Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Un film già visto: il “braccino” di Rosberg, Hamilton se la ride

Enrico Turcato

Aggiornato 13/06/2016 alle 10:37 GMT+2

Il Canada conferma: stiamo assistendo all'ennesima crisi di nervi del tedesco, mentre il britannico ha cominciato a mettere la freccia e adesso il rischio è quello di assistere a un nuovo sorpasso da parte del campione iridato.

Nico Rosberg (Mercedes) - GP of Canada 2016

Credit Foto AFP

Utilizziamo un’espressione molto utilizzata in un altro sport, per spiegare quello che sta accadendo a Nico Rosberg. Il “braccino corto” è inflazionato nel tennis. Capita, infatti, di frequente ad alcuni tennisti, particolarmente emotivi, di sentirsi il braccio che regge la racchetta improvvisamente meno solido in prossimità di un punto decisivo. Una sorta di tensione che affligge chi non sa gestire i nervi e che finisce inevitabilmente nello sprecare un vantaggio accumulato o nel non chiudere i conti quando doveva farlo. Al buon Rosberg sembra essere accaduto ancora una volta. Nei sali e scendi della sua carriera, che tra la fine dello scorso campionato e l’inizio di questo Mondiale sembrava aver assunto un’improvvisa continuità vincente, il tedesco della Mercedes è spesso stato frenato dall’ansia da prestazione. E mai, come oggi, dopo gli ultimi Gran Premi di Monaco e Canada, la storia sembra ripetersi inesorabile.

Parole dure, rivalità con Hamilton

“Sono incavolato a morte. Lewis mi ha spinto fuori, la prossima volta tocca a lui, non farò l'errore di lasciargli strada e rimarrò davanti. Poi - ha tuonato Nico a fine gara - sono stato anche sfortunato, prima la foratura, poi dei segnali strani sul volante, il consumo di carburante eccessivo. Alla fine ci si è messo anche Verstappen... Va bene, è stato duro, ma un po' al limite anche lui”. Parole che testimoniano un nervosismo a fior di pelle.

L'inizio esaltante

Flashback temporale. Domenica primo maggio Rosberg trionfava nel Gp di Russia: era la sua settima vittoria consecutiva in Formula 1, tra le tre del finale di Mondiale 2015 e le quattro ottenute, appunto, all’inizio di questa stagione. Una rivincita personale. Il talento di un pilota spesso discusso e dal 2014 messo regolarmente in ombra dal compagno di squadra Hamilton, sembrava finalmente sbocciato. Il 2016, l’anno di Rosberg. Già erano pronti i funerali al britannico, già era diffusa l’esaltazione al biondo germanico. E invece no, niente da fare. Il film pare avere ancora una volta il solito copione scritto.
picture

Lewis Hamilton, Nico Rosberg (Mercedes) - GP of Canada 2016

Credit Foto AFP

I punti persi

Ritirato in Spagna, settimo a Montercarlo, quinto a Canada. Nell’ultimo mese Lewis “il terribile” gli ha rimontato 34 punti in classifica e, nel conclamato dominio Mercedes del Mondiale di Formula 1, quella che sembrava una stagione trionfale si sta piano piano trasformando nell’ennesima occasione persa. A Montreal Rosberg ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. È stato infilzato da Hamilton in partenza, è andato in testa-coda in un tentativo di sorpasso a Verstappen, che gli ha “rubato” il quarto posto finale. E, come spesso accade in questi casi, è stato tradito anche dalla fortuna, vista la foratura che lo ha costretto poco dopo metà gara ad un nuovo cambio gomme. Una serie di circostanze negative.

Campionato lungo, ma vuoi vedere...

Ovviamente mancano 14 gare alla fine del Mondiale ed è tutto apertissimo. Anzi, Rosberg ha ancora un esiguo margine di vantaggio (di nove punti) sul collega inglese. Ma il vento è palesemente cambiato. E se anche in questa circostanza il “braccino corto” si ripresenterà puntuale, assisteremo all’ennesima resa del funambolico Nico, che a 30 anni sogna ancora di vincere il suo primo Campionato del Mondo.
***
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità