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Rinnovi, mercato e l'arrivo della "Formula infradito": le 10 istantanee del Gp d'Ungheria

Paolo Sala

Aggiornato 31/07/2017 alle 17:15 GMT+2

Fatti, indiscrezioni, mercato piloti: il dietro le quinte del week end di Budapest: Kimi Raikkonen si guadagna il rinnovo con la Ferrari mentre il Circus si prepara a una rivoluzione chiamata Halo.

Halo, F1

Credit Foto Getty Images

Bottas-Raikkonen, dovere di firma

Il potere di una firma per il sedile 2018: Kimi Raikkonen – ancora a secco di vittorie, ripreso in più di un'occasione da Marchionne, deluso e mazziato a Montecarlo – è riuscito a tirar fuori la voglia di fare da valletto a Sebastian Vettel in crisi, quando avrebbe potuto passarlo, andarsene e dare mezzo secondo al giro a chiunque. Un sacrificio che avrebbe commosso Enzo Ferrari ed ha effettivamente commosso Sergio Marchionne, ma possibile appunto solo quando c'è di mezzo una firma. Il suo rinnovo sarà annunciato a Monza, mentre non si sa se in Italia anche Mercedes confermerà Valtteri Bottas. Pure il suo “prego si accomodi” a Hamilton sapeva tanto di penna in mano, sebbene pare che i punti accumulati abbiano già fatto la maggior parte del lavoro, anche a livello di clausole per il rinnovo automatico.

Arriva Halo, l'infradito sulle Formula 1

E' stato ribattezzato "infradito", e già si capisce quanto piaccia nell'ambiente. Dalla prossima stagione il sistema Halo, una protezione a doppio arco con supporto centrale per la testa del pilota, sarà montato per regolamento su tutte le F1. Un'accelerazione inattesa da parte della Fia e poco gradita da alcuni piloti, che avevano definito Halo migliore rispetto al cupolino in vetro - che finisce per distorcere troppo la visuale - ma comunque scomodo, proprio a causa del supporto centrale che limita il campo visivo ad alte velocità. La Federazione parla di protezione soprattutto da elementi esterni, in realtà i dubbi sono parecchi. Il sistema dovrebbe reggere l'impatto di 15 volte il peso della macchina, ed ha un'ampiezza nel supporto centrale per respingere detriti fino a 7 cm di ampiezza. Dunque non è certo che avrebbe salvato la vita a Jules Bianchi a Suzuka, forse sarebbe stato utile a Henry Surtees, figlio di John Surtees, a Brans Hatch (colpito da una gomma persa da un altro pilota). Certo l'incidente di Felipe Massa proprio qui all'Hungaroring nel 2009, una minuscola molla persa dalla macchina di Barrichello gli finì a pochi millimetri dall'occhio, sarebbe stato identico.
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Halo

Credit Foto Getty Images

Vertigini Massa, Di Resta posa il microfono e mette la tuta

Felipe Massa che peraltro non ha partecipato nemmeno all'edizione 2017, fermato da un malessere che gli ha provocato vertigini in macchina nelle sessioni di prove libere. Al suo posto la Williams ha messo in macchina in tutta fretta Paul Di Resta, commentatore Sky à la Mark Genè. Lo scozzese, che non guidava una F1 dal 2013 ed aveva “provato” i mostri ibridi 2017 solo al simulatore, ha fatto un lavoro notevole, dimostrando di essere forse stato giubilato con troppa fretta dal Circus.

Per fortuna che c'è Ricciardo

L'esuberanza di Max Verstappen, questa volta, rischia di lasciare il segno in casa Red Bull. Daniel Ricciardo è tipo di animo bonario, e qualche ora dopo il Gp aveva già recuperato il sorriso che quasi sempre lo accompagna. Ma l'espressione da indiavolato che aveva appena giunto ai box, la sete di vendetta che gli sprizzava dalla bocca tirata, lascia intendere che qualcosa potrebbe essersi rotto definitivamente. La manovra di Max è stata assurda, giacché senza picchiare su Ricciardo nemmeno lui sarebbe rimasto dentro la curva. Ma ciò che ha fatto davvero arrabbiare Daniel è stata l'incapacità di Max di rassegnarsi al fatto che il compagno di squadra lo avesse ormai superato. Ai microfoni lo ha attaccato, ma senza esagerare: "Oggi Max è stato troppo giovane”.

