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Hamilton vince e rosicchia punti a Rosberg, secondo; Vettel quarto

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 24/10/2016 alle 00:11 GMT+2

Completa il podio Daniel Ricciardo, fuori invece altri due protagonisti per problemi dopo il pit stop: Verstappen e Raikkonen. Bravissimo quinto Alonso. Per Hamilton è la 50esima vittoria.

Lewis Hamilton (Mercedes) - GP of United States of America 2016

Credit Foto AFP

Lewis Hamilton domina il GP degli Stati Uniti d'America e agguanta la sua 50esima vittoria. Il pilota britannico rosicchia quindi punti al compagno di squadra Nico Rosberg, che comunque arrivando secondo è sempr eleader del mondiale. Alle loro spalle Daniel Ricciardo, mentre Sebastian Vettel è quarto.
Ancora una volta, quindi, le Mercedes confermano il loro stradominio nel campionato e, di nuovo, la principale antagonista è la Red Bull. La Ferrari è relegata al ruolo di comprimaria con un Sebastian Vettel che per tutta la seconda parte del GP deve fare i conti con un problema tecnico che lo rallenta.
La classifica vede quindi il tedesco salire a 331 punti e il britannico a quota 305, con Ricciardo che insegue a 227 e Vettel lontanissimo a 177.
Questa volta il GP scorre senza particolari incidenti, ma non mancano comunque i colpi di scena, questa volta legati ai problemi di Max Verstappen e Kimi Raikkonen. A farla da padrona è la strategia delle gomme, con pit stop a sorpresa e mescole cambiate rispetto al piano originale.

Il momento decisivo

Al 31° giro, la Red Bull di Verstappen va rimossa dalla pista. Si entra in regime di Virtual Safety Car e da qui in poi si cristallizza tutto: se la gara prima era stata divertente, da questo momento in poi tutto diventa piatto e solo il ritiro di Raikkonen e la battaglia tardiva tra Alonso e Sainz regalano qualche brivido.

La cronaca

La partenza questa volta non è catastrofica , a parte il ritiro di Hulkenberg che ha un contatto con Bottas e deve rinunciare immediatamente alla corsa. Per il resto, Hamilton prova a strappare subito e in parte ci riesce, ma come dicevamo presto saltano tutte le strategie sulle gomme: le temperature sono diverse rispetto al previsto e i riscontri cronometrici costringono le scuderie a rivedere i piani, cambiando il timing del rientro ai box dei piloti e in alcuni casi scegliendo mescole diverse da quelle pensate nel pregara. Con continui rimescolamenti della classifica, il fatto più clamoroso arriva al 27° giro, quando Max Verstappen rientra in pit lane, ma i suoi meccanici non sono pronti. Il pit stop è lentissimo, Verstappen si scusa in team radio per l'"improvvisata" e si scoprirà poi che il pilota aveva capito di essere stato richiamato ai box, quando in realtà non era così. Il qui pro quo dura poco, perché quasi subito la Red Bull di Verstappen dà problemi e il giovane talento prova comunque a ultimare il giro per rientrare nuovamente ai box; la sua macchina, però, non va proprio più e così Verstappen accosta a bordo pista e si ritira. Gli assistenti di pista, tuttavia, ci mettono tantissimo a rimuovere la monoposto e il regime di Virtual Safety Car snatura un po' la gara. Da quel momento in poi, poche emozioni e un GP che vede una conclusione quasi anticipata. Quasi, perché al 39° giro esce di scena anche Kimi Raikkonen, che poteva essere candidato al podio: in un pasticcio al pit stop, il finlandese parte incolpevolmente con una ruota ancora non fissata; la luce, però, era verde. Il ferrarista viene immediatamente fermato tramite team radio e riesce a fermarsi prima di ultimare il corridoio d'immissione in pista dalla pit lane: rientro ai box in retromarcia e gara finita anche per lui. Per il resto, poco da raccontare: Davanti Hamilton fa gara solitaria, Rosberg sta dietro e altrettanto fa Ricciardo. L'unica emozione arriva nel finale, con un contatto tra Massa e Alonso; quest'ultimo poi è autore di un sorpasso rude su Sainz e va a prendersi il quinto posto alle spalle di Vettel.

Il tweet da non perdere

Anche l'attore Gerard Butler è costretto a bere dalla scarpa di Daniel Ricciardo...

La statistica chiave

Ancora un record per Lewis Hamilton.

Il migliore

Fernando ALONSO: Per una volta non il solito nome. Nonstante le consuete frecciatine e lamentele tramite team radio (al primo treno di gomme aveva commentato con un "What a distaster!"), l'asturiano resta lì ed è lucidissimo fino all'ultimo. Chiaramente approfitta dei ritiri di due piloti più veloci di lui, ma resistere al contatto con Massa e sorpassare Sainz all'ultimo giro sono manovre degne del vecchio campione del mondo che conosciamo e che per troppo tempo è rimasto in ombra.

Il peggiore

Max VERSTAPPEN: L'incomprensione col box ci può anche stare, benché la rispostaccia data in un team radio di poco prima non sia proprio da lodare ("Risparmiare le gomme? Non sono qui per arrivare quarto"). Quello che non deve assolutamente accadere è che, con una macchina che non va, il pilota s'incaponisca a volerla portare fino ai box a velocità di crociera, intralciando gli altri e costituendo un rischio per la corsa. E qui non si tratta di esperienza, si tratta semplicemente di buonsenso.

Il tabellino

LA CLASSIFICA: Hamilton, Rosberg, Ricciardo, Vettel, Alonso, Sainz, Massa, Perez, Button, Grosjean.
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