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Red Bull straripante a Jeddah: Perez 1°, Verstappen 2°. Alonso 3°. Ferrari solo 6ª con Sainz e 7ª con Leclerc

Luca Montanari

Aggiornato 20/03/2023 alle 00:09 GMT+1

FORMULA 1 – Sergio Perez vince il secondo GP del 2023. Come a Sakhir anche a Jeddah, la Red Bull fa il bello e il cattivo tempo e completa la seconda doppietta in due gare, con Verstappen che rimonta dalla 15ª alla 2ª posizione. Alonso (3°), penalizzato poi riabilitato dalla FIA a notte fonda. Ferrari quarta forza del mondiale e che chiude 6ª con Sainz e 7ª con Leclerc. Notte fonda per la Rossa.

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Non importa il circuito, la supremazia della Red Bull in questo avvio di stagione del mondiale 2023 è assolutamente impressionante. Dopo la doppietta a Sakhir all’esordio, su un tracciato come quello di Jeddah la scuderia di Milton Keynes completa una doppietta a posizioni invertite con Sergio Perez 1° e Max Verstappen (che scattava dalla 15ª casella in griglia). Il messicano fa la voce grossa rispondendo a chi lo vede nel ruolo di "aiutante" dell'olandese, tuttavia il sogno di avanzare in vetta alla classifica piloti svanisce all'ultimo giro, dato che Max gli soffia il punto addizionale del miglior tempo mantenendo la leadership del Mondiale per quella sola lunghezza. Il campione in carica è l'autentico "MVP" del GP dell'Arabia Saudita, completando una forsennata rimonta di tredici posizioni in metà corsa: nel finale si deve solo arrendere alle imposizioni del muretto e qualche "vibrazione" al semiasse sostituito dopo i problemi meccanici nelle qualifiche.
Per la seconda gara di fila Fernando Alonso si piazza alle spalle delle Red Bull: leader nei primi tre giri salvo incappare poi in una penalità di cinque secondi per essersi posizionato leggermente fuori dalla propria piazzola in griglia di partenza. Tuttavia subito dopo la cerimonia di premiazione allo spagnolo dell'Aston Martin viene prima negato (con una penalità di 10 secondi comminata dalla FIA) poi ridatoil podio numero 100 in Formula 1, dopo un errore dal muretto e uno "stop&go" inflitto ad inizio di gara in regime di safety car.
Notte fonda invece per la Ferrari, che non va oltre il sesto e settimo piazzamento rispettivamente di Sainz e Leclerc, quest'ultimo recuperando cinque posizioni rispetto alla retrocessione in griglia da 12°. Beffata dall'ingresso della safety car per il ritiro di Stroll poco dopo aver effettuato la sosta ai box, si rivela comunque soltanto la quarta forza del Mondiale: il podio non arriva neppure su un circuito più "amico" alla SF-23 come quello di Jeddah, con il monegasco che mostra segni di nervosismo.

L'ordine d'arrivo

1. PEREZ (RED BULL)-
2. VERSTAPPEN (RED BULL)+5.355
3. ALONSO (ASTON MARTIN)+20.728
4. RUSSELL (MERCEDES)+25.866
5. HAMILTON (MERCEDES)+31.065
6. SAINZ (FERRARI) +35.876
7. LECLERC (FERRARI) +43.162
8. OCON (ALPINE) +52.832
9. GASLY (ALPINE) +54.747
10. MAGNUSSEN (HAAS)+64.826

Momenti chiave

Partenza – Alonso è fantastico al via e soffia il comando della gara a Perez, tuttavia lo spagnolo viene penalizzato di 5 secondi per essersi piazzato irregolarmente in griglia di partenza (forse oltrepassando la linea della propria casella). Russell mantiene la terza posizione, Stroll supera Sainz. Ottimo spunto di Leclerc che sale già al 9° posto, Verstappen guadagna solo una posizione ed è 14°.
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Sergio Perez, Fernando Alonso a duello nel GP dell'Arabia Saudita, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Giro 4/50 – Perez supera Alonso e torna al comando! Sorpasso in curva 1, vuole andare in fuga il pilota della Red Bull, nessun tentativo di difesa dello spagnolo dell'Aston Martin che deve ancora scontare i cinque secondi di penalità. Comincia la forsennata rimonta di Leclerc e Verstappen.
Giro 13/50 – Leclerc e Verstappen scalano la classifica: il monegasco balza da 12° a 6°, alle sue spalle l'olandese dalla 15ª casella. Entrambi superano Hamilton, c'è un incipit di duello prima che il pilota della Ferrari venga richiamato ai box.
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Giro 18/50 – Problemi tecnici per Stroll che deve ritirarsi fermandosi a bordo pista. Entra la safety car nonostante la vettura sia parcheggiata in una via di fuga: decisione che si rivela beffarda per le Ferrari, entrate ai box pochi giri prima. Ci guadagnano maggiormente i primi tre e Verstappen, che sale in quarta posizione.
Giro 25/50 – Verstappen svernicia in pochi giri Russell e Alonso, a metà gara è di nuovo uno-due Red Bull come nel precedente Gran Premio, con l’olandese che ha già recuperato 13 posizioni. Ma il campione in carica non vuole fermarsi e va all’inseguimento del compagno di squadra leader della corsa.
Giro 37/50 – Verstappen lamenta un "rumore" al semiasse, la parte della macchina che ha causato l'arresto in qualifica. Attimi di tensione in team radio con il muretto, l’olandese non vuole lasciare la vittoria a Perez.
Arrivo – Perez conquista la quinta vittoria della carriera e la Red Bull realizza un'altra doppietta. All'ultima tornata Verstappen soffia il giro veloce al compagno di squadra e conquista il punto addizionale che gli vale la difesa della leadership del Mondiale. Alonso è terzo davanti alle Mercedes di Russell ed Hamilton e alle Ferrari di Sainz e Leclerc.

Top

Max VERSTAPPEN (Red Bull, 2° classificato): gli è sufficiente esattamente metà gara per completare la risalita dopo l'imprevisto delle qualifiche che lo hanno costretto a partire dall'ottava fila. Fermato solamente dai diktat di Horner, insaziabile.
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Max Verstappen, Red Bull, F1 GP Arabia Saudita, Getty Images

Credit Foto Getty Images

George RUSSELL (Mercedes, 3° classificato): un podio conquistato sub-iudice che diventa simbolo di immediato riscatto delle frecce d'argento. E menomale che la W14 era un progetto da cestinare...
Kevin MAGNUSSEN (Haas, 10° classificato): regala il primo punto in campionato al team statunitense grazie ad un sorpasso di forza su Tsunoda negli ultimi giri. Prova d'orgoglio.

Flop

Carlos SAINZ (Ferrari, 6° classificato): un giudizio negativo che andrebbe esteso a tutta la scuderia di Maranello, che esce dal GP dell’Arabia Saudita come sola quarta forza del Mondiale, troppo distante dal podio. Se Leclerc ha l'alibi della retrocessione in griglia, lo spagnolo vive un weekend nell'anonimato.
MCLAREN (Piastri 15° e Norris 17°): altro weekend disastroso per la scuderia di Woking, lontanissima dalla zona punti per la seconda gara di fila. Sfortunato il rookie australiano a subire un contatto alla partenza che lo costringe a scivolare in fondo. Nel finale qualche "scintilla" tra i due piloti che non si risparmiano colpi.

La statistica

La Red Bull vince i primi due Gran Premi della stagione: era capitato solamente nel 2011 con Vettel. Doppietta nelle prime due gare è un'impresa inedita per il team di Milton Keynes.
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