Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Quanto è mancato Contador nel domino di Froome al Tour de France più noioso degli ultimi 20 anni

Andrea Tabacco

Aggiornato 25/07/2016 alle 20:21 GMT+2

La vittoria del corridore britannico del Team Sky è sacrosanta, così come è impossibile negare che nessuno abbia mai provato realmente a impensierire la sua maglia gialla. Quello che resta è una corsa inesplosa, che si è trascinata per tre settimane con un copione già scritto. Quanto è mancato uno con il coraggio e la fantasia di Alberto Contador…

Chris Froome (Sky) Alberto Contador (Tinkoff)

Credit Foto AFP

Ha vinto il più forte, e ha vinto da favorito numero uno. Cosa mai facile. Ma gli avversari? Di fatto inesistenti. Nairo Quintana, il rivale designato di Chris Froome, praticamente lo ha accompagnato a Parigi, senza dargli mai fastidio. E come il colombiano hanno fatto anche tutti gli altri. Poco da dire, quindi, se non sottolineare i meriti di chi questo Tour lo ha corso davvero…
  • Complimenti a Chris Froome, dominatore con pieno merito di un Tour de France mai in discussione. Chi lo critica, paventando doping e costruzione meccanica del suo talento, è in malafede. Lui, il britannico di Nairobi, è stato uno dei pochissimi in grado di emozionare nelle tre settimane di Tour.
  • Complimenti a Peter Sagan, il corridore più vicino a Eddy Merckx che il ciclismo contemporaneo abbia mai prodotto. Tre tappe vinte e un’altra maglia verde da archiviare, la 5a di fila. Il record di Zabel (6) è vicino. Parentesi: quanto sarebbe bello, magari tra un paio d’anni - ora lo slovacco ne ha ‘solo’ 26 - vederlo trasformato nel fisico per puntare alla generale dei Grandi Giri
  • Complimenti a Mark Cavendish, che ha messo nel mirino le 34 vittorie complessive di Merckx al Tour de France. Nel 2016 ne ha vinte 4, tornando il Cannonball di una volta. E ora sotto con le Olimpiadi, dove lo vedremo tornare all’antico amore: la pista.
  • Complimenti al Team Sky, che ha dimostrato una superiorità durante le tre settimane di corsa che ha quasi imbarazzato spettatori e avversari. Ha stra-vinto Froome, verissimo, ma con lui lo hanno fatto anche tutti i suoi compagni di squadra.
  • Complimenti a Tom Dumoulin, due tappe e la consapevolezza che a Rio, per la cronometro, bisognerà soprattutto fare i conti con lui.
  • Complimenti a Bardet, Yates, Meintjes, gente che si è spinta ben oltre i propri limiti, e complimenti a Greg Van Avermaet, splendida maglia gialla per 3 giorni prima di cedere il simbolo del primato a Bagnères de Luchon a chi, quella maglia, non l’avrebbe più mollata.
  • Complimenti a Jarlinson Pantano, per il coraggio dimostrato nell’ultima settimana di corsa e per la bellissima vittoria di tappa conquistata a Culoz. Nibali, che da padre di famiglia ora è molto più responsabile, non è più il discesista migliore del gruppo: questo colombiano dalle folte sopracciglia ha dimostrato di essere più pazzo di lui.
  • Complimenti a De Gendt, Zakarin e Izagirre, tre che una zampata ormai la piazzano sempre, o quasi. E attenzione al russo: nei prossimi anni entrerà di sicuro tra i 10 di un Grande Giro.
  • Complimenti infine a Kittel, Matthews e Greipel, che si sono presi con bravura ciò che due cannibali come Sagan e Cavendish hanno deciso di lasciare nel piatto. Non è molto, anche perché si erano presentati al via con altre ambizioni, ma una vittoria di tappa al Tour non si butta mai via.
  • Complimenti a Diego Rosa e a Damiano Caruso. Se l’Italia di Davide Cassani ha speranze di medaglia alle Olimpiadi con Vincenzo Nibali (e, chissà, Fabio Aru) lo deve soprattutto alla loro buona condizione.

Il Tour de France più noioso degli ultimi 20 anni. Quanto è mancato uno come Contador...

Assegnati gli Oscar, è tempo di fare un discorso più generale sulla Grande Boucle che si è da poco conclusa. Non ce ne vogliano i protagonisti, per i quali nutriamo da sempre un profondo rispetto, ma il Tour de France 2016 è stato di gran lunga il più noioso degli ultimi venti anni. Non si può dare la colpa del poco spettacolo alla potenza del Team Sky. Sarebbe sbagliato. A interpretare male la corsa, sono invece state tutte le squadre che avevano i loro capitani nei 10 della generale. Visto e considerata la forza della Sky, perché aspettare sempre l’ultima salita per muoversi? Che poi, a voler veder bene, non si è mai mosso nessuno… Per (provare a) far saltare qualche uomo di Froome bisognava attaccare già sulle prime salite, portando via un gruppetto di gente con ambizioni nella generale. Come si sarebbe comportata la Sky se con 100 km ancora da fare fossero andati via Aru, Rodriguez e Valverde? Non lo sapremo mai, ma sarebbe interessante scoprirlo. In questo senso si è avvertita molto l’assenza di uno come Alberto Contador. Lo spagnolo avrebbe portato quella fantasia di cui oggi il ciclismo di oggi è purtroppo povero. Le cose sono invece andate diversamente. Froome ha vinto il suo 3° Tour de France senza mai andare a tutta (eccezion fatta per le 2 vittorie di tappa e l’allungo in pianura con Sagan), e agli altri sono rimasti solo mtanti piazzamenti. Che fanno storia, per carità, ma non appassionano la gente.
VIDEO - Froome e i compagni della Sky festeggiano con le birre la vittoria del Tour de France
picture

Froome e i compagni della Sky festeggiano con le birre la vittoria del Tour de France

VIDEO - I 5 momenti chiave della 21a tappa del Tour de France, vinta da Greipel
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità