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Le 5 cose che devi assolutamente sapere sulla Strade Bianche

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Pubblicato 01/03/2024 alle 15:00 GMT+1

STRADE BIANCHE - Strade Bianche: qualcosa di speciale e diverso. Sabato 2 marzo, in quel di Siena, andrà in onda la corsa dello sterrato. Una classica giovane (18a edizione al maschile, 10a al femminile), fresca, ma che in poco tempo è già diventata leggendaria. Ecco le 5 cose che devi assolutamente sapere.

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Strade Bianche: qualcosa di speciale e diverso. Sabato 2 marzo, in quel di Siena, andrà in onda la corsa dello sterrato. Una classica giovane (18a edizione al maschile, 10a al femminile), fresca, ma che in poco tempo è già diventata leggendaria. Nata nel 2007 come un esperimento, oggi vale quasi come una Monumento. Il merito? Dei fondatori ma anche della sue bellezze naturali, che la rendono unica nel suo genere. A Siena, infatti, si corre sulle caratteristiche Strade Bianche, che selezionano il gruppo più o meno come fanno le pietre in Belgio: per questo la chiamano "la classica del nord più a sud d'Europa". Quest'anno il percorso maschile ha addirittura allargato i suoi orizzonti, raggiungendo quota 215km, mentre al femminile saranno 137km. Ci divertiremo, questo è sicuro, ma prima di lanciarci a capofitto sulla gara dobbiamo capire perché è così speciale. Ecco le 5 cose che devi assolutamente sapere.

Dove nasce l'idea Strade Bianche e come si sviluppa

Tutto parte alla fine degli anni Novanta, quando in Toscana viene creata L'Eroica: una gara amatoriale su strade sterrate che vuole celebrare il ciclismo dei pionieri. L'evento riscuote successo fin da subito e così, nel 2007, il gruppo RCS Sport – insieme al Monte dei Paschi di Siena – genera la Monte Paschi Eroica, una gara di 180km con sette settori in sterrato (per un totale di 60.7km). La vittoria è del russo Aleksandr Kolobnev, ma la collocazione autunnale obbliga tanti big a dare forfait. Meglio l'anno dopo, con l’organizzazione che decide di spostare l’evento a marzo, pochi giorni prima della Tirreno-Adriatico: mossa azzeccatissima.
Diversi cambiamenti anche nella sede di partenza, che ha visto coinvolte ben tre località toscane. Inizialmente lo start era da Gaiole in Chianti, un paesino molto piccolo vicino al Castello di Meleto, quindi il trasferimento a San Gimignano (2014 e 2015, ndr) e infine la decisione di spostare tutto a Siena, che già ospitava l’arrivo in Piazza del Campo.
In generale, il fascino e l'alto livello della competizione hanno portato l’UCI ad incrementare sempre di più la categoria della corsa, che da 1.1 (il livello più basso tra i professionisti) è arrivata a far parte del World Tour.
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Tutto lo sterrato: lunghezze e difficoltà

