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Alessia Maurelli: "La ginnastica ritmica non si spegnerà. Le indagini faranno chiarezza"

DaOAsport

Aggiornato 04/11/2022 alle 21:29 GMT+1

GINNASTICA RITMICA - La capitana delle Farfalle Alessia Maurelli ha rilasciato una dichiarazione all'Ansa in cui ha parlato dello scandalo inerente agli abusi fisici e psicologici patiti dalle atlete all'Accademia di Desio.

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A rompere il muro di silenzio che da giorni avvolge l’Accademia di Desio, casa delle Farfalle, di ginnastica ritmica, commissariata dopo lo scandalo abusi, è la capitana delle azzurre, Alessia Maurelli, la quale ha rilasciato una lunga dichiarazione all’Ansa. Alessia Maurelli esordisce così: “Sono profondamente rattristata da tutto ciò che ho letto ultimamente. Confesso l’enorme disagio e malessere mio e delle Farfalle in questi ultimi giorni qui a Desio, del resto è impensabile mantenere la calma mentre lo sport che amo è avvolto da una nube nera“.
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Specifica l’azzurra: “Sono stata educata al rigore e al rispetto del mio corpo. Questo sport non si spegnerà, non è una disciplina così disumana e subdola. Non lo deve essere. E lo posso affermare con piena consapevolezza. Da militare, da Cavaliere della Repubblica e da Capitana dell’attuale Squadra Nazionale di ginnastica ritmica. In quanto ginnasta veterana all’interno delle Farfalle, ma soprattutto da donna e sportiva particolarmente attenta a questi temi, non posso rimanere indifferente a tutto ciò“.
Il pensiero va subito alle ragazze che hanno denunciato: “Leggendo le vostre dolorose testimonianze voglio esprimere la mia vicinanza a tutte voi, accomunate dalla mia stessa passione, che state soffrendo. Tutto ciò mi ha fatto riflettere sul mio percorso, e mi reputo molto fortunata di essere cresciuta in un ambiente sano, a Ferrara, in una società nella quale sono stata educata alla disciplina, al rigore e al rispetto del mio corpo. Mi rendo conto però che questa dovrebbe essere la normalità. Questa forma mentale si dovrebbe radicare fin dall’inizio nelle famiglie, dove crescono e si formano le giovani campionesse del futuro“.
Conclusione con un pensiero per le sue attuali compagne in Nazionale: “Noi non siamo compagne di squadra, siamo quasi sorelle. Condividiamo la vita 24 ore su 24. In questi giorni abbiamo molto parlato, ci siamo interrogate e confrontate. Personalmente la mia inquietudine è rappresentata dal dispiacere: mi dispiace che nessuno di noi sia stata in grado di capire fino in fondo il malessere di alcune mie ex compagne di squadra. Sono sicura che grazie alle indagini verrà fatta chiarezza. Lo si deve all’amore per uno sport troppo bello per spegnersi“.
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