Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

L'Italia o la Lombardia?

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 09/04/2009 alle 14:28 GMT+2

Sui 10 ginnasti convocati agli Europei, 8 e mezzo erano lombardi. Questa è la fotografia di una ginnastica italiana che fatica sempre di più a valorizzare i suoi talenti sul territorio

Orzinuovi (doppietta), Montevarchi che diventa Lissone, Brescia, Seregno, Vimercate, Novedrate, Monza, Melzo e Biella... Basta guardare le carte d'identità dei convocati azzurri ai recenti Europei di ginnastica per disegnare un'area - davvero modesta - in cui è "necessario" nascere per essere "nel giro".
Un chiarimento è doveroso: Vanessa Ferrari e Lia Parolari sono nate a Orzinuovi, Paola Galante a Brescia; Emily Armi è di Montevarchi ma si è trasferita a Lissone. Poi il settore maschile: Igor Cassina è nato a Seregno, Matteo Morandi a Vimercate, Andrea Coppolino a Novedrate, Matteo Angioletti a Monza, Alberto Busnari a Melzo, Enrico Pozzo a Biella. Quest'ultimo rappresenta l'eccezione che conferma la regola: la Nazionale azzurra di ginnastica artistica è una "nazionale" lombarda, con un singolo spruzzo piemontese.
Una realtà preoccupante, non perché si voglia sminuire il valore di questi grandi atleti, ma perché emerge nettamente la difficoltà della Federazione di guardare oltre il proprio naso, di andare a pescare quei talenti che non hanno la fortuna di crescere sotto l'ala protettiva di società importanti quali Ginnastica Meda, Brixia Brescia e via dicendo.
A livello femminile negli ultimi anni era spuntata l'alternativa triestina della Artistica '81, una società che ha portato due atlete a Pechino - Benolli e Macrì (più la Bremini di Sydney) - e che per il futuro propone il talentino di Anita Rupini, già azzurra juniores. Il fiore pugliese di Serena Licchetta (La Rosa Brindisi) è pronto a sbocciare, ma è lecito domandarsi se per "sfondare" questa ginnasta sarà costretta a salire a Nord-Ovest, come prima di lei hanno fatto già in tante.
Tra i maschi, invece, il centro romano dell'Acqua Acetosa sforna diversi talenti, salvo poi vederli scomparire tutti quando si tratta di passare alla Nazionale maggiore, così come è accaduto negli ultimi anni anche ai ginnasti della zona di Porto San Giorgio, da sempre terra fertile di questa disciplina.
Il buco creatosi alle spalle di Cassina e compagni è figlio dei ritiri prematuri della grande generazione torinese di Matteo Lo Prete (Panetta, Forte, Volta, Corona...) cui si era accodato anche il talento campano di Francesco Greco, poi frenato dagli infortuni.
La ginnastica è uno sport "a eliminazione", in cui i grandi carichi di lavoro già in giovane età possono frenare la passione di ragazzi e ragazze sempre più abituati alla playstation e sempre meno al sudore. Proprio per questo la Federazione dovrebbe cercare di monitorare il suo bacino in maniera più ampia, incentivando anche chi non ha la fortuna di vivere a mezz'ora di distanza dal Centro Tecnico di via Ovada (a Milano). Farlo, però, significherebbe andare contro a quelle società, quei dirigenti e quei tecnici che finora hanno tirato avanti la carretta... Politically s-Correct?
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità