Cummings si prende la prima pirenaica: Nibali in fuga, ma s'arrende sul Col d'Aspin

Chiamatelo il "Maestro della Fuga", Stephen Philip Cummings, corridore britannico classe 1981. L'anno scorso, il 18 luglio, vinse sul traguardo di Mende la 14esima tappa del Tour regalando la prima vittoria in un grande giro a una squadra africana, la MTN Qhubeka, nel giorno di Nelson Mandela. Oggi la MTN si chiama Dimension Data e dal tris di Mark Cavendish alla vitoria di Cummings sui Pirenei, sta dominando la Grande Boucle con 4 successi di tappa in 7 frazioni.

Per Steve Cummings, all'attacco dalla prima ora di corsa e in solitaria dai meno venti all'imbocco del Col d'Aspin, è il quarto successo stagionale dopo le fughe vincenti alla Tirreno-Adriatico, al País Vasco e al Giro del Delfinato. Lui e Mark Cavendish ambasciatori della ex-Qhubeka, oltre a Christopher Froome (nato a Nairobi e cresciuto "ciclisticamente" in Sudafrica) e specialmente Daniel Teklehaimanot, - eritreo, in maglia a pois al Tour 2015 e miglior scalatore del Dauphine nelle ultime due edizioni - sono i volti di un nuovo ciclismo globale sulle strade più antiche dello sport a due ruote.

Una curiosità: non era mai successo nella storia della Grande Boucle che tutti i partecipanti al Tour (quest’anno 198) prendessero il via della settima tappa. Un’eccezione: tra i 29 attaccanti in fuga dalla prima ora di corsa, c’è anche Greg Van Avermaet in maglia gialla con 20 squadre rappresentate da Nibali (Astana) a Cancellara (Trek-Segafredo), da Tony Martin (Etixx-QuickStep) a Vasil Kiryienka del Team Sky. Basta però un Gpm di quarta categoria a 45 chilometri dal traguardo - la Côte de Capvern di 7,7 km. al 3.1% - per far saltare i cambi sgretolando il gruppo maglia gialla in fuga sul plotone e formare un quartetto di testa con Antoine Duchesne (Direct Energie), Matti Breschel (Cannondale), Daniel Navarro (Cofidis) e Steve Cummings della Dimension Data.

E proprio Cummings allunga sugli altri battistrada dai meno trenta, transita sotto il traguardo volante di Sarrancolin e inizia in solitaria la salita del Col d'Aspin: 12 chilometri al 6.5%. È sulle prime rampe in doppia cifra di pendenza che Vincenzo Nibali sui lancia all'inseguimento di Cummings con Van Avermaet, Impey, Howes, Dani Navarro e un ritardo di mezzo minuto dal britannico. Nelle fasi finali, Van Avermaet s’arrende al ritmo in salita di Nibali dai meno quindici, ma guadagnerà sul traguardo un minuto e 25 secondi sul gruppo Froome/Quintana/Aru incrementando il suo vantaggio in classifica generale (+6'36 su Julian Alaphilippe).

Infine Nibali, in fuga dalle fasi iniziali e promotore sul Col d'Aspin: Vincenzo ha perso negli ultimi metri di salita le ruote di Daryl Impey e Daniel Navarro, chiudendo quarto a +2'14 da Cummings, ma facendo le prove generali per un grande successo di tappa sulle prossime salite del Tour. A proposito, domani c'è il mitico Tourmalet e i grandi uomini di classifica non potranno più nascondersi: buon divertimento.