Ferrari senza podi dopo 2 GP, il team radio di Charles Leclerc: "Essere così indietro è una m***a. Non so cosa fare"

Doveva essere l’anno della riscossa e dell’assalto al Mondiale per la Ferrari per ora questo inizio di mondiale 2023 e questa SF-23 assomiglia sinistramente alla SF-21, la vettura di due anni fa con la quale la Ferrari chiuse l’annata senza nemmeno una vittoria e nelle prime due gare della stagione non maturò nemmeno un podio. L’entusiasmo che regnava il 14 febbraio a Maranello nel giorno della presentazione della nuova monoposto dopo un mese o poco più e i primi due gran premi della stagione si è tramurato in scoramento, preoccupazione e frustrazione. Già perché la Ferrari – che l’anno scorso aveva iniziato con due successi il 2022 – ad oggi appare essere la quarta forza del lotto. Non solo nettamente più lenta rispetto a una Red Bull, semplicemente, di un’altra pianeta ma anche nemmeno in grado di giocarsi il podio con l’Aston Martin del redivivo Fernando Alonso e con le Mercedes di Russell e Hamilton. E questa carenza di risultati insieme al rendimento della monoposto fanno scattare il nervosismo di un Charles Leclerc infastidito per la performance della macchina e per certi errori al muretto box.

Il primo sfogo di Charles con gli uomini del muretto emerge durante il regime di Safety Car. Al numero 16 monegasco viene chiesto di essere più veloce possibile prima di transitare dalla linea della safety; una comunicazione però arrivata troppo tardi, che ha fatto innervosire Leclerc che striglia il suo ingegnere di pista Xavi Marcos: "Dovevi dirmelo prima, sveglia!!!”.

La gara prosegue e Leclerc si trova alle spalle di Carlos Sainz, il muretto a un certo punto invita lo spagnolo a cedere la posizione al pilota monegasco. La risposta del pilota iberico è affermativa a patto che Leclerc arrivi a ridosso del secondo. La cosa però non è mai avvenuta in quanto il passo gara dei due ferraristi è rimasto simile per entrambi e appurato l’inconsistenza in termini di ritmo con le gomme hard, il passo gara e l’impossibilità di risalire la classifica nel corso del 33° giro si lascia andare a uno sfogo intriso di rabbia e disincanto.