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Capolavoro di Alessandro De Marchi! Fuga da sogno e vittoria in solitaria a Luintra

Marco Castro

Aggiornato 05/09/2018 alle 18:21 GMT+2

Il Rosso di Buja va in fuga con altri 18 corridori, rimane in compagnia del solo Restrepo e lo stacca sulla salita finale, per arrivare sul traguardo tutto solo dopo un'azione strepitosa. Terzo Pellizotti, Pinot guadagna una manciata di secondi sui big mentre è ancora in ritardo Fabio Aru

De Marchi

Credit Foto Eurosport

Una vittoria per chi non demorde, un successo alla sua maniera, un trionfo da standing ovation: era una tappa da veri duri e Alessandro De Marchi lo è stato più di tutti. Il traguardo di Luintra premia il Rosso di Buja, ultimo reduce all'arrivo di una fuga di capitani coraggiosi in una frazione che non ha dato tregua a nessuno con i suoi continui e tremendi saliscendi. Un capolavoro suggellato dal segno della croce sul traguardo e da un volto allo stesso tempo sfinito e tremedamente felice. Sul podio di giornata, staccati, finiscono il colombiano Restrepo e l'eterno Franco Pellizotti, mentre il gruppo dei migliori, privo di Fabio Aru, arriva a un paio di minuti.

L'ordine d'arrivo dell'11^ tappa

1. Alessandro DE MARCHI (ITA)BMC4h52'38''
2. Jhonatan RESTREPO (COL)Team Katusha+28''
3. Franco PELLIZOTTI (ITA)Bahrain Merida+59''
4. Nans PETERS (FRA)AG2R+1'24''
5. Dylan TEUNS (BEL)BMC+1'45''
6. Tiesj BENOOT (BEL)Lotto Soudal +1'46''
7. Rafal MAJKA (POL)BORA Hansgrohest
8. Nicolas ROCHE (IRL)BMC+1'48''
9. Sergio HENAO (COL)Team Sky+1'50''
10. Thibaut PINOT (FRA)FDJst

La tappa più dura?

Il giorno di riposo e una tappa blanda alla ripresa hanno ricaricato le pile della carovana, che si appresta ad affrontare la frazione più lunga della Vuelta numero 73. 207 km da vivere tutto d’un fiato, con 4 Gpm e neanche un metro di pianura tra la partenza castigliana di Mombuey e l’arrivo in Galizia, a Luintra/Ribeira Sacra. Qui, due anni fa, vinse in solitaria l’attuale maglia rossa, Simon Yates. Sulla carta, difficile vedere distacchi tra i big. Sempre sulla carta è un invito a nozze per i cacciatori di fughe. Ma il Giro di Spagna, questo e quelli passati, insegnano a non fare previsioni di nessun genere, per evitare di essere smentiti.
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Attacchi da tutte le parti

La prima parte di tappa è uno spettacolo. Saranno almeno 50 i corridori a tentare di andare in fuga, prima di tutti di Nibali. Lo Squalo ci prova due volte senza successo, ma i segnali di ripresa sono incoraggianti, in vista della seconda parte di Vuelta e del Mondiale austriaco. Mentre Miguel Angel Lopez scivola a un minuto dai big a causa di un problema tecnico, attaccano, tra gli altri, anche Kwiatkowski, King e Villella. Ma il gruppo viaggia a velocità folli (49 km/h nelle prime due ore), e trainato dal trenino Movistar torna compatto. Nel frattempo si ritirano Bouhanni, Preidler e Gougeard.

Ci siamo, Pinot in rosso

È solo sul secondo Gpm di giornata, l’Alto do Covelo, che l’attesa fuga riesce a decollare. Sono in 19 e tutti potenzialmente molto pericolosi. Dal “solito” De Marchi a Majka, da Mollema a Henao. Ma soprattutto c’è un redivivo Thibaut Pinot, in caccia di rivincite. Il francese è il migliore dei fuggitivi in classifica generale e in breve si ritrova a vestire la maglia rossa virtuale della corsa, con il vantaggio degli attaccanti che supera i 4 minuti. “È il giorno più duro della Vuelta” aveva detto Omar Fraile alla partenza. E da come affrontano la gara i corridori non esagerava.

Senza tregua

Pinot capisce che l’occasione è ghiotta e rilancia l’azione ogni volta che i compagni di fuga abbassano il ritmo. Anche Mollema è della stessa idea e sul traguardo volante di Castro Caldelas prova ad andarsene. Ma dopo qualche chilometro in avanscoperta viene riassorbito. Il livello medio dei fuggitivi è decisamente alto, ma forse troppo per fare la differenza. È solo sull'ultima ascesa di categoria, l'Alto del Mirador de Cabezoas, che qualcuno ci riesce e il suo nome è Alessandro De Marchi. Il Rosso di Buja, prima insieme al compagno di squadra Roche, poi tutto solo si invola verso il traguardo. Mancano 28 km alla fine.
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De Marchi in trionfo, Aru cede

Allo scollinamento De Marchi capisce che c'è troppa strada da fare fino all'arrivo e decide di aspettare Restrepo. Il gruppo si avvicina e anche lì, su uno strappo fuori categoria, esplode la corsa. È la Education First di Uran a fare il forcing e farne la spese sono Buchmann, in parte, e soprattutto Aru, che forse non si aspettava un attacco. È sullo stesso strappo che De Marchi dipinge le ultime pennellate del suo capolavoro. L'azzurro attacca, Restrepo non ne ha più. Gli ultimi 2 km diventano una passerella trionfale per il Rosso di Buja, che torna al successo esattamente tre anni dopo l'ultima volta. Anche allora fu alla Vuelta, anche allora, naturalmente, fu un fuga.
Nota a margine: se De Marchi ride, Pinot è grigio di delusione. Già, perchè l'accelerazione del gruppo nel finale vanifica quanto di buono fatto durante la giornata dal francese, che chiude la gara con un misero margine di 12 secondi su Yates e compagni. Un po' poco dopo tanta fatica.

La classifica generale

1. Simon YATES (GBR)Mitchelton Scott45h57'40''
2. Alejandro VALVERDE (ESP)Movistar+1''
3. Nairo QUINTANA (COL)Movistar+14''
4. Ion IZAGIRRE (ESP)Bahrain Merida+17''
5. Tony GALLOPIN (FRA)Ag2R+24''
6. Emanuel BUCHMANN (GER)BORA Hansgrohest
7. Miguel Angel LOPEZ (COL)Astana+27''
8. Rigoberto URAN (COL)Education First+32''
9. Steven KRUIJSWIJK (NED)LottoNL Jumbo+43''
10. George BENNETT (AUS)LottoNL Jumbo+47''
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