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Formula 1, Red Bull - Chris Horner, il caso non si chiude! Chat compromettenti con la dipendente inviate alla stam

Luca Stamerra

Aggiornato 29/02/2024 alle 20:06 GMT+1

FORMULA 1 - Con l'indagine interna che l'aveva scagionato da ogni accusa, sembrava finita la querelle su Chris Horner. Il Team Principal di Red Bull era stato accusato di avere tenuto "comportamenti inappropriati" con una dipendente ma, come detto, l'indagine l'aveva scagionato. Nelle ultime ore, però, le chat con la dipendente sarebbero state inviate ai media gettando ulteriore mistero.

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Non c'è pace per Chris Horner e, soprattutto, per Red Bull. La sentenza dell'indagine interna fatta dal team anglo-austriaco, ma con avvocato indipendente, aveva scagionato il Team Principal da ogni accusa. Una dipendente della Red Bull lo aveva denunciato al team per “comportamenti inappropriati”, anche se non c'erano comportamenti a sfondo sessuale. Poi il giornale neerlandese De Telegraaf, qualche giorno dopo la prima notizia, aveva segnalato però che in gioco c'erano anche “comportamenti sessualmente trasgressivi” nei confronti di una dipendente, alla quale sarebbero stati offerti addirittura 760 mila euro per il proprio silenzio. Dopo l'indagine fatta, però, ogni accusa è stata respinta. Risultato: Horner scagionato, resta il Team Principal di Red Bull e resta al suo posto al muretto del team del Campione del Mondo Verstappen in Bahrain.
La 'gioia' per essere stato scagionato, per così dire, è durata non più di 24 ore. Giusto il tempo delle prove libere in Bahrain. Perché una serie di screenshot compromettenti è stata inviata, tramite mail anonima, alla stampa e ad alcuni esponenti di Liberty Media. Un nuovo sussulto di una vicenda che rischia di minare l'interesse sulla stagione e sulla credibilità della Formula 1 stessa e, soprattutto, di Red Bull che con il comunicato di mercoledì dava risalto alla trasparenza dell'indagine effettuata.

Cosa dicono le chat?

Parliamo comunque di chat, inviate in maniera anonima, e queste ad oggi non hanno valore legale. Bisogna, infatti, confermare che i testi raccolti siano effettivamente di Chris Horner verso la dipendente. Gazzetta dello Sport e altri media hanno pubblicato alcuni dei testi di queste chat. Per esempio la dipendente scriverebbe così ad Horner: “Cosa vuoi che indossi domani sull'aereo?”, col Team Principal di Red Bull che risponderebbe: “Non m'importa. È più interessante cosa indossi sotto i vestiti...”.
Ribadiamo il concetto. Al momento questi screenshot non sono sotto indagine, ma gettano sicuramente del mistero sulla vicenda che Red Bull sperava di aver chiuso per sempre sul suo Team Principal.

La reazione degli altri team

Non si è fatta attendere la reazione degli altri team, che già nella giornata di mercoledì avevano commentato con qualche dubbio il comunicato di Red Bull. Si erano esposti soprattutto Toto Wolff, Team Principal della Mercedes, e Zak Brown, ad di McLaren.
Le parole di Toto Wolff
Le poche righe pubblicate da Red Bull, nel suo comunicato, non sono sufficienti per fare chiarezza sulla situazione. Per uno sport come la Formula Uno, che aspira ad una importanza globale, c’è bisogno di una maggiore trasparenza. Non si può lasciare sul vago un argomento così delicato, e credo che gli addetti ai lavori ed organizzatori abbiano il dovere di esaminare la situazione a fondo prima di proseguire
Le parole di Zak Brown
Vanno fornite maggiori informazioni e va tracciata una linea netta su questo caso. Bisogna essere certi che sia stata impiegata la massima trasparenza, onde evitare il sorgere di continue speculazioni. Su questa storia ci sono molte domande senza risposta e non credo che questo possa giovare al nostro sport
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