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Ferrari in Spagna con la versione evoluta, ma resta il problema dell'utilizzo delle gomme

Paolo Sala

Pubblicato 09/05/2019 alle 07:28 GMT+2

La SF90 è velocissima sul dritto ma soffre in curva e sembra aver ereditato dalla Mercedes 2018 le difficoltà di utilizzo della giusta finestra di utilizzo delle gomme. Problema da risolvere subito se vuole restare in corsa per il Mondiale.

Charles Leclerc, Ferrari, 2019 focus

Credit Foto Getty Images

Due mesi dopo, Barcellona-Montmelò diventa il giudice delle ambizioni Ferrari 2019. Spazzate via le certezze dei test, le valutazioni sulle scelte progettuali, i tempi sul giro e le sensazioni dei piloti, laddove la SF90 girava come su due binari è oggi chiamata ad invertire la tremenda tendenza delle quattro doppiette Mercedes, e tenere in vita un Mondiale già moribondo al rientro in Europa. In Spagna i ferraristi monteranno l'evoluzione del motore - coadiuvata da uno speciale olio Shell - originariamente prevista per il Canada, ma è soprattutto dal nuovo pacchetto aerodinamico che Maranello deve trovare il modo di mettersi alle spalle le frecce d'argento.

Aprite quella finestra

Analizzando i dati dei primi quattro appuntamenti stagionali - al netto del fatto che le doppiette Mercedes avrebbero potuto tranquillamente essere neutralizzate da Leclerc in Bahrein e forse anche a Baku - emerge una curiosa inversione di ruoli tra Ferrari e Mercedes rispetto all'inizio del 2018. A differenza delle prime gare dello scorso anno, ora è la Ferrari ad essere molto veloce sul dritto ma scorbutica in curva e soprattutto nel trovare la giusta finestra di utilizzo delle gomme, unico punto debole della W09 proprio fino alla gara di Barcellona, quando una vera e propria versione B della macchina e l'aiutino del battistrada ribassato risolsero in gran parte le criticità. In Cina, soprattutto, è stato evidente come la grande velocità della SF90 in rettilineo non fosse sufficiente a surrogare il tratto misto, e come la gestione delle gomme fosse critica fin dai primi giri.
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Mercedes migliorata più di tutti

Un altro dato illuminante è dato dalla comparazione fra le prime quattro qualifiche del 2018 e quelle del 2019: al netto delle mescole utilizzate, emerge che la Mercedes è progredita più di tutte le altre sia in Australia, sia in Cina (dove è stata anche l'unica a migliorare il tempo dello scorso anno) sia in Azerbaijan. Operando una media dei tempi, la W10 è più veloce di circa mezzo secondo rispetto alla progenitrice, mentre Ferrari e Red Bull hanno tolto poco più di un decimo. Come accennato, la W09 aveva dei problemi di gestione gomme poi risolti, quindi può tornare il dato di un così sensibile miglioramento. Ma è altresì evidente che sono le altre macchine, Ferrari in primis, chiamate a fare il salto di qualità.

Fondamentale lo sviluppo aerodinamico

Detto che la power unit Ferrari, anche prima dell'evoluzione prevista a Montmelò, è accreditata di essere la più veloce (anche se particolarmente 'assetata'), la chiave va trovata nell'aerodinamica e nelle sospensioni, dove invece il team di Brackley è riuscito ad ottimizzare l'evoluzione della vettura precedente. Le sospensioni per quanto concerne il degrado delle gomme, l'aerodinamica per recuperare carico ed efficienza sia sulle curve veloci, sia su quelle lente, dove pure la W10 è parecchio performante a dispetto di un passo leggermente più lungo. Ecco perché è soprattutto dalle novità aerodinamiche che ci si aspetta un passo in avanti, specie su un tracciato tecnico come quello spagnolo in cui conterà tantissimo la qualifica.

Sviluppo decisivo

Diversi addetti ai lavori sono molto prudenti nel dare il Mondiale già chiuso e la Ferrari sconfitta. Gerhard Berger, in una intervista esclusiva al settimanale Autosprint, ha detto chiaro e tondo che non appena a Maranello avranno 'capito' in pieno la macchina per sfruttarne il potenziale al 100%, la musica cambierà. Il problema è che, anche in questo senso, andrebbero invertiti i ruoli. Perché nelle ultime stagioni è stato proprio lo sviluppo il tallone d'Achille delle rosse, mentre la diretta avversaria ha sempre mostrato una crescita costante e particolarmente evidente nella seconda parte di stagione. Le potenzialità della SF90 sono sicuramente maggiori di quanto visto finora, ma il tempo stringe, e dopo Barcellona sarà sempre più difficile avere altre prove d'appello.
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