Quindici settori a livello maschile, dodici nel femminile. Per la gara degli uomini i passaggi chiave saranno su: Pieve a Salti, San Martino in Grania, Monte Sante Marie, Colle Pinzuto e Le Tolfe. Tra le donne, invece, senza la presenza ingombrante di Monte Sante Marie, la gara si deciderà nel circuito finale che prevede due passaggi su Colle Pinzuto e Le Tolfe (come nel maschile, ndr).
Prova maschile
  • Km 14: VIDRITTA – lunghezza 2.1km. Difficoltà 1/5
  • Km 21.3: BAGNAIA – lunghezza 5.8km, pendenza massima 15%. Difficoltà 3/5
  • Km 33.4: RADI – lunghezza 4.4km, pendenza massima 12%. Difficoltà 2/5
  • Km 44.1: LA PIANA – lunghezza 6.4km. Difficoltà 2/5
  • Km 76.8: LUCIGNANO D'ASSO – lunghezza 11.9. Difficoltà 3/5
  • Km 89.7: PIEVE A SALTI – lunghezza 8.0km, pendenza massima 11%. Difficoltà 4/5
  • Km 112.7: SAN MARTINO IN GRANIA – lunghezza 9.5km, pendenza massima 12%. Difficoltà 5/5
  • Km 131: MONTE SANTE MARIE – lunghezza 11.5km, pendenza massima 18%. Difficoltà 5/5
  • Km 161.3: MONTEAPERTI – lunghezza 0.6km, pendenza massima 16%. Difficoltà 2/5
  • Km 165.7: COLLE PINZUTO – lunghezza 2.4km, pendenza massima 15%. Difficoltà 4/5
  • Km 171.9: LE TOLFE – lunghezza 1.1km, pendenza massima 18%. Difficoltà 4/5
  • Km 175.4: STRADA DEL CASTAGNO – lunghezza 0.7km. Difficoltà 3/5
  • Km 189.2: MONTECHIARO – lunghezza 3.3km. Difficoltà 2/5
  • Km 195.9: COLLE PINZUTO – lunghezza 2.4km, pendenza massima 15%. Difficoltà 4/5
  • Km 202.2: LE TOLFE – lunghezza 1.1km, pendenza massima 18%. Difficoltà 4/5
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Prova femminile
  • Km 14: VIDRITTA – lunghezza 2.1km. Difficoltà 1/5
  • Km 21.3: BAGNAIA – lunghezza 5.8km, pendenza massima 15%. Difficoltà 3/5
  • Km 33.4: RADI – lunghezza 4.4km, pendenza massima 12%. Difficoltà 2/5
  • Km 44.1: LA PIANA – lunghezza 6.4km. Difficoltà 2/5
  • Km 60.7: SAN MARTINO IN GRANIA – lunghezza 9.5km, pendenza massima 12%. Difficoltà 5/5
  • Km 83.3: MONTEAPERTI – lunghezza 0.6km, pendenza massima 16%. Difficoltà 2/5
  • Km 87.7: COLLE PINZUTO – lunghezza 2.4km, pendenza massima 15%. Difficoltà 4/5
  • Km 93.9: LE TOLFE – lunghezza 1.1km, pendenza massima 18%. Difficoltà 4/5
  • Km 97.4: STRADA DEL CASTAGNO – lunghezza 0.7km. Difficoltà 3/5
  • Km 111.2: MONTECHIARO – lunghezza 3.3km. Difficoltà 2/5
  • Km 117.9: COLLE PINZUTO – lunghezza 2.4km, pendenza massima 15%. Difficoltà 4/5
  • Km 124.2: LE TOLFE – lunghezza 1.1km, pendenza massima 18%. Difficoltà 4/5
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L'albo d'oro (con poca Italia)