Alonso in forma Mondiale

Dategli una pista in cui non è preponderante il motore e lui sarà là coi migliori. Fernando Alonso aveva rinunciato a Montecarlo per la 500 Miglia di Indianapolis, ma qui non si è fatto sfuggire l'occasione di far vedere di cosa è capace quando il pilota può fare la differenza. Gran 6° posto finale, e un lungo duello con Carlos Sainz culminato in un sorpasso da urlo in curva 2 all'esterno.

Honda anomala: ora anche Sauber scappa dai giapponesi

Dopo i fasti del recente passato, il fallimento Honda nell'era della Formula 1 ibrida sta assumendo contorni epici. Se McLaren cerca disperatamente una via d'uscita nel rapporto col motorista nipponico, Sauber se l'è data a gambe dopo aver firmato tre mesi fa un accordo per la fornitura della power unit nel 2018. Il team svizzero tornerà a bussare alle porte della Ferrari. Honda sta provando ad offrirsi a Toro Rosso, che potrebbe essere interessata in chiave differenziazione di forniture da parte della casa madre Red Bull.

Oil for speed: la Fia mette un freno ai super lubrificanti

Nelle ultime settimane la voci su benzine più performanti grazie agli additivi dell'olio hanno dominato il paddock. Inizialmente se n'è parlato come del vero "bottone magico" della Mercedes, poi la ridda di voci ha investito anche Ferrari e Red Bull. La Fia ha già ribadito il proprio veto, ora è pronta ad intervenire con norme ancora più rigorose: già dal prossimo Gp d'Italia a Monza (3 settembre) i team potrebbero essere obbligati a rispettare il limite di 0,9 litri di olio per 100km, che nel 2018 scenderanno a 0,6.

Mercedes rinnova con Petronas: partnership da mezzo secondo al giro

Come anticipato a Silverstone, Mercedes ha annunciato il prolungamento per altri tre anni del proprio rapporto con Petronas, che fornisce benzina, olio motore, olio trasmissione, olio cambio e fluido refrigerante per l'Ers. Una partnership con un colosso petrolifero che, come testimoniano le voci sugli additivi super-performanti, è più che mai strategica. E del resto, fuor di polemiche di cui sopra e restando nell'ambito degli sviluppi alla luce del sole, lo stesso Toto Wolf ha voluto sottolineare i meriti del partner: "Dall'inizio della stagione - ha detto - potremmo quantificare in circa 3 decimi il progresso della macchina dato da carburante, olio e fluidi funzionali. E contiamo di togliere altri 2 decimi nella seconda parte di stagione".

Dentro i secondi: al 'Ring' salgono i rookies. E Robert Kubica

Archiviato il Gp d'Ungheria, si torna subito in pista all'Hungarorting per una sessione di prove di due giorni (1 e 2 agosto) in cui i protagonisti saranno i giovani. Le scuderie metteranno in vetrina i loro gioielli impegnati nelle formula minori, alcuni di loro saranno al debutto assoluto su una F1. L'obiettivo per tutti, oltre che portare dati utili ai team, sarà quello di mettersi in luce in vista di un'occasione nella massima serie. Sulla Ferrari si vedrà il leader indiscusso della Formula 2 Charles Leclerc, che molti vedevano sulla rossa 2018 al posto di Raikkonen e che invece si farà le ossa in Sauber o in Haas. Red Bull darà una chance a Pierre Gasly, pronto a rilevare Kvyat in Toro Rosso l'anno prossimo. Mercedes farà girare George Russell, McLaren Lando Norris, Force India il nipote di Gerhard Berger Lucas Auer. Williams darà una chance al nostro Luca Ghiotto. E attenzione soprattutto a Robert Kubica su Renault: il suo rientro in F1 nel 2018 passa soprattutto da qui. Giovinazzi ha invece approfittato maluccio dell'occasione delle libere del venerdì mattina su Haas, andando a sbattere. Per quanto pare avesse anche un problema tecnico.

Formula E, il nuovo Eldorado

Ha fatto parecchio rumore nell'ambiente l'annuncio Porsche di dare l'addio all'Endurance per spostare gli investimenti sulla Formula E. Un annuncio che fa poker con l'identico impegno preso da Audi, Bmw e Mercedes, tutte in pista dal Mondiale 2019/2020. E presto potrebbe entrare anche Nissan. La Formula elettrica sta facendo esattamente ciò che la Fia si aspettava di fare con la Formula 1: attrarre i maggiori costruttori. Costa relativamente poco (circa 30 milioni contro i 400 a stagione della F1), ha ottima visibilità ed è ancora più funzionale dell'ibrido al mercato del futuro.
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