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Geraint Thomas, pints of champagne al Tour de France: Sky presenta il suo nuovo modello GT

Fabio Disingrini

Pubblicato 30/07/2018 alle 08:55 GMT+2

È mod come Bradley Wiggins, è il gemello diverso di Chris Froome. Britannico come entrambi, è la nuova sintesi di pistard, cronoman e scalatore del Tour.

Tour de France 2018: Geraint Thomas del Team Sky è il nuovo vincitore della Grande Boucle

Credit Foto Getty Images

È mod come Bradley Wiggins, è gentile come Chris Froome. Britannico come entrambi, è una nuova sintesi di resistenza aerodinamica e potenza in salita. Lo presentano a Parigi, disponibile in tre colori: bianco, nero e da oggi anche giallo. Ladies and Gentlemen, introducing Geraint Thomas nuovo campione del Tour de France.

The mod of Tour de France

La casa madre ha fatto un bel restyling e se il Team Sky ha programmato un cambio di modello in corso d’opera, non ci è dato sapere. Doveva appurare che Froome non è inumano rinunciando al quarto grande giro di Chris in un anno, che la squadra è sempre rispettosa delle regole e salvare gli oceani, benché lodevole, non sarebbe bastato. Noi italiani in fondo siamo gente romantica e preferiamo raccontare la storia di un gregario che diventa capitano sulle strade più famose del ciclismo. Di un gallese trentaduenne che a fari spenti corona un sogno più grande di lui: conquistare la maglia gialla sulle Alpi, difenderla sui Pirenei, leggere sui giornali che Geraint Thomas ha vinto il Tour de France.

Una storia riscritta sull'Alpe d'Huez

L’ha vinto rovesciando due destini scelti per lui dall’osservatorio del ciclismo. Un anno fa Thomas era stato il primo leader della Grande Boucle: il luogotenente gallese portò la maglia gialla sui Vosgi prima di rientrare nei ranghi consegnandola al suo capitano, l’invincibile Chris Froome. Dicono che sarà “il solito copione di una squadra noiosa che anestetizza il Tour” e che il keniota bianco l’ha fatto vincere alla Rosière, pare che sull’Alpe d’Huez vedremo un gregario in maglia gialla, invece Geraint Thomas va più forte di tutti e vince due tappe consecutive. La seconda sulla montagna sacra.
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Geraint Thomas trionfa in maglia gialla sull'Alpe d'Huez: è la tappa simbolo del Tour de France 2018 (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Dagli ori olimpici ai Campi Elisi

Meglio di quanto si pensasse, ma la terza settimana scoppierà sui Pirenei, farà come Yates al Giro. Nient’affatto. Geraint Thomas disegna curve gialle in discesa, scala il Col du Portet, l’Aubisque, il Tourmalet. Risponde a tutti gli attacchi mentre persino Froome patisce, è protetto da un formidabile squadrone di guardie della maglia gialla. Sa bene che significa. Lui che è cresciuto su pista come ogni corridore inglese e prima della strada ha vinto due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012 nel quartetto dell’inseguimento. È l'osservanza del parquet, dei profili alti, delle ruote lenticolari, delle protesi in carbonio, dei muscoli volitivi, degli esatti posturali, della resistenza aerodinamica e della fisica quantistica. É la formazione metrica della pista che fonda ogni recente successo del ciclismo inglese su strada.
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Sir Bradley Wiggins and Geraint Thomas of Great Britain and Team Sky look on prior to the 103rd edition of the Scheldeprijs Cycle Race, a 200km race from Antwerp to Schoten on April 8, 2015 in Antwerp, Belgium

Credit Foto Getty Images

Chris e Geraint fratelli di strada

Qui è da dieci anni che corre al fianco di Froome perché - dopo un Tour da stagista della Saunier Duval concluso al penultimo posto col bacino fratturato - nel 2008 sono insieme alla Barloworld e due stagioni dopo passano al Team Sky. Solo che se Chris nel 2012 è già “l’ultimo uomo” di Sir Bradley Wiggins sulle salite della Grande Boucle, Thomas sembra più consono ai doveri di gregariato e quando va a fare il leader da vice di Froome, incontra il fallimento di Uran, Porte e Mikel Landa perché pare che il Team Sky voglia vincere solo in Francia col suo capitano.

Parigi all'ombra gialla del Trionfo

È stato anche sfortunato Geraint, come quando a diciott’anni sul parquet di Sydney un pezzo di ruota gli perforò l’addome rompendogli la milza. La scorsa stagione, Thomas è annunciato fra i grandi protagonisti del Giro centenario ma cade prima del Blockhaus e s’arrende dopo una settimana di pedalate malconce. Due mesi dopo va al Tour, vince il prologo ma cade ancora e si frattura la clavicola. Oggi Geraint s’è ripreso tutto: contro i detrattori e la cattiva sorte perché davanti a lui ci sono gli Champs Elysees all'ombra dell’Arco del Trionfo. È un gallese in maglia gialla e pensate che stranezza: a chi gli chiede come festeggerà stasera, lui risponde con pinte di champagne. Cheers Man.
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