Red Bull nella storia, vince il Mondiale costruttori con 6 GP d'anticipo: meglio della Ferrari 2004 e McLaren 1988

Se da una parte una Red Bull ha preceduto la McLaren e la Ferrari nel GP Giappone di Formula 1, per un certo aspetto è accaduto lo stesso contemporaneamente anche tra le pagine di storia. Grazie alla vittoria di Max Verstappen sul circuito di Suzuka, la scuderia anglo-austriaca si è laureata campione del mondo nei costruttori con sei Gran Premi ancora da disputare. Non era mai accaduto con così largo anticipo nelle precedenti 65 edizioni in cui si è assegnato il Mondiale costruttori nella massima serie automobilistica. Frutto in parte del calendario sempre più allungato e dei maggiori punti a disposizione, ma specialmente della sequenza record di 14 vittorie da inizio stagione, interrotta solamente una settimana prima del titolo.

La Red Bull fa cadere così i record proprio del Cavallino Rampante e della casa costruttrice di Woking, che rispettivamente nel 2004 e nel 1988 si assicurarono matematicamente il campionato a cinque gare dalla fine. La Ferrari F2004 in quell'occasione chiuse il dominio dei primi anni Duemila con l'iconica coppia di piloti formata da Michael Schumacher e Rubens Barrichello, festeggiando addirittura a Ferragosto in Ungheria l'ultimo di sei Mondiali consecutivi. La McLaren MP4/4 con Senna e Prost arrivò ad accarezzare un incredibile en plein stagionale 35 anni prima della Red Bull (che quest'anno le ha soffiato anche il record di imbattibilità), dovendo abdicare soltanto a Monza per un problema al motore di Prost e un incidente di Senna con un doppiato, ma aveva già in tasca da due settimane il Mondiale. In undici occasioni invece si è assegnato il titolo costruttori con quattro GP d'anticipo: la Mercedes ad esempio ci è riuscita ben quattro volte nell'era turbo-ibrida tutta d'argento tra il 2014 e il 2021, prima di lei due anni consecutivi ancora la Ferrari, tre volte la Williams, ma anche la stessa McLaren e la Lotus rispettivamente alla fine degli anni '80 e '70.

I domini hanno sempre segnato la storia della Formula 1, così come in tutti gli sport. Ed esistono varie modalità per provare a quantificarne la forza, cercando una comparazione per chiedersi a livello statistico quale di essi sia il più grande di sempre. Entro la fine della stagione la Red Bull potrebbe regnare in altre due classifiche di questo genere. Con la 15ª vittoria in campionato su 16 round disputati fino al Giappone, la Red Bull pareggia quanto fatto dalla McLaren nel 1988. Si tratta della percentuale di vittorie più alta in una singola stagione (93,75%) e se Verstappen e Perez dovessero confermarsi sul gradino più alto del podio da qui fino alla fine del campionato, lasciando solamente il GP Singapore alla Ferrari, abbatterebbero un altro primato. Impresa ardua, dato che servirà la perfezione nelle ultime sei prove stagionali. Più abbordabile nel mirino della scuderia di Milton Keynes il record di vittorie in una singola annata, appartenente alla Mercedes quando nel 2016 conquistò 19 GP su 21: in questo caso la RB19 sarebbe destinata a diventare il modello di vettura più vincente di sempre in Formula 1 e ai neocampioni del mondo è concessa una "sconfitta", ma per ciò che si è visto nel GP Giappone il team non ha più intenzione di lasciare nemmeno una briciola agli avversari.