Tour de France - Cos'è il rebreathing usato da Pogacar e Vingegaard? E perché non viene considerato doping dalla WADA?

TOUR DE FRANCE - L'ultima polemica è sull'utilizzo del "rebreathing" da parte delle squadre di Pogacar e Vingegaard. UAE Emirates, Visma Lease a Bike e Israel, infatti, utilizzano uno speciale strumento per rilevare la quantità di monossido di carbonio nei polmoni durante l'allenamento in altura. Non è doping, ma c'è chi pensa che queste squadre usino il rebreathing intensivo. Che cos'è?

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Sembrava strano che nessuno avesse ancora parlato di doping in questa edizione del Tour. Negli ultimi anni, durante i giorni di riposo, qualcuno in conferenza stampa ha sempre tirato fuori l'argomento con domande un po' sibilline. E questa volta? Vedendo le prestazioni monstre di Pogacar, che sta piazzando il record di scalata in quasi ogni salita (lo ha fatto sul San Luca, sul Galibier, Pla d'Adet e Plateau de Beille), c'è chi ha sospettato che ci fosse un aiutino. E non solo per Pogacar... Vingegaard ha fatto il record di scalata del Col de Pertus e, comunque, sul Plateau de Beille anche Vingegaard e Evenepoel hanno fatto meglio del record precedente di Pantani. Vanno troppo forte? È normale che nel tempo, col passare degli anni, innovative tecniche di allenamento portino a dei risultati migliori, impensabili anche solo 5 anni fa. Secondo la rivista Escape Collective, parte di questo miglioramento è dovuto all'utilizzo della pratica di rebreathing. Una pratica che però non ha nulla di illegale e non è considerata doping dalla WADA. Viene addirittura impiegata da diversi anni per monitorare i livelli di monossido di carbonio all'interno dei polmoni durante i periodi in altura. C'è chi sospetta, però, che venga usato il rebreathing intensivo, quello che porterebbe gli stessi corridori ad assumere dosi di monossido di carbonio al fine di alterare le prestazioni a proprio vantaggio e migliorare la propria base aerobica. Escape Collective, nella sua inchiesta, ha anche sentito alcuni medici che compongono gli staff sanitari delle squadre che ne fanno utilizzo, e tutte hanno assicurato che il rebreathing intensivo non è neanche contemplato perché, in realtà, sarebbe dannosissimo per la salute. Quali sono le squadre che ne fanno uso? I primi due della classifica: la UAE Emirates di Tadej Pogacar e la Visma Lease a Bike di Jonas Vingegaard.

Cos'è il rebreathing e perché non è considerato doping

Il rebreathing, più che una pratica, è uno strumento di misurazione dei livelli di monossido di carbonio all'interno dei polmoni. Rilevazione che viene fatta durante il periodo di allenamento in altura, quando i corridori si allenano in quota per preparare i Grandi Giri. Considerando che in altura l'aria è rarefatta, lo staff medico di una squadra va a valutare l'effettivo beneficio dell'allenamento in quota per ogni singolo corridore e, in taluni casi, se questa pratica possa fare male all'organismo. Ecco perché il controllo viene effettuato all'inizio dell'allenamento in altura, a metà periodo e quando la fase in altura è terminata. Per fare questa valutazione viene usato uno speciale strumento chiamato Detalo Perfomance che costa 50 mila euro circa. Questo strumento, appunto, verifica quanto monossido di carbonio sia presente nei polmoni dopo questi allenamenti specifici. Essendo solo uno strumento di rilevazione e non un trattamento medico, la WADA lo riconosce come lecito. Addirittura dal 2014. È uno strumento utilizzato ufficialmente dalla UAE Emirates, dalla Visma Lease a Bike e dalla Israel PremierTech col beneplacito della WADA stessa, aggiunge Escape Collective.
Il rebreathing intensivo viene considerato invece come trattamento effettivo, quando un corridore assume dosi di monossido di carbonio o durante il periodo di allenamento in altura o come trattamento che sostituisca addirittura l'allenamento in altura. Questa assunzione andrebbe a ottimizzare l’allenamento, favorendo la crescita della soglia aerobica, portando più resistenza a certe quote. Ma potrebbe avere anche effetti collaterali devastanti, considerando che gli atleti dovrebbero assumere - seppur a piccole dosi - un gas potenzialmente letale.
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Cosa dice l'UAE Emirates di Pogacar

