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Ferrari SF70H velocissima: come ha fatto? Le intuizioni tecniche che stanno facendo la differenza

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DaEurosport

Aggiornato 10/03/2017 alle 22:10 GMT+1

L'avvio di stagione positivo - in termini di tempi, prestazioni e affidabilità - della nuova Ferrari SF70H sta facendo parlare tutto il paddock. La Rossa sembra finalmente aver risolto tutti i problemi con un nuovissimo e innovativo pacchetto aerodinamico, studiato anche sfruttando un 'buco' di regolamento. Proviamo a spiegare i dettagli tecnici della nuova monoposto di Maranello.

Ferrari Team - SF70H Skakedown - Fiorano - 2017

Credit Foto Ferrari S.p.A.

I tifosi della Ferrari sono in fermento e l’interrogativo che circola in questi caldissimi giorni che ci separano dal Gran Premio d’Australia del 26 marzo è uno solo: questa SF70H farà davvero sul serio? Tornerà a essere competitiva per il titolo dopo tanto penare per la marea rossa? I risultati sono beneauguranti e sotto gli occhi di tutti, avversari del Cavallino Rampante in primis. È notizia di queste ore che Kimi Raikkonen, seconda guida della Ferrari in gran spolvero, ha fatto segnare il record della pista nella sessione mattutina dell’ultima giornata di testa a Montmelò (unico pilota ad andare sotto l’1’19’’ sul circuito catalano), confermandosi poi leader incontrastato anche nei test pomeridiani.
Il confronto tra la Ferrari SF16-H (2016) e la Ferrari SF70H (2017)

L'analisi dettagliata: Ferrari 'gioca' col regolamento

In un’analisi molto interessante apparsa sul sito ufficiale della Formula 1 si sono evidenziati i dettagli della nuova Ferrari SF70H che potrebbero essere le fonti di questa ritrovata competitività: proviamo a riproporveli qui, con i necessari riferimenti grafici.
Dalla parte anteriore della vettura (in alto), possiamo vedere come le aperture del sidepod siano molto più alte se comparate a quella della SF16-H. Questo dovrebbe permettere al flusso d'aria di entrare con il minimo disturbo per gli elementi delle sospensioni anteriori - un problema quest’ultimo che avevano avuto molte squadre, in particolare Mercedes e Toro Rosso, e che hanno affrontato tramite il ben diverso approccio di sollevare le loro sospensioni (creando anche qui qualche polemica).
Una scelta, quella della Ferrari, che ha caratterizzato molte discussioni in questo inizio di 2017. Il nuovo regolamento richiede infatti che il bordo anteriore del sidepod sia inclinato a 75° rispetto alla mezzeria della macchina, al fine di fornire un più gradevole aspetto estetico a una simil-freccia. I progettisti, tuttavia, preferirebbero un angolo di 90 gradi per la massima efficienza.
La struttura particolare del sidepod della Ferrari SF70H (2017)
In tanti quindi si sono chiesti se la Ferrari qui non avesse trovato una scappatoia. Come si può vedere nell'immagine sopra, hanno spostato il bordo anteriore del sidepod posteriore, mantenendo un angolo di 90 gradi, ma davanti è un assemblaggio di carrozzeria piuttosto complesso. Questo assemblaggio in stile cerchio è collegato di fatto al sidepod e fornisce l’angolo di 75 gradi richiesto dal regolamento 2017.
Ma probabilmente la più interessante - e intelligente - soluzione sulla SF70H è il sistema di raffreddamento del cambio e la sua idraulica. Sembra che questo infatti non sia all'interno della carrozzeria come normalmente avviene, ma incanalato attraverso la base della monoposto. I tubi rimangono all'interno dell'area di 140 centimetri come richiesto dal regolamento per questioni di sicurezza, ma dal momento che non sono più avvolti intorno al motore, dovrebbero rimanere a temperature decisamente più basse rispetto al normale, rendendo quindi in linea teorica il sistema decisamente più efficiente.
Le aree di raffreddamento della Ferrari SF70H (2017)
La Ferrari sembra dunque aver prodotto una macchina molto, molto interessante e sotto tanti aspetti innovativa. I test, come detto, lo stanno confermando. Così come i primi riferimenti cronometrici. A darci la conferma sarà come sempre però la pista: a partire da Melbroune e come sempre lungo tutto il corso della stagione.

Ferrari 2016 vs Ferrari 2017

Ma quali sono tutte le differenze tra la vettura realizzata sotto la direzione del nuovo responsabile tecnico Mattia Binotto e la SF16-H che ha deluso tutti nel 2016? Aiutiamoci ad orientarci nei meandri della nuova Ferrari sviluppando i temi discussi su motorsport.com in un recente articolo di Franco Nugnes e Giorgio Piola. L’aspetto principale che balza all’occhio è la natura modulare della SF70H, pensata già in sede di progettazione per essere soggetta a ulteriori modifiche nel corso del lavoro di sviluppo.

Le migliorie tecniche: cosa è cambiato?

  • Ferrari corta e raccolta con soluzioni avveniristiche in termini di aerodinamica. Strada diametralmente opposta a quella della Mercedes: le frecce d’argento hanno ricercato invece la massima superficie ai fini di generare la portanza verso il basso (downforce)
  • Si è puntato con decisione sulla strada della leggerezza (meno carrozzeria), rinnegati gli esperimenti in galleria del vento con modello più lungo
  • Bocche piccole, ma sfoghi grandi
  • Ferrari molto larga nelle parti finali delle fiancate, ma la svasatura in basso è molto curata, delineando una cosiddetta “zona Coca Cola” estrema
  • Il cofano motore è caratterizzato dalla lunga pinna che fa da vela: in coda si nota lo spoilerino simile a quello ammirato sulla Mercedes

Cosa è rimasto uguale

  • Il muso ha mantenuto il “nasino” della SF16-H, molto tradizionale, con la sola aggiunta dell’S-duct allo scopo di aumentare la portata del flusso sotto la scocca.
  • La presa dinamica del motore continua a seguire la forma del 2016, punto di forza della stagione precedente
  • Sospensioni anteriore push tradizionale, mantiene lo schema della SF16-H
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