Max Verstappen può essere campione già sabato, Ferrari apre la rincorsa al 2° posto: preview e spunti del GP Qatar

La storia della Formula 1 ha visto eleggere un campione del Mondo postumo, Jochen Rindt, che nel 1970 perse la vita durante le qualifiche del Gp d'Italia a Monza, alla staccata della Parabolica, dopo aver perso il controllo della sua imbizzarrita Lotus 72. L'austriaco aveva un vantaggio tale in classifica su Jacky Ickx che le tre gare residue non furono sufficienti a scalzarlo dal trono. Mai però si era visto un campione del Mondo eletto il sabato, circostanza che può avverarsi nel prossimo week end a Losail, in Qatar, dove la Sprint Race potrebbe regalare a Max Verstappen il terzo titolo Piloti consecutivo. Segno anche questo dei tempi che cambiano, con la tendenza da parte dei nuovi padroni del vapore di Liberty Media a rendere importante ogni singola sessione in pista e a rendere le gare sprint eventi a se stanti, slegati dal Gp della domenica.

Del resto la burrasca per la Red Bull è durata una sola gara, quel Gp di Singapore che - con il suo layout particolare e i parecchi 'bump' che ne caratterizzano l'asfalto - ha finito per mandare in crisi l'assetto della RB19, per una volta costretta a girare più alta da terra come gran parte degli avversari dopo l'introduzione della Direttiva 038. A Suzuka tutti i valori sono rientrati nella norma, e a Losail è difficile non attendersi ancora una volta una Red Bull dominante. Quanto meno con Verstappen, visto che Sergio Perez ha molte più difficoltà del compagno a staccarsi dal nutrito e composito gruppo degli inseguitori.

Gruppo degli inseguitori in cui sembra essersi inabissata l'Aston Martin, ma dove prosegue serratissima la lotta fra Mercedes, Ferrari e McLaren, con le prime due che si sfidano anche per il secondo posto nella classifica Costruttori. La McLaren ha sfruttato al meglio i circuiti a lei più favorevoli, il Giappone l'ultimo in ordine cronologico, mentre le alte velocità del Qatar potrebbero tornare a premiare le rosse e le frecce d'argento. E' noto che la Mercedes abbia maggior margine sul passo gara, ma le ultime tre gare sembrano aver portato anche la Ferrari ad avere un degrado gomme accettabilee, di conseguenza, un ritmo meno penalizzante sugli stint più lunghi.

Maranello ha chiuso in largo anticipo gli sviluppi sulla SF-23, l'ultimo step deliberato a inizio estate prevedeva un nuovo fondo per il Gp degli Usa a Austin, in realtà ne è stato introdotto uno rinnovato già a Suzuka. Uno sviluppo che non va a migliorare più di tanto le prestazioni quanto piuttosto la stabilità prestazionale e la guidabilità della macchina. In Giappone non è stato possibile stare davanti alle McLaren - sempre a loro agio sui curvoni veloci - e magari lo stesso accadrà negli Usa. Qatar e Messico, per contro, potrebbero premiare la Ferrari, al netto di ciò che sarà in grado di fare la Mercedes. Perché le curve veloci nel circuito del deserto non mancano, ma sono importanti anche le velocità massime, in cui non sempre le monoposto arancioni hanno brillato.

Detto della tavola apparecchiata in casa Red Bull, che con ogni probabilità domenica sera celebrerà con tutta calma il doppio Mondiale Piloti-Costruttori, c'è l'ennesima sfida personale a riguardare Max Verstappen. Tra le piste in calendario, quella di Losail è infatti l'unica insieme a Singapore sulla quale l'olandese non ha mai vinto. Nell'unica edizione disputata, nel 2021, chiuse secondo alle spalle di Hamilton. Manca ovviamente anche Las Vegas, che entra in calendario per tutti quest'anno. Se riuscirà a centrarle entrambe, gli mancherà solo la 'maledetta' Singapore per poter dire di aver vinto ovunque.