Come detto, Escape Collective non ha lanciato solo la notizia, ma ha voluto dare la parola anche ai medici che forniscono questo trattamento. Per la UAE Emirates ha parlato il medico Adriano Rotunno che ha specificato che, in realtà, il rebreathing non è una pratica di allenamento. Ma solo un modo per verificare alcuni parametri dei corridori in periodi di allenamento.
Sono dei test che vengono fatti in corrispondenza dei periodi di allenamento in altura. Uno all'inizio, uno a metà periodo e una alla fine. E vengono usate solo quantità sicure di monossido di carbonio perché ci potrebbero essere effetti collaterali che sarebbero pericolosi. Una volta che abbiamo le informazioni richieste, possiamo lavorare sulla definizione dei regimi di allenamento per il singolo atleta e possiamo anche capire se il corridore ha un beneficio dall’allenamento in altura. Non è una terapia, è uno strumento diagnostico che usiamo principalmente per conoscere meglio la fisiologia dei corridori. [dott. Adriano Rotunno a Escape Collective]
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Cosa dice la Visma Lease a Bike di Vingegaard

I medici della Visma Lease a Bike hanno specificato di che tipo di procedura si tratta e che macchina viene usata. Lo strumento è chiamato Detalo Perfomance, dal valore di 50 mila euro. Mathieu Heijboer aggiunge, inoltre, che durante la sua gestione viene usato solo il rebreathing e non verrà mai attivato come trattamento perché, oltre all'aspetto etico, sarebbe proprio un giocare sulla sicurezza del corridore.
Lavoriamo insieme al prof. Bent Ronnestad, da qualche anno, per fare misurazioni fisiologiche, all’inizio e alla fine dei periodi di allenamento in altura. Prendiamo tantissime precauzioni per fare in modo che non accada nulla di pericoloso. Inoltre, pensare di inalare un gas letale per aumentare l’emoglobina non ci pare giusto, né sul piano della sicurezza che su quello etico. Abbiamo scelto categoricamente di non farlo. [dott. Bent Ronnestad a Escape Collective]
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Perché è rischioso

Come detto, l'utilizzo di questo strumento come base per migliorare le proprie prestazioni e aumentare la soglia aerobica sarebbe molto rischioso. L’eventuale inalazione “intensiva” di monossido di carbonio è pericolosa per il corpo umano. Il monissodo di carbonio si lega in maniera più efficace all’emoglobina rispetto a quanto faccia l’ossigeno e questo riduce la capacità della persona di trasportare l’ossigeno di cui il suo corpo ha bisogno. Si potrebbe arrivare all’avvelenamento da monossido di carbonio, che dà la morte o può comunque causare problemi di salute per tutta la vita. Carsten Lundby, direttore generale dell'azienda Detalo, che ha prodotto questo speciale strumento, e professore della Inland Norway University che collabora inoltre con la Visma, ha imposto che l'uso di monossido di carbonio non venga mai accostato ad un trattamento di miglioramento di prestazioni nel ciclismo.
Il concetto è semplice e si conosce da probabilmente vent’anni. Ma dato che è un metodo che comporta l’inalazione di un gas potenzialmente letale, c’era l’idea generale, fra i fisiologi con un interesse in questo campo, che legare questo metodo al miglioramento prestativo non sia una cosa da fare”. L’idea di legare l’inalazione di CO al miglioramento delle prestazioni è una cosa assolutamente tossica. Questa pratica è ora presumibilmente utilizzata da alcuni atleti e Federazioni sportive nazionali. Anche se non è un approccio illegale, siamo veramente turbati da questo sviluppo. Per prima cosa, servirebbe una comprensione etica, da parte di tutti, che è una pratica che non si dovrebbe mettere in atto, ma lo sport al massimo livello non funziona proprio così. [dott. Carsten Lundby a Escape Collective]
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Dove e quando seguire il Tour de France 2024 in Diretta tv e live streaming

Il Tour de France 2024 sarà trasmesso in DIRETTA su Eurosport 1 e 2 (Canali 210 e 211 di Sky e su DAZN) con la telecronaca di Luca Gregorio e Riccardo Magrini e commento bonus di Moreno Moser e Wladimir Belli. Se non volete perdervi neanche un metro delle 21 tappe di questa edizione, potrete seguire il Tour de France in DIRETTA INTEGRALE, dal km 0, in streaming su Discovery+ (Scopri l'offerta) con tanti contenuti esclusivi in più. Sarà anche possibile recuperare tutte le corse On Demand su smarthpone e tablet.
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Tour de France: il montepremi completo. Quanto guadagna il vincitore?

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A quanto ammonta il montepremi?

Per questa edizione 2024 gli organizzatori hanno mantenuto il montepremi degli anni passati, con il vincitore del Tour de France che guadagnerà 500 mila euro, quasi il doppio del vincitore del Giro d'Italia. 11 mila euro al vincitore di una singola tappa, 20 mila euro al supercombattivo dell'edizione. Ecco il montepremi completo.
PiazzamentoPremi
500.000
200.000
100.000
70.000
50.000
23.000
11.500
7.600
4.500
10°3.800
11°3.000
12°2.700
13°2.500
14°2.100
15°2.000
16°1.500
17°1.300
18°1.200
19°1.100
Dal 20° al 160°1.000
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