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Tour de France 2015: come ripartiranno Froome, Contador, Quintana e Nibali dopo i primi 10 giorni

Andrea Tabacco

Aggiornato 13/07/2015 alle 07:49 GMT+2

La cronometro a squadre ha definito la classifica generale dopo le prime 9 tappe in programma. Da una crono individuale (Utrecht) a un’altra prova contro il tempo, di squadra, a Plumelec: tanto è successo e tanto succederà d'ora in poi. Davanti a tutti c’è Froome, che sembra godere di uno stato di forma inattaccabile. Quintana è in ripresa, Contador sornione: Nibali, invece, è in difficoltà...

Nibali, Froome, Quintana y Contador, montaje Tour de Francia

Credit Foto Imago

Da Utrecht a Plumelec. Da una cronometro (individuale) a un'altra (a squadre). Sono già finiti i 42 km scarsi contro il tempo previsti da questa edizione del Tour de France. Da qui in avanti, i distacchi si faranno in montagna. Due muri (di Huy e de Bretagne), oltre a ventagli, cadute e il pavé della quarta tappa hanno contribuito a definire una classifica generale che, dopo 9 giorni di corsa, vede in testa Chris Froome, uno dei favoriti della vigilia.
L’ultima cronometro ha confermato le grandi capacità della BMC e l’ottima tenuta del Team Sky, mentre a sorprendere è stata la Movistar di Quintana, vicinissima alle prime due. Tinkoff e Astana più indietro, ma i corridori al fianco di Contador e Nibali non hanno nelle cronometro il loro miglior esercizio. Questo Tour de France si vincerà in salita, e già da martedì ci sarà da divertirsi in questo senso. A oggi, però, i distacchi sono già sensibili, soprattutto per Quintana e Nibali. Ma andiamo a vedere nel dettaglio come stanno i favoriti della vigilia dopo la prima parte di Tour. Il giorno di riposo servirà loro anche per riordinare le idee e capire come provare ad attaccare chi fin qui si è dimostrato senza punti deboli.
Christopher FROOME (leader della classifica generale, è in MAGLIA GIALLA) – Attentissimo in ogni situazione di corsa, con il mare a lato e con il vento contrario, sul pavé (dove ha addirittura attaccato) e in pianura. Sul Muro di Huy ha dettato legge, su quello de Bretagne ha fatto sfogare gli altri. A cronometro ha confermato la sua immensa forza, e ora la salita ci dirà se è davvero imbattibile oppure no. Per il momento sembra non avere punti deboli: la sua squadra è fortissima e lui pare concentrato e determinato come non mai. Unica pecca: la crono di Plumelec l’ha persa da solo, nel finale. Non avesse strappato negli ultimi 200 metri, il Team Sky non si sarebbe disunito e avrebbe vinto la tappa.
Alberto CONTADOR (5° a 1’03’’) – Di fatto un’unica sbavatura, in occasione del Muro di Huy, quando le pendenze del mitico strappo che regala l’estasi alla Freccia Vallone non gli hanno sorriso, favorendo invece corridori con caratteristiche diverse dalle sue. Ma Contador, attentissimo (anche sul pavè: ha tenuto alla grande!) come Froome in questi primi 9 giorni di corsa, sta correndo in maniera intelligente e senza sbagliare praticamente nulla. Peccato per il (quasi) mezzo minuto ceduto a Plumelec nella crono a squadre, ma non è questo il fondamentale dove Contador vuole fare la differenza. Ancora da valutare la sua condizione dopo le battaglie vissute al Giro d’Italia, ma la voglia di lottare di certo non gli manca. E la gamba, fin qui, ha risposto piuttosto bene.
Nairo QUINTANA (9° a 1’59’’) – Con Nibali perde 1’28’’ già nella seconda tappa, ma da lì in poi il colombiano va in crescendo. Benissimo anche sul pavé, dove invece si pensava che avrebbe potuto accusare più di un problema. L’ultima cronometro - dove poteva contare su grandi specialisti - per poco non gli fa vincere la tappa, ed è solo un errore di squadra a metà percorso a costare la vittoria alla sua Movistar. Le montagne sono il suo terreno preferito, e sicuramente attaccherà Froome già da martedì. Ha da recuperare 2 minuti: sono tanti, non troppi, soprattutto per uno con la sua tenuta in altura. Ha preparato questo Tour con grande attenzione, ma ora – dato lo svantaggio accumulato sin qui – dovrà per forza inventarsi qualcosa. E’ lo scalatore migliore del gruppo: deve dimostrarlo.
Vincenzo NIBALI (13° A 2’22’’) – E chi lo avrebbe detto a inizio Tour. Lo Squalo dello Stretto è però purtroppo quello che esce peggio dalla prima parte di questa Grande Boucle. Un anno fa gli era andato tutto bene, dodici mesi dopo – invece – niente sembra girare per il verso giusto. Ha perso per disattenzione e sfortuna un minuto e mezzo nella seconda tappa, ha faticato sul Muro di Huy e sul Mur-de-Bretagne. Ha provato a riscattarsi attaccando con tutte le sue forze sul pavé (dove sembra volare: deve andare alla Roubaix!), ma quest’anno i suoi avversari si erano preparati al meglio e non si sono fatti sorprendere. Come da pronostico, l’ultimo colpo al morale (e alla classifica) di Nibali è arrivato dalla crono a squadre, dove la sua Astana ha perso un altro mezzo minuto. Ora il distacco da Froome è di 2’22’’. Serve inventarsi qualcosa: fortuna che Vincenzo ha fantasia. A mancargli, in questo momento, sembrano le gambe. Nibali non ha la condizione dello scorso anno, ma abbattersi non è da lui: ci farà divertire. Perché a lui piace emozionare la gente.

Attenzione a…

Tejay VAN GARDEREN (2° a 12’’) – L’americano ha sfiorato la maglia gialla, ma ora cominciano le montagne. Terrà, sicuramente, ma è difficile vederlo lottare per la leadership della generale. Obiettivo 3° posto?
Rigoberto URAN (6° A 1’18’’) – Zitto, zitto, il colombiano è a poco più di un minuto da Froome. Ha chiuso il Giro d’Italia in crescendo, chissà che non abbia la gamba per puntare al podio al Tour.
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