C’è poco tricolore nell’albo d’oro della prima corsa italiana di rilievo nel calendario World Tour. Sono solamente due le vittorie azzurre sotto la Torre del Mangia: quella di Moreno Moser nel lontano 2013 e quella di Elisa Longo Borghini nel 2017. Per il resto, tanti stranieri: da Annemiek van Vleuten, vincitrice due volte, . Al femminile domina l’Olanda, che ha totalizzato 5 successi in 9 edizioni, mentre al maschile ci sono Svizzera e Belgio davanti a tutti. Questo l’albo d’oro completo.
L'albo d'oro femminile
  • 2023 Demi VOLLERING (NED) · Team Sd Worx
  • 2022 Lotte KOPECKY (BEL) · Team Sd Worx
  • 2021 Chantal VAN DEN BROEK-BLAAK (NED) · Team Sd Worx
  • 2020 Annemiek VAN VLEUTEN (NED) · Mitchelton–Scott
  • 2019 Annemiek VAN VLEUTEN (NED) · Mitchelton–Scott
  • 2018 Anna VAN DER BREGGEN (NED) · Boels–Dolmans
  • 2017 Elisa LONGO BORGHINI (ITA) · Wiggle High5
  • 2016 Lizzie ARMITSTEAD (GBR) · Boels–Dolmans
  • 2015 Megan GUARNIER (USA) · Boels–Dolmans
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L'albo d'oro maschile
  • 2023 Thomas PIDCOCK (USA) · Ineos
  • 2022 Tadej POGACAR (SLO) · UAE Team Emirates
  • 2021 Mathieu VAN DER POEL (NED) · Alpecin-Fenix
  • 2020 Wout VAN AERT (BEL) · Team Jumbo–Visma
  • 2019 Julian ALAPHILIPPE (FRA) · Deceuninck–Quick-Step
  • 2018 Tiesj BENOOT (BEL) · Lotto–Soudal
  • 2017 Michał KWIATKOWSKI (POL) · Team Sky
  • 2016 Fabian CANCELLARA (SUI) · Trek–Segafredo
  • 2015 Zdeněk ŠTYBAR (CZE) · Etixx-Quick-Step
  • 2014 Michał KWIATKOWSKI (POL) · Omega Pharma-Quick-Step
  • 2013 Moreno MOSER (ITA) · Cannondale
  • 2012 Fabian CANCELLARA (SUI) · RadioShack-Nissan
  • 2011 Philippe GILBERT (BEL) · Omega Pharma-Lotto
  • 2010 Maxim IGLINSKY (KAZ) · Astana
  • 2009 Thomas LÖFKVIST (SWE) · Team Columbia–High Road
  • 2008 Fabian CANCELLARA (SUI) · Team CSC
  • 2007 Alexandr KOLOBNEV · Team CSC
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Monte Sante Marie o settore Cancellara?

"Per me è un grande onore e un grande piacere ricevere questo riconoscimento perché questa è una corsa importantissima che, come abbiamo visto, negli ultimi anni si è sviluppata a livello mondiale. Averla vinta tre volte è un vanto e spero che questo rimarrà nella storia di questa bellissima manifestazione". Parlava così Fabian Cancellara quando l’organizzazione della Strade Bianche, nel 2017, decise di fargli un regalo speciale. RCS Sport, in collaborazione con il comune di Asciano, prese la pietra simbolo del settore di Monte Sante Marie e gli scolpì addosso il nome di Spartacus, in modo da unire per sempre il campione svizzero alla corsa toscana.
In fondo, se ci pensiamo, la magia di questa gara non risiede solo nella sua diversità, ma anche nel rapporto tra ciclista e percorso: una sorta "collaborazione" faticosa per diventare immortali. Da quel giorno il settore di Monte Sante Marie, da sempre uno dei più duri e iconici, porta il nome di Fabian Cancellara: chi sarà il prossimo ad aggiudicarsi questo riconoscimento?

Cavalli, fango e tanta imprevedibilità

Un’ultima caratteristica, che posiziona questa corsa sullo stesso livello della Parigi-Roubaix, è l’imprevedibilità. La polvere, il fango in caso di pioggia, le forature, le cadute: sono questi gli ingredienti che porta con sé il tracciato senese, immerso nelle colline famose (anche) per il vino. Vi ricordate l’edizione del 2018, con Tiesj Benoot al traguardo completamente ricoperto di fango e Wout van Aert incapace di superare l’ultimo strappo di via Fontebranda? Oppure l’edizione dell’anno prima: la stanchezza di Kwiatkowski al termine di una prova durissima, da eroi.
Sicuramente lo sterrato è rimasto nella memoria muscolare di Julian Alaphilippe, protagonista nel 2022 di una spettacolare – ma soprattutto spaventosa – caduta a 360 gradi, mentre è indimenticabile l’edizione femminile dell’anno scorso, con Demi Vollering intenta a scartare un cavallo imbizzarrito a 15km dall’arrivo. Questa è la magia della Strade Bianche: passione, follia e tanta stravaganza.
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