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Le pagelle del GP di Austin: Rosberg da chiodi, Verstappen super

Daniele Fantini

Pubblicato 25/10/2015 alle 23:37 GMT+1

Terrificante l’errore nel finale con cui Nico Rosberg regala il Mondiale a Hamilton, che trionfa pur correndo una gara senza particolari squilli. Strepitosa la prova di Verstappen, così come la maxi-rimonta di Sebastian Vettel, che va vicinissimo a insidiare il secondo posto

2015 GP Austin (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

LEWIS HAMILTON 8 – Vince il Mondiale con tre gare d’anticipo senza dover fare nulla di particolare. In difficoltà nella parte iniziale della gara, viene avvantaggiato dagli interventi della safety car che ricompattano il gruppo e gli permettono di ringhiare alle spalle di Rosberg. Poi, sfrutta l’errore del compagno di squadra, ringrazia e vince corsa e Mondiale.
NICO ROSBERG 4 – Una gara dominata a lungo, ma rovinata da due errori fatali: il primo, in partenza, quando, con un approccio molle, si fa speronare da Lewis Hamilton e cacciare fuori strada. Il secondo, gravissimo e che regala il Mondiale al compagno di squadra, quando, nel finale, perde il controllo della vettura in modo inspiegabile spianando la strada alla rimonta di Hamilton.
SEBASTIAN VETTEL 9 – Una gara strepitosa, con una rimonta pazzesca che lo porta sul podio dopo una partenza dalla tredicesima posizione. Lotta nel mezzo dello schieramento, azzarda una strategia con gomme differenti, si libera del cagnaccio Verstappen e sfiora anche la possibilità di chiudere con un secondo posto grandioso. Un altro paio di giri in più e ci sarebbe riuscito.
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2015 GP Austin (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

MAX VERSTAPPEN 9 – Indiavolato. Lotta con le Ferrari, ingaggia un duello spettacolare con Sebastian Vettel e umilia le Red Bull nella parte finale della corsa. Chiude con un meritatissimo quarto posto, la sua miglior prestazione in carriera assieme al GP di Ungheria.
KIMI RAIKKONEN 4 – Un errore grossolano lo costringe ad abbandonare anzitempo la gara, con la monoposto distrutta. Peccato, perché era stato autore di una buona partenza e fino a quel momento stava battagliando per riemergere dalla metà dello schieramento. Ma sbagliare così non è accettabile da uno come lui. Su una Ferrari.
RED BULL 5 – Aggressive e dominanti nella prima metà di gara, capaci di battagliare con le Mercedes e di guidare anche il gruppo per qualche chilometro con Ricciardo, si sciolgono nel finale quando la pista comincia ad asciugarsi facendo emergere i veri valori dell’elettronica. Gli errori a raffica di Kvyat culminati con il botto sulle barriere, e la rapida discesa di Ricciardo, incapace di chiudere oltre il decimo posto, sono esemplificativi.
LA VIRTUAL SAFETY CAR 0 – Chi ci capisce qualcosa è bravo. I distacchi invariati sono utopici, così come le regole sul comportamento delle vetture: a inizio gara, le Mercedes e le Red Bull ne approfittano per prendere un grande vantaggio sul resto del gruppo, senza alcun problema di sorta. Un meccanismo sicuramente non funzionale né adattabile alla F1.
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