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Tafi e la pazza idea: "Vorrei rifare la Parigi-Roubaix a 20 anni dalla mia vittoria"

DaOAsport

Pubblicato 18/10/2018 alle 13:59 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Andrea Tafi Parigi Roubaix 2004

Credit Foto Getty Images

Per noi comuni mortali sarebbe solo una follia ma per chi nella sua carriera agonistica è stato abituato a vincere, soffrire, essere il capitano e fare il gregario in bicicletta nulla è davvero impossibile. La notizie è di quelle che sorprendono, a dir poco: Andrea Tafi, ultimo trionfatore italiano alla Parigi-Roubaix (1999) vuol tornare in sella e cimentarsi nella Classica Monumento per eccellenza ed entrare nella storia.
Non è frutto di uno scherzo e neanche una fake news come potrebbe sembrare. Il 52enne toscano, vincitore anche di un Giro di Lombardia e di un Giro delle Fiandre tanto per gradire, ha rivelato alla Gazzetta dello Sport questo progetto tra coraggio e voglia di mettersi alla prova in un ciclismo che in 20 anni è cambiato radicalmente.
Ho corso la Roubaix 13 volte. Un primo, un secondo, un terzo posto. L’ho sempre finita. Credo di avere acquisito un Master in questa gara straordinaria. E così ho pensato a un percorso storico che parta da quel 1999. In 20 anni il ciclismo è cambiato tantissimo e forse di queste evoluzioni non ne abbiamo la piena consapevolezza. Rifare la Parigi-Roubaix con le nuove soluzioni tecnologiche non sarebbe una passeggiata. Ma io, uomo di sfide, potevo tirarmi indietro? Sarebbe qualcosa di unico.
Un pensiero, ammette Tafi, iniziato a balenare nella sua testa nel corso della stagione estiva: "Ho fatto prima una Gran fondo, poi prendendo una tessera master dell’Uci ho partecipato a luglio a una gara 1.2 sempre in Ungheria (157 km da Debrecen a Ibrany, l’ha chiusa 37°, ndr). Ero in mezzo a tanti giovani e la cosa mi ha fatto tornare un po’ indietro. E’ stata molto veloce, abbiamo fatto oltre 48 di media. Sono stato bene. E qualcuno mi ha detto 'Perché non rifai la Roubaix...'".
Una partecipazione che chiaramente dovrebbe essere accompagnata dal rispetto delle nuove norme in tema anti-doping ma il 52enne di Lamporecchio si è già attivato: "Mi sono già mosso, ho contattato l’Uci. Sarei a posto, abbiamo fatto la richiesta". E sulla squadra disposta a concederli questa chance, Tafi ha precisato: "Ho avuto contatti in Italia e in Belgio. Non World Tour. Ma non c’è stata finora una cosa concreta per dire, ok, si va. Però l’idea non è dispiaciuta. Contatti con gli organizzatori dell’Aso? Ho il numero di Prudhomme, devo sentirlo, ma so che qualcuno gli ha già fatto arrivare la cosa". Un ex corridore, quindi, pronto ad inseguire un sogno con determinazione e voglia di emergere. Scopriremo nelle prossime settimane come questa storia andrà a finire ma di sicuro è difficile rimanere indifferenti di fronte a tanta passione e voglia di gareggiare.
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