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Clamoroso: restituito il 3° posto a Fernando Alonso a Jeddah. Retromarcia della FIA. 100° podio in carriera in F1

Stefano Dolci

Aggiornato 19/03/2023 alle 23:57 GMT+1

FORMULA 1 - Dopo la penalità che aveva tolto il podio a Fernando Alonso (secondo la FIA non aveva scontato un’altra penalità di 5’’ in modo corretto durante la gara), il pilota spagnolo si riappropria del terzo posto a seguito del ricorso Aston Martin e della decisione finale della FIA che fa retromarcia e riconsegna il podio n°100 in F1 al pilota iberico.

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Clamoroso a Jeddah: dopo aver festeggiato sul podio insieme a Sergio Perez e Max Verstappen ed essersi visto retrocesso dal terzo al quarto posto in zona mista, Fernando Alonso a notte fonda - quando in Arabia Saudita sono le 1:00 di notte passate - si riappropria del podio n°100 in F1, il secondo in due gare al volante dell’Aston Martin. A deciderlo la FIA che a seguito del ricorso presentato dal team inglese ha deciso di dare ragione al pilota iberico ed annullare la penalità comminata ad Alonso, che nelle interviste post GP aveva espresso tutto il proprio malcontento per la gestione del caso da parte dei commissari e del panel della FIA. Tutto è bene quel che finisce bene per Fernando che attraverso i propri account ha ringraziato la F1 per questo dietrofront e la sua scuderia che per la prima volta dal suo rientro in Formula 1 festeggia un back to back di podi.

Perchè Alonso è stato riabilitato?

A far cambiare la decisione è stato un cavillo che la scuderia britannica è stata capace di scovare. L’Aston Martin infatti è stata capace di dimostrare che non esistesse un chiaro accordo tra squadre e FIA sul fatto che toccare l’auto con il cric fosse considerato un effettivo lavoro su di essa. Questo era stato l’elemento fondante del documento di spiegazione pubblicato dalla federazione per comminare i 10 secondi inflitta al bicampione del mondo spagnolo dopo la bandiera a scacchi. Nel documento ufficiale diffuso dalla FIA per spiegare la cancellazione della penalità di Alonso si evidenzia come l’Aston Martin abbia portato evidenze tangibili: “a sostegno della petizione di revisione ai commissari sportivi sono stati mostrati i verbali dell’ultima riunione della SAC e le prove video di 7 diversi casi in cui le vetture sono state toccate dal cric mentre scontavano una penalità simile a quella inflitta alla vettura 14 senza essere penalizzate”.

Pasticcio FIA

A lasciare alquanto interdetti nella lettura del provvedimento è l’assoluta mancanza di coerenza da parte della FIA che poche ore dopo ha smentito sè stessa. Infatti si legge che Aston Martin “ha dimostrato chiaramente che la presunta rappresentazione di un accordo tra la FIA e i team che prevedeva che toccare la vettura in qualsiasi modo, anche con un martinetto, costituisse un ‘lavoro’ sulla vettura ai fini dell’articolo 54.4 (c) del Regolamento Sportivo, era errata e quindi la base della decisione del Commissario Sportivo era sbagliata”. La differenza con la situazione di Ocon in Bahrain, di due settimane fa, sta nel fatto che in quel caso le operazione di lavoro sulla macchina – cambio gomme e aggiustamenti alla vettura – erano iniziate dopo 4.6 secondi. Un errore di calcolo, nel cronometrare la penalità da scontare che ha impedito al team francese di ribaltare il verdetto come accaduto all'Aston Martin e ad Alonso a Jeddah.
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