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Ferrari a Singapore col nuovo pacchetto aerodinamico e un occhio al 2020

Paolo Sala

Pubblicato 19/09/2019 alle 08:37 GMT+2

In Oriente scenderà in pista il 'pacchetto Singapore' deliberato prima dell'estate, con cui il Cavallino prova a recuperare carico sulle piste lente ed impostare il lavoro per la macchina del prossimo anno.

Charles Leclerc, Formula 1, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Passate Spa e Monza, piste 'amiche' su cui Charles Leclerc è definitivamente sbocciato massimizzando i risultati suoi e della Ferrari, per la scuderia di Maranello rischiano di tornare i tempi duri. I lunghi rettilinei delle Ardenne e della Brianza sono già un ricordo, la parte finale del Mondiale presenta circuiti in cui è fondamentale il carico aerodinamico verticale ed il relativo consumo gomme, a partire dal 'toboga' di Singapore. E la SF90, come noto, va fortissimo sul dritto grazie all'efficienza aerodinamica ed alle prestazioni motoristiche, ma soffre terribilmente i tracciati misti, in cui fatica a girare e di conseguenza mette alla frusta oltre misura gli pneumatici.

Pacchetto Singapore

Rinfrancata almeno nello spirito dal doppio successo di fine estate, la Scuderia prova ora a risalire la china sui circuiti lenti con un nuovo pacchetto aerodinamico deliberato prima dell'estate, al termine del duro lavoro a tappe imposto da Mattia Binotto dopo il Gp di Spagna a Barcellona. Gli interventi dovrebbero riguardare l'intera macchina, sia sull'avantreno che nel retrotreno. Verrà tangibilmente modificata l'ala anteriore (ma senza sconfessare la filosofia 'outwash', che fa parte dell'intero concetto aerodinamico), così come quella posteriore che monterà un profilo inedito per sezione e curvatura. Ma gli interventi più rilevanti riguarderanno il diffusore - che cambierà a livello della sezione centrale, ed il fondo. Su quest'ultimo fronte saranno corpose le modifiche alla zona del divergente ed all'altezza del bordo d'ingresso del fondo stesso, con una ridefinizione della zona periferica davanti alle ruote posteriori.

Trazione e gomme

La cronica carenza di carico ha creato problemi alla SF90 anche e soprattutto nello sfruttamento degli pneumatici, il cui degrado è stato spesso fuori controllo. Tuttavia, già a Spa ed a Monza, si è notata una lieve inversione di tendenza, con un'usura delle Pirelli accettabile nonostante lo sforzo richiesto sul posteriore. La trazione è dunque migliorata, ora va migliorato ulteriormente il pacchetto. Ed in questo senso potrebbero fare la loro apparizione i cerchi 'bugnati' al posteriore, stile Mercedes, utili per un'ottimale dissipazione del calore che ha il suo peso nel degrado gomme.

L'importanza del motore

Con tutta probabilità le rosse monteranno a Singapore la specifica utilizzata a Spa, lasciando per circuiti più probanti la specifica 3 che ha debuttato a Monza. E del resto già in Belgio la power unit di Maranello aveva mostrato maggiore efficacia ed efficienza rispetto all'ultima evoluzione Mercedes. Si tratta di una variabile non da poco, perché è la base su cui la Ferrari conta di neutralizzare il 'drag' dato dalla configurazione a maggior carico che scenderà in pista a Marina Bay.

Un occhio al 2020

Secondo alcuni rumors riportati da Paolo Filisetti sul settimanale Autosprint, il 'Pacchetto Singapore' costituirà la base anche per il Gp del Messico, dove l'altitudine rende l'aria rarefatta e dunque il carico indispensabile, e soprattutto uno sviluppo importante da integrare al progetto 2020, il cui primo obiettivo è quello di recuperare carico verticale bilanciando per quanto possibile le attuali peculiarità velocistiche. Dunque le risposte in pista delle prossime gare, Singapore in primis, avranno un impatto rilevante anche e soprattutto sul progetto per il prossimo anno. Quando il Mondiale ripartirà da zero.
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