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Nairo Quintana è il vincitore della 71ª Vuelta a España; ultima tappa a Cort Nielsen

Fabio Disingrini

Aggiornato 11/09/2016 alle 21:12 GMT+2

Magnus Cort Nielsen vince la 21a frazione della Roja battendo Bennati e Meersman in volata a Madrid. Per Nairo Quintana, è il secondo grande tour dopo il Giro d'Italia 2016. Fabio Felline vince la classifica a punti ed è la quinta maglia verde italiana nella storia della Vuelta a España.

Vuelta a España 2016, Nairo Quintana festeggia in maglia rossa

Credit Foto LaPresse

A ventisei anni, Nairo Quintana vince il secondo grande tour della carriera dopo il Giro d’Italia 2014. È l’omaggio dello scalatore puro e d’antan, che danza sui pedali con lo sguardo ieratico dal seno delle Ande. Qui “bastano” tre mosse sui traguardi del mito: lo scarto della Camperona, tappa e maglia ai Lagos de Covadonga e “fuga rossa” di Aramon Formigal. L’ultima è stata un capolavoro, una delle tappe più belle nella storia della Vuelta (Contador regista), la parte decisiva al netto dei distacchi: ciò che ha permesso al colombiano di difendere la maglia rossa contro il tempo e la rimonta di Chris Froome.
Di Fabio Felline parleremmo e parleremo a lungo perché la sua maglia verde ha la forma della più bella speranza. Quella che l’ha rimesso in sella dopo un terribile incidente ad aprile all’Amstel Gold Race: mano tra i raggi a cinquanta all’ora, caduta rovinosa di faccia e frattura della base cranica. Si dubitava del suo ritorno in bici: a quattro mesi di distanza, il torinese nato sprinter si scopre formidabile anche in salita. La sua maglia verde è un premio di straordinaria completezza e la matrice del corridore moderno, come Sagan al Tour de France, come un “nuovo Saronni”. Secondo a Lugo (volata), terzo a Ribeira Sacra (fuga), terzo a Bilbao (sprint), terzo ad Aramon Formigal (salita) e ancora terzo ieri in cima all’Alto de Aitana. Cento punti e lode.
Poi ci sono Valerio Conti classe 1993, figlio d'arte di una famiglia di corridori purosangue, vincitore in fuga della "classica basca" di Urdax Dantxarinea, e Gianluca Brambilla che fa l'impresa sui Pirenei, battendo Nairo Quintana sul traguardo dell'epica di Aramon Formigal. Sul grande podio di Madrid, il re della montagna non cambia perché Omar Fraile della Dimension-Data ci risale un anno dopo in maglia a pois.
Infine il bis in volata, da Gandia a Madrid, di Magnus Cort Nielsen che a 23 anni s'iscrive fra le ruote più veloci del ciclismo mondiale: è il quarto successo di tappa in questa corsa per la Orica BikeExchange, terza finale con Esteban Chaves "al posto" di Contador. Giù dal podio ma mica sconfitto il capitano Alberto, perché dalla "fuga rossa" alla danza sui pedali del Col d'Aubisque in prestito dal Tour, c'è sempre l'immagine del Campéon sulle più belle cartoline di questa intensissima Vuelta.
VIDEO: Magnus Cort Nielsen fa bis in volata a Madrid nel giorno di Nairo Quintana
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