Bagnaia, Morbidelli, ma anche Vietti, Arbolino e Riccardo Rossi: i 15 italiani tra MotoGP, Moto2 e Moto3

Saranno 15 gli italiani in gara nel motomondiale 2024. Un numero veramente esiguo, ai minimi storici guardando a qualche decade fa. Lo scorso anno sono stati 20 i nostri portacolori, nel 2006 addirittura in 36. Ora sono solo 15: sei in MotoGP, sei in Moto3 e tre in Moto2. Una pattuglia non certo ampia, che se la dovrà vedere contro l'armata spagnola in tutte le categorie, sempre più numerosa. Ma nonostante contingenti esigui, la qualità media è molto alta. Sì perché Pecco è naturalmente il favorito per la stagione 2024 a caccia della sua terza corona iridata nella classe regina, mentre in Moto2 Tony Arbolino darà la caccia al titolo sino ad ora sempre sfiorato. E poi c'è la classe più piccola, coi nostri giovani arrembanti a nastri di partenza. Andiamo a scoprirli insieme.

Rimangono sempre i "soliti" sei gli italiani in MotoGP. Diggia è stato a rischio, ma alla fine è riuscito ad accasarsi nel team VR46 diventando a tutti gli effetti membro dell'Academy. La pattuglia azzurra è naturalmente capitanata da Pecco Bagnaia, che forte dei due mondiali in tasca può correre sicuramente con meno pressioni addosso, anche perché il contratto per altri due anni è già nel suo armadietto. Insieme a Bagnaia e Diggia, in Ducati sono sempre allo stesso posto anche Marco Bezzecchi ed Enea Bastianini, con però motivazioni diverse: Bez vuole confermare la straordinaria stagione 2023, la Bestia invece vuole dimenticarla il prima possibile e ripartire, anche perché c'è da portare a casa per forza qualche risultato se vuole tenersi quella sella. Stessa cosa deve fare Franco Morbidelli, che dalla Yamaha è passato in Pramac a bordo di una GP24 nuova fiammante. Per lui questo rappresenta forse l'ultimo treno: dovesse far male ecco che le porte della MotoGP rischierebbero di chiudersi definitivamente. Abbiamo parlato tanto di Ducati, terminiamo citando l'ultimo italiano del gruppo che incredibilmente ha scelto di lasciare la miglior moto del circus per andare a prendersi forse la peggiore: parliamo di Luca Marini, pronto a battersi per riportare la Honda al vertice. Sarà impresa durissima, ma è anche una sfida veramente affascinante.

Per qualche giorno si era parlato anche di un suo passaggio in MotoGP, poi alla fine scemato. Forse meglio così, dato che Tony Arbolino ha un conto aperto con la classe intermedia. Sono ormai due stagioni che sembra sempre in grado di vincere il campionato, ma per colpa di troppi alti e bassi si è sempre dovuto arrendere. Anche in questo 2024 ci sono tutte le carte in regola per fare bene e provare a trionfare. L'avversario numero uno sarà Fermin Aldeguer, spagnolo astro nascente di questo sport. Arbolino comunque ne ha per tenere testa al rivale, come può averne anche Celestino Vietti. Per Cele arriva l'occasione della vita: l'approdo al team Red Bull KTM Ajo, da ormai tre anni dominatore della categoria. E' la squadra giusta per il salto di qualità, deve sfruttarlo. Il terzo e ultimo italiano é Dennis Foggia, chiamato a fare meglio dopo la brutta scorsa stagione con una sola gara in top ten. Ora dopo un anno di apprendistato, deve cambiare marcia in Moto2.

Difficile dire cosa potrà succedere nella classe più piccola, dato il grande equilibrio tra i team e il fatto che i primi della generale della passata stagione sono passati in Moto2. Sicuramente il favorito può essere David Alonso, che l'anno scorso da rookie ha fatto faville. Per il resto c'è spazio per tutti per inserirsi, anche per gli italiani. Saranno sei i nostri portacolori, primo fra tutti Stefano Nepa con il team KTM Level UPche tanto ha fatto bene nei test invernali. Gli altri saranno Matteo Bertelle (Honda Snipers), Riccardo Rossi (CIP-Green Power), Filippo Farioli che farà coppia con l'esordiente Luca Lunetta nel team Sic58 e il compagno di squadra di Nepa Nicola Carraro. Obiettivo per i debuttanti quello di fare esperienza, mentre Rossi, Bertelle e Farioli devono cercare di lottare con costanza per il podio. Ricordiamo che lo scorso anno non c'è stata nessuna vittoria italiana nella classe piccola e zero riders nella top ten della generale. Urge invertire la rotta.