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Lottatore iraniano rivela: "Mi hanno chiesto di perdere per non affrontare un israeliano"

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Aggiornato 29/11/2017 alle 13:49 GMT+1

Alireza Mohammad Karimimachiani, campione di lotta libera, ha svelato di essere stato "costretto a perdere intenzionalmente" al Mondiale Under 23. Non si tratta dell'unico caso...

Alireza Mohammad Karimimachiani - Olimpiadi Rio 2016

Credit Foto Getty Images

Alireza perdi!
Un avvertimento chiaro e secco, senza possibilità di replica. È quanto ha raccontato Alireza Mohammad Karimimachiani, lottatore iraniano di 23 anni, rievocando l’episodio relativo ai Mondiali Under 23, categoria 86 kg, che nel 2015 si svolsero in Polonia.
All'agenzia di stampa Isna l’atleta spiega di essere stato "costretto a perdere intenzionalmente per non dover affrontare un israeliano nel turno successivo" contro il russo Alikhan Zhabrailov. L’iraniano era in vantaggio, ma un minuto prima della fine del round i suoi tecnici gli hanno intimato di perdere l'incontro generando dentro di lui rabbia e una depressione difficile da superare.
Il suo Mondiale doveva finire così mentre Zhabrailov procedeva verso la conquista dell’oro. Per ironia della sorte, ci hanno messo il carico anche i ripescaggi, dove Alireza Mohammad Karimimachiani è stato comunque abbinato all'israeliano che ha vinto per "infortunio" del rivale. Un infortunio che più diplomatico non si può, ma guai a compromettere i rapporti già tesi tra questi due Paesi. Non si tratta comunque di un caso isolato in Iran. Tra gli altri si ricorda il forfait di un judoka all'Olimpiade di Atene 2004 e di un nuotatore in quella di Pechino 2008. Anzi, gli atleti che evitano accuratamente di incrociare le braccia contro gli israeliani dal 1983 vengono premiati dal governo di Teheran. Ad esempio, il protagonista di questa storia fu elogiato per aver promosso i "valori umani".

La storia si ripete

Non una storia nuova dunque nel mondo dello sport. Qualche anno fa, per la precisione nel febbraio del 2015, nel tennis si è visto qualcosa di molto simile. Al torneo ATP di Montpellier il tunisino Malek Jaziri si ritira mentre è in vantaggio contro Denis Istomin. Nulla di nuovo nel mondo del tennis, se non fosse che al turno successivo Jaziri avrebbe trovato l’isreaeliano Dudi Sela. E nulla di nuovo per lo stesso Jaziri, che due anni prima al challenger di Tashkent fece la stessa cosa per non affrontare un altro israeliano, Amir Weintraub.
L’ATP aprì un’inchiesta ma alla fine ritenne credibile la versione di un infortunio di Jaziri al gomito. Venne dimostrato però che in realtà nel 2013 la federazione tunisina aveva fatto pressioni su Jaziri perché non scendesse in campo, invitandolo a rispettare la linea politica del suo Paese (la Tunisia è a maggioranza musulmana) che rifiuta ogni relazione pubblica con Israele in solidarietà con il popolo palestinese.
Un caso risolto poi nel 2016, quando a Istanbul alla finì Jaziri incontrò nuovamente Sela nella finale del Challenger organizzato in città. Jaziri batté Sela per 6-1, 1-6, 6-0 e al termine ci fu anche la stretta di mano. Un finale che speriamo di rivedere anche per la storia di questi due atleti.
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