel. Speravamo in un miracolo che purtroppo non è mai arrivato, e a fine serata ci hanno comunicato che Michael aveva perso la sua battaglia. L’Inferno del Nord conduce al paradiso, dice lo slogan della Parigi-Roubaix, e non so cosa pensare oggi. Per quanto sia stata dura domenica, non è come questa mattina al risveglio. Non solo ho perso un compagno di squadra, ma anche un ottimo amico. Ricordatevi sempre di Michael come farò io: un ragazzo giocherellone con un eterno sorriso. Sarà sempre fonte d’ispirazione. Riposa in pace laggiù, amico mio!
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