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Ferrari, su la testa! A Budapest trionfo di squadra, Kimi Raikkonen si guadagna il rinnovo

Paolo Sala

Pubblicato 31/07/2017 alle 07:01 GMT+2

Scacciati i fantasmi di Silverstone, sullo stretto la SF70-H è ancora forte. Bravissimo Vettel con lo sterzo rotto, sontuoso e generoso Raikkonen nel portare il compagno al traguardo.

Sebastian Vettel (Ferrari), Kimi Räikkönen (Ferrari) - Grand Prix of Hungary 2017

Credit Foto Getty Images

Dopo gli inciampi delle ultime settimane e il mezzo disastro di Silverstrone, in Ferrari si attendeva con un misto di fiducia e apprensione il Gp di Ungheria, chiamato a restituire alla SF70-H la brillantezza del passo corto. Se anche nel toboga dell'Ungaroring, curve serrate da kartodromo e altissimo carico aerodinamico, la Mercedes fosse stata davanti, gli uomini agli ordini di Maurizio Arrivabene avrebbero probabilmente fatto bene ad andare in vacanza iniziando a pensare seriamente al progetto 2018. Ora invece si va alla pausa estiva rinfrancati, con la certezza di avere ancora una macchina forte sui tracciati lenti e con margine di miglioramento sugli altri. E soprattutto con una squadra unita più che mai, con quella difesa a oltranza di Raikkonen a Vettel che è arrivata a commuovere letteralmente Sergio Marchionne, pronto a far firmare il rinnovo al finlandese.

Grande Seb, ma è la domenica di Kimi

Perché il week end magiaro ha detto quanto sopra fino a neanche metà gara; poi è stata tutta farina del sacco dei due piloti in rosso. Il lavoro sul set up del venerdì, i migliori tempi il sabato mattina, la prima fila tutta rossa in qualifica: tutto sfumato quando Sebastian Vettel, prima del pit stop a un terzo di gara, ha comunicato via radio di avere un fastidioso problema allo sterzo, che tirava visibilmente a sinistra. Il suo ritmo è crollato, Raikkonen ha dovuto adeguare il suo, le Mercedes hanno iniziato ad avvicinarsi per poi piombare insieme sulle rosse. A quel punto Vettel ha dovuto raschiare dal fondo dello scrigno del suo smisurato talento per cercare di tenere un ritmo accettabile e costante e dunque prevenire attacchi, per sua fortuna difficilissimi all'Hungaroring. Ma soprattutto Raikkonen è stato straordinario, pur nell'inquietudine di una posizione scomoda dentro una gara che avrebbe potuto vincere facile, nel gestire la distanza da Vettel davanti a sé e da Hamilton dietro, sempre perfettamente bilanciata fra l'esigenza di coprire le spalle al compagno lento ed evitare gli attacchi l'inglese arrembante. Un autentico capolavoro di umiltà ed esperienza, che ha consentito al team italiano di portare a casa il bottino pieno in una domenica di tensione come non si ricordava da anni.

Coppia confermata

Visto che già alla vigilia della gara si era iniziato a parlare con insistenza di rinnovo in chiave 2018 per Raikkonen, la gara ha spazzato via ogni dubbio. Il crescendo del finlandese nell'ultimo mese, le oggettive difficoltà nel liberare dai rispettivi contratti i ventilati Ricciardo e Sainz, la giovanissima età delle possibili opzioni interne (Leclerc e Giovinazzi) hanno portato il management a puntare ancora su Kimi, che a Budapest ha voluto guadagnarselo persino oltre il dovuto. L'annuncio probabilmente a Monza. Per il giovani ci sarà spazio su Haas e Sauber.

Mercedes, confusione e scintille

Proprio nella domenica in cui la Ferrari ha definitivamente chiesto a Raikkonen di iniziare a lavorare per il successo finale di Vettel, in Mercedes è successo qualcosa di strano. Con Vettel in crisi là davanti, Hamilton è tornato sotto a Bottas, e la squadra ha chiesto al finlandese di lasciare passare Lewis per provare ad attaccare le Ferrari. Valtteri ha dato spazio dimostrando di non gradire, con un plateale lungo alla prima curva che ha indispettito Lauda, ma nemmeno Hamilton ha avuto lo spunto per mettere pressione a Raikkonen. E così all'ultima curva, dopo tesi conciliaboli al muretto fra Toto Wolff e i suoi, Hamilton ha ceduto nuovamente terza posizione e podio al compagno. Risultato: 3 punti in meno per Lewis che, chissà, potrebbero pesare in futuro. Una doppia mortificazione per Bottas. E certamente una buona dose di fastidio per l'inglese, che la prossima volta, invece di chiedere per poi dover restituire, attaccherà direttamente il compagno. Tutte tensioni evitabili, considerato che la Mercedes qui giocava in difesa e resta la macchina da battere nella seconda parte di stagione.

Verstappen miglior alleato di Hamilton

Max Verstappen non può non piacere: il suo talento, la sua grinta, la sua classe in fase d'attacco e la sua durezza in fase di difesa ne fanno uno dei piloti più amati del circus. Basterebbe il suo show nel Gp del Brasile 2016 per iscriverlo di diritto nella storia della Formula 1. Detto questo, le intemperanze del ragazzino in partenza iniziano ad essere un problema. Solitamente per la Ferrari, che ha spesso pagato dazio alle staccate estreme dell'olandese alla prima curva. Questa volta per Daniel Ricciardo, letteralmente buttato là da Max cui si è chiusa la vena quando ha visto il compagno sfilarlo all'esterno. Eppure anche in questa occasione Verstappen ha finito per favorire Hamilton, visto che sia lui sia Ricciardo erano davanti a Lewis dopo le prime due curve. Con l'inglese sesto, nel box Ferrari avrebbero aperto una bottiglia in più.

Vacanze e sviluppo: il nuovo fondo Ferrari

Ora i team vanno in vacanza, con due settimane obbligatorie di chiusura delle fabbriche. Ma come ovvio, si continuerà a lavorare. In casa Mercedes si guarda legittimamente a Spa e soprattutto a Monza, piste veloci da efficienza aerodinamica, come probabile terreno di conquista. La Ferrari guarda con maggiore interesse Singapore, circuito cittadino lento e tortuoso. Ma poi la volata mondiale si deciderà anche sulle restanti sette piste, e allora bisognerà lavorare per provare ad essere forti ovunque. Per quanto riguarda Maranello, c'è attesa per il nuovo fondo piatto, la cui prima versione sperimentale si è già vista qui a Budapest. Il fondo flettente della prima parte della stagione, infatti, si era rivelato fra le armi migliori della SF70-H. Da quando la Fia ha obbligato i tecnici Ferrari a sigillarlo, la macchina ha perso prestazione. Con il nuovo fondo, previsto per Spa, contano di recuperare circa il 70% dell'efficienza persa. Si vedrà. Certo è che la Mercedes non sarà quella vista in Ungheria.
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