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Ferrari, in Spagna crisi gomme: ora il caso battistrada diventa politico

Paolo Sala

Aggiornato 14/05/2018 alle 08:00 GMT+2

La decisione Pirelli sul battistrada ha oggettivamente cambiato le carte in tavola, togliendo le castagne dal fuoco alla Mercedes e tarpando le ali alla SF71-H, mai in difficoltà nella gestione delle coperture come a Montmelò.

Sebastian Vettel (Ferrari) - GP of Spain 2018

Credit Foto Getty Images

Dopo i fuochi d'artificio delle prime quattro prove la Formula 1 si attendeva dal Gp di Spagna a Montmelò una gara finalmente 'pulita', in grado di dare risposte il più possibile oggettive sulle reali potenzialità delle forze in campo, anche in virtù del fatto che quello catalano è il circuito di riferimento dei test invernali oltre che l'appuntamento in cui tutti portano le prime novità di rilievo. Ma proprio i test pre stagionali hanno portato la Pirelli a prendere una decisione che, a giochi fatti, è sembrata più impattante del dovuto, o del voluto. Almeno nei rapporti di forza fra Mercedes e Ferrari.

Il caso gomme eredità dei test d'inverno

Sulla decisione di Pirelli di abbassare il battistrada sulle tre piste riasfaltate di fresco - Barcellona, Le Castellet e Silverstone - si era levata qualche tenue polemica già alcune settimane fa, al momento della comunicazione ufficiale. Si era parlato sottovoce di aiutino alla Mercedes, poiché nei test di febbraio erano state le frecce d'argento, velocissime nelle simulazioni gara utilizzando solo gomme Soft e Medie e non le Supersoft, proprio come domenica, a denunciare blistering a fine sessione. Polemica che è definitivamente deflagrato in Spagna, visto che quegli 0,4 millimetri in meno, giustificati dal fornitore come intervento per la sicurezza, hanno risolto d'incanto tutti i problemi di ottimizzazione dell'utilizzo alle Mercedes, mentre la Ferrari è andata in crisi arretrando al livello delle Red Bull.

Ferrari in crisi come mai prima

Sia chiaro, la Ferrari non può permettersi di addossare alla questione gomme tutto ciò che non è andato in Spagna: ci sono state difficoltà già il venerdì, col motore di Raikkonen preoccupantemente arrosto, e la gestione del secondo pit stop di Vettel non è stata perfetta. Ma è innegabile che la macchina mediamente migliore nello sfruttamento delle gomme si sia trovata, dalla sera alla mattina, ad essere quella più in difficoltà, sia nell'utilizzo che per il livello di degrado. Anche rispetto ai test, che si erano svolti con le normali coperture. Vero che la Mercedes su questa pista è veloce di suo, e che pure in inverno era stata comunque davanti a tutti, ma un secondo e mezzo al giro sulla Ferrari nel Mondiale 2018 non è nell'ordine delle cose. Ora la questione è sul tavolo in forma di peso politico, tanto che la Federazione ha già sospeso la decisione relativa a Francia e Gran Bretagna.

Il peso di Ferrari e Mercedes

Perché a viziare ulteriormente l'aria c'è quel precedente del 2013 con gli stessi tre protagonisti: Pirelli, Mercedes e Barcellona. Allora la Mercedes, veloce ma letale per le gomme, ottenne un test segreto per trovare la quadra con Pirelli proprio sul tracciato catalano. Il resto del Circus lo scoprì giorni dopo, la Mercedes risolse d'incanto tutti i propri problemi di consumo gettando le basi per l'era dei trionfi che ancora non si è conclusa, ma non si registrarono interventi né sanzioni. Un addetto ai lavori, dietro la richiesta di anonimato, fece un commento semplice e disarmante: "La Ferrari ha peso politico e diritto di veto per storia e tradizione, ma avete presente quanti mezzi Mercedes circolano per il mondo con gomme Pirelli?". Discorsi che forse lasciano il tempo che trovano, ma che allo stesso tempo danno l'idea di come venga percepito nel paddock il peso del team tedesco. Che in pochi giorni, sul fronte politico, si è portato a casa questo inedito cambio di battistrada e le modifiche 2019 alle ali anteriori, che toglieranno vantaggi a chi ha lavorato bene, come Red Bull e Ferrari, sugli assetti rake.

Montecarlo bocca della verità

Si vedrà nei prossimi giorni come evolverà la questione, poche ore dopo il Gp si parla addirittura di un confronto diretto fra i due tipi di gomma prima di prendere una ulteriore decisione. Intanto Montecarlo, pur nella sua unicità tecnica, potrà aggiungere degli elementi importanti: perché se Montmelò fosse stato un episodio è lecito attendersi la Ferrari di nuovo là in alto, magari con la Red Bull che ha nei tratti lenti la sua terra di conquista. E si vedrà se la W09 sarà bilanciata e pulita come in Spagna dopo una prima parte di stagione in cui, per bocca dello stesso Hamilton, non era sempre facile da guidare